Per i 100 anni della Cogne Acciai Speciali propongo il testo dell'intervento del Presidente della Cogne Giuseppe Marzorati.
Presidente Rollandin,
Sindaco Centoz
Autorità tutte
Lavoratori della Cogne Acciai Speciali di oggi e di ieri
Signore e Signori,
innanzitutto a nome mio e di tutta l’azienda vi esprimo il mio più sincero e caloroso GRAZIE per aver accolto il nostro invito a condividere questo giorno di festa per i cent’anni della Cogne Acciai Speciali.
Certo, sentire il suono della sirena fa effetto e commuove per i ricordi, i sentimenti e le emozioni che suscita, così come fa effetto guardare questo video che ci proietta nel futuro e ci fa capire quanta strada abbiamo fatto e dobbiamo ancora fare.
Cent’anni, sono davvero tanti ed è forse impossibile provare a riassumerli senza dimenticare qualcosa.
Credo però che a tutti – nel pensare alla Cogne – venga in mente una storia di lavoro, impegno, integrazione e trasformazione.
Non nascondo quindi per questo l’orgoglio, la soddisfazione e l’emozione che provo nel festeggiare da Presidente i Cento anni della Cogne, anche se probabilmente non sarò io a festeggiare il bicentenario.
La storia, infatti, ha voluto che fossimo noi tutti, responsabili, dipendenti di oggi e l’intera Comunità valdostana, ad avere in mano il testimone di questa immaginaria staffetta che dal 1916 - in un susseguirsi di vicende storiche, economiche, sociali e politiche - è riuscita a far conoscere e apprezzare i nostri acciai ai quattro angoli della Terra.
Per questo mi piace pensare alla Cogne come ad una ambasciatrice della Valle d’Aosta nel Mondo, dove esportiamo più dell’80% della produzione attraverso le nostre sedi sparse in America, Asia ed Europa.
Ma l’onore di rappresentare oggi la COGNE, è bene non scordarlo mai, porta con sé anche una grande responsabilità verso coloro che ci hanno preceduto ma anche e soprattutto verso i nostri figli.
· Verso coloro che ci hanno preceduto perché hanno permesso che la Cogne si affermasse come leader mondiale dei produttori di acciai inossidabili lunghi.
· Verso i nostri figli, ossia i figli di questa Regione, perché nei prossimi anni saranno chiamati a ricevere il nostro testimone e sarà nostro compito consegnarglielo al meglio.
La Cogne – è vero – ha ricevuto molto da questo territorio; ma è altrettanto vero che ha dato tanto alla città di Aosta e alla sua Regione generando, alimentando e determinandone lo sviluppo e le caratteristiche sociali, oltre che urbanistiche.
Come meglio di me potrà ricordare il dottor Rivolin, dopo la crisi dell’acciaio gestito dalla società pubblica che negli anni ’80 ha quasi messo in ginocchio l’intero comparto siderurgico italiano e valdostano, la nostra fabbrica, di fatto, è rinata nel 1993 dall’incontro di due tradizioni che hanno dato il via al progetto Cogne Acciai Speciali:
· una centenaria, imperniata sulla Valle d’Aosta capace di distinguersi nell’immediato dopoguerra nella produzione di acciai speciali e inossidabili
· e una di imprenditoria familiare consolidata in più generazioni e desiderosa di investire per far crescere questa eccellenza.
Così, da questo connubio, fatto di tradizione, lavoro e impegno, ma anche di progettualità, innovazione e persone qualificate, la Cogne Acciai Speciali ha tratto la forza necessaria per tornare a conquistare i mercati mondiali, ad affermarsi tra i principali produttori di acciai e ad essere nuovamente un’importante e qualificata opportunità occupazionale per la Comunità valdostana.
E proprio a testimoniare questo legame con il passato che ha permesso di proiettarci verso il futuro, abbiamo deciso di premiare con l’onorificenza Ancien Travailleur i lavoratori più anziani che hanno lavorato presso la Cogne e con il premio Fedeltà Cogne quanti oggi sono impiegati da più tempo presso il nostro stabilimento.
Con questa cerimonia vogliamo quindi ricordare che guardiamo al futuro senza scordare le solide radici sulle quali cercheremo di continuare a costruire una fabbrica moderna e competitiva.
Prima di lasciare la parola al dott. Rivolin, vorrei ringraziare quanti si sono prodigati affinché quella che era nata come una festa dei dipendenti e delle loro famiglie si trasformasse in una festa della Comunità valdostana.
In particolare, permettetemi di citare la Regione Valle d’Aosta con il suo ufficio cerimoniale e l’archivio storico regionale, il Comune di Aosta e la Cittadella dei Giovani.
Grazie ancora a tutti
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