6 luglio 2016

Trisoldi (Compagnia Valdostana delle Acque): «Vogliamo diventare l'azienda italiana più efficiente del settore #energia»

Riccardo Trisoldi
Questa settimana abbiamo intervistato Riccardo Trisoldi, Presidente della Compagnia Valdostana delle acque

Partiamo da un po' di numeri. Dovreste avere ormai pronto il consolidato 2015?
Il 2015 è stato una buona annata, a fronte di un calo generalizzato a livello nazionale della
produzione idroelettrica del 25%, in Valle abbiamo prodotto circa 3.1 miliardi di Kwh con un incremento rispetto all'anno scorso, 2° miglior anno dopo il 2013. Buona la produzione eolica pari a 134 milioni di KWh e 16 milioni di solare. Il fatturato consolidato è stato pari a 1.141 milioni di Euro grazie alle attività di trading. Sono stati collocati sul mercato finale oltre 4.6 miliardi di KWh a oltre 100.000 clienti sul mercato libero e 72.000 sulla maggior tutela. L'Utile netto consolidato è stato di 52.7 milioni di Euro, mentre ante tasse di 83.8 milioni di Euro  Con particolare riferimento alla Valle d’Aosta, sono stati somministrati circa 28 mila punti di prelievo per circa 93 GWh sul segmento retail mercato libero, e circa 89 mila punti di prelievo per 134 GWh sul mercato di maggior tutela.

Per questi primi mesi del 2016 che cosa si può dire?
Se nel 2015 abbiamo tirato un respiro di sollievo, il 2016 si apre con un crollo dei prezzi dell'energia, trascinato dal prezzo del barile e, quindi, del gas. Siamo circa 12 Euro/MWh meno del 2015.

Come sta evolvendo il mercato dell'energia a livello nazionale?
Aspetto economico a parte l'evoluzione è pesante in quanto il mercato in seguito all'esplozione delle fonti rinnovabili è diventato molto lungo in termini di capacità produttiva il che si ripercuote in termini di inutilizzo di impianti e significa che è in atto un profondo riesame su tutti i meccanismi che regolano il mercato elettrico sia per riequilibrare la domanda e l'offerta di energia da un lato e dall'altro perché è sempre più pressante un'azione di coordinamento con le politiche ele modalitò di funzionamento dei mercati europei.

Sul fronte della diversificazione, non solo idro, c'è qualche novità?
Noi continuiamo a muoverci guardando al mercato con attenzione. Anche qui lo scenario è cambiato in quanto l'enorme massa di liquidità in seguito al basso costo del denaro
sta spingendo diversi fondi d'investimento nel settore, con maggiore concorrenza e
crescita dei prezzi offerti soprattutto nel solare e nell'eolico. In questa logica si inserisce il nostro recente acquisto di due impianti eolici in Puglia.

Riassumendo quali aziende fanno parte del perimetro della società? Quali sono le vostre attuali partecipazioni in essere? Nel corso del 2015 c'è stata anche una cessione…
Nel corso del 2015 abbiamo fatto una profonda ristrutturazione del Gruppo, anche societaria. Tutti i veicoli che avevamo prima – cioè Piansano, Ponte Albanito e Cva Sole – sono stati incorporati in CVA spa. Rimangono esterne perché hannod elle specificità operative o di azionariato CVA Trading, che opera sul mercato libero e sul mercato della maggior tutela, Idroenergia, Deval per la distribuzione, e Valdigne Energie in quanto abbiamo una compartecipazione con il Comune. Siamo usciti dalla quote di minoranza e abbiamo ceduto le quote di Electrorhemes e WGP in quanto le abbiamo ritenute non strategiche per l'azienda.

Qualche operatore si sta affacciando in Valle. La concorrenza si è fatta sentire?
La concorrenza c'è e c'è sempre stata. E' normale. Noi abbiamo impostato la nostra campagna sulla chiarezza e sulla trasparenza. Abbiamo fatto un affondo quest'anno offrendo delle coperture assicurative ai nuovi clienti per rendere ancora più appetibile il pacchetto e quindi contiamo di avere una buona risposta. Quello che mi sento di raccomandare è di guardare e leggere tutto attentamente in quanto come in tutti i mondi ci sono delle persone corrette, ma pure degli squali.
contesto che le dicevo è più aggressiva, ma bisogna guardarsi dai molti incantatori. Noi

Avete mai pensato ad una Cva che faccia da incubatore per progetti di giovani imprenditori legati al settore dell'energia?
Onestamente no. Anche perché in regione ci sono vari soggetti che si occupano di incubazione. Sicuramente in varie occasioni ci siano prestati a un confronto che mi auguro si statao costruttivo , dove abbiamo dato le nostre indicazioni, le nostre impressioni per aiutare magari a definire un quadro leggermente più operativo rispetto a quello che si poteva immaginare nello sviluppo di una start up.

Qualche novità in vista per il 2016 e per il 2017?
Nel 2016 ci saranno alcune significative acquisizioni in quanto noi vogliamo uscire dalla volatilità dei prezzi dell'energia e possibilmente avere maggiori certificati verdi o tariffe fisse che stabilizzino i ricavi. Per il 2017 visto che la Legge Madia, che dovrebbe essere approvata a breve, prevede un obbligo di quotazione è chiaro che la quotazione diventerebbe un traguardo importante per l'azienda destinato a cambiare le mentalità e gli approcci in generale di Cva sul mercato.

Sono previste anche novità in termini occupazionali?
Abbiamo approfittato di uno spazio normativo per concordare con i sindacati un piano di pre-pensionamenti. Questo perché molti profili professionali che a seguito del cambiamento normativo dovevano lasciare l'azienda non sono più stati nella condizione di farlo. Di conseguenza tra il 2015 e il 2016 circa ottanta persone lasceranno il Gruppo. Questo vuol dire che stiamo rivedendo tutte le modalità organizzative. Ovviamente non vuol dire che non ci sarà bisogno di altri profili in quanto c'è sempre un gap tra profilo che esce esigenze del mercato, sempre più internazionale e finanziarizzato. Questo per dire che Cva comunque rappresenta ancora un punto di riferimento per giovani desiderosi di manifestare le loro capacità professionali.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Il mio sogno è che l'azienda venga presa quale riferimento come la più efficiente del settore energetico. Che diventi un emblema di efficienza e capacità. 

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