7 luglio 2016

Viérin (#Lavanderia Industriale di Pollein): «Ora torniamo ad investire»


Intervista a Virgilio Viérin, Presidente della Lavanderia Industriale di Pollein.

Nel 2017 raggiungerete i 50 anni di vita. E' un bell'anniversario per un impresa…
Sono 50 anni che la Lavanderia è a Pollein nell'attuale assetto. Anche se era nata come esercizio commerciale due anni prima, in Viale Conte Crotti ad Aosta. Come società compie però il mezzo secolo di vita.

Come nasce allora la Lavanderia Industriale di Pollein?
E' nata da una iniziativa privata ovviamente. Due soci fondatori che hanno dato vita al negozio di supporto alla lavanderia del secco. Si cominciava infatti in quel periodo ad avere la necessità di lavare dei capi ad acqua. C'era una fetta di clientela crescente che aveva questa necessità. All'inizio i clienti principali erano l'esercito e qualche albergo

Quali sono stati i momenti più importanti nella storia dell'azienda?
Il primo passaggio è stato verso la fine degli anni '70 dove si è iniziato ad inserire il noleggio della biancheria. In quel periodo abbiamo registrato la prima crescita significativa dell'attività.

Quali sono stati invece quelli più difficili?
Sono stati due. Il primo alla fine degli anni '80 a causa di un incendio e il secondo nel 2000 a causa del rogo nel Tunnel del Monte Bianco. Per un paio di anni è stato più difficile servire la clientela francese.

Voi operate anche all'estero, in particolare in Francia…
Oggi abbiamo una piccola azienda, Lip France, che si trova a Passy. Dall'altra parte del Monte Bianco. E operiamo sia con quella azienda o portando la biancheria a Pollein e riportandola in Francia, a Chamonix e nei dintorni. Gran parte dei nostri clienti sono alberghi e ristoranti.

Mediamente il numero dei vostri dipendenti?
Chiaramente i livelli occupazionali sono influenzati dalla stagionalità dei nostri clienti, che sono soprattutto alberghi, di conseguenza anche noi abbiamo le nostre due stagioni, inverno e estate. A Pollein superiamo i 100 dipendenti e a Passy tra i 20 e i 25. Le tipologie di lavorazioni nei due stabilimenti sono le stesse ma le dimensioni dei macchinari sono differenti.

Ci descriva l'attività oggi della Lavanderia Industriale?
Noi recuperiamo la lavanderia dai nostri clienti con i nostri mezzi e nel momento in cui entra nello stabilimento c'è un reparto in cui è controllata, suddivisa e preparata per la lavorazione. Tutto è abbastanza automatizzato. A questo punto si passa al reparto lavaggio e qui ci sono le maggiori differenze con una lavanderia non industriale. Noi laviamo in continuo, recuperiamo l'acqua. Tanto per dare un'idea per lavare un chilo di biancheria noi utilizziamo quattro litri d'acqua mentre una lavatrice normale come si può trovare nelle nostre case che ne utilizza trenta. Il ciclo di lavaggio è certificato in quanto deve garantire oltre al pulito visivo anche il pulito igienico. La biancheria deve uscire dalla lavatrice con una carica batterica pari a zero. A questo punto la biancheria entra negli essicatoi e poi passa nel reparto stiro con una umidità residua del 40%. Il resto è tolto tutto durante la fase di pressatura e asciugatura. Nella parte di stiratura la biancheria ha di nuovo un processo di abbattimento di carica residua di batteri per via della temperatura cui stiriamo. Le macchine introducono, stirano e piegano. Il personale deve preparare la biancheria.

Sono macchine enormi…
Sì. Molto grandi.

Come è andato il 2015 e come sta andando il 2016 dal punto di vista aziendale?
Il nostro bilancio è molto legato a quello dei nostri clienti. Se i nostri clienti lavorano noi di conseguenza lavoriamo. Comunque devo dire che il 2015 è stato l'anno in cui,anche se non abbiamo avuto una grande ripresa, possiamo almeno dire che la caduta libera si è arrestata. L'inizio del 2016 o meglio la stagione invernale nel suo complesso è andata molto bene se la paragoniamo con le ultime cinque, tutte caratterizzate dal segno meno. Le prospettive da quello che si coglie sono positive. Ci rimettiamo in cammino. Io sono molto ottimista.

Qualche novità in vista per il 2016?
Come tutte le aziende bisogna continuare ad investire. Siamo rimasti un po' fermi in questi ultimi anni e adesso si può tornare a fare qualche investimento puntando a rinnovare il parco macchine con un occhio al risparmio energetico.

Inutile dire che si tratta di macchinari molto costosi…
Parecchio, parecchio...

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
La mia speranza è che fra 50 anni ci sia ancora qualcuno che venga a parlare di lavanderia, magari per festeggiare il centenario. Il sogno comunque potrebbe essere vedere questa regione fare turismo ai livelli che le competono. E ho la certezza che qualcosa si sta già facendo. I giovani stanno prendendo in mano le attività dei loro genitori... 

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