L’andamento della dinamica delle imprese valdostane nel terzo trimestre 2016, oltre a confermare uno scarto positivo fra iscrizioni e cessazioni non d’ufficio (+57 unità) già evidenziato nel secondo trimestre, fa registrare una netta riduzione del numero delle cessazioni (83 al 3° trimestre 2016, 146 al 2° trimestre 2016 e 135 al 3° trimestre 2015).
Nel confronto fra le altre regioni italiane, che hanno tutte chiuso il trimestre con un bilancio positivo, in termini di tasso crescita la nostra regione si colloca, con un tasso dello 0,44%, al 4° posto registrando un trend in netto miglioramento rispetto al tasso di crescita del terzo trimestre 2015 (0,25%) e rispetto al risultato nazionale e della macro-area nordovest (rispettivamente 0,27% e 0,19% al 3° trimestre 2016).
Osservando le dinamiche settoriali, i numeri confermano la lieve ripresa del comparto delle costruzioni e un recupero di quello turistico (+17 imprese in entrambi i settori); il settore manifatturiero invece accusa una lievissima flessione (-2 unità). In espansione i servizi alle imprese (+0,7%) e alle persone, con un risultato particolarmente rilevante per la sanità (+4,9%).
La lettura del dato dal punto di vista delle forme organizzative delle imprese fa emergere come l’unica forma ad evidenziare un dato negativo (-0,3%) sia quella delle società di persone, confermando un trend rilevato anche a livello nazionale.
Il comparto artigianale, rispetto al positivo andamento riportato tra primi due trimestri dell’anno, fa segnare una sostanziale stabilità (+0,2%); positivo il lieve incremento (+ 9 unità) del settore delle costruzioni. Anche in tale comparto si registra un calo delle società di persone (-11 unità), tradizionalmente una forma giuridica d’elezione per le imprese artigiane.
«I dati confermano il trend positivo registrato alla fine del passato trimestre – spiega il Presidente della Chambre Valdôtaine, Nicola Rosset - questo potrebbe essere un indizio di una ritrovata maggiore stabilità delle imprese, come confermato dalla diminuzione del numero delle cessazioni, e di un desiderio di tornare a fare impresa, con un tasso di crescita tra i migliori d’Italia. La proverbiale esiguità dei numeri non consente però ancora di ipotizzare segnali di una vera e propria ripresa. E’ quindi necessario proseguire con il lavoro portato avanti fino ad ora puntando l’attenzione soprattutto sull’esigenza delle imprese di poter accedere con maggiore semplicità al credito e alla liquidità, così come sulla necessità di favorire e promuovere sempre più la nascita di reti di impresa tra i diversi soggetti del territorio».
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