Le previsioni dell'indagine previsionale del quarto trimestre 2016 di Confindustria Valle d'Aosta confermano l’incertezza delle imprese. Gli indicatori rimangano complessivamente in territorio positivo, ma subiscono dei ridimensionamenti rispetto al trimestre
precedente.
Si attenuano le previsioni degli ordini totali che rimangono negative, mentre quelle export, pur in calo,
restano positive.
Emerge una nota positiva dalla rilevazione della produzione prevista in rialzo, tanto che il saldo ottimisti
pessimisti torna positivo, dopo quattro trimestri.
Mentre gli investimenti per ampliamenti arretrano, quelli per sostituzioni registrano un aumento.
La
percentuale degli intervistati che prevede di fare nuovi investimenti rimane comunque al di sotto del 20%,
indice che evidenzia l’incertezza nella quale operano le imprese.
Buone notizie emergono dall'utilizzo degli impianti dove si consolida una media superiore al 68%, con un 63%
di intervistati che indica un grado di utilizzo superiore all'80%.
In flessione gli ordini da uno a tre mesi e oltre i tre mesi, mentre balzano in alto quelli inferiori ad un mese.
Dal lato occupazione le attese, sia per il manifatturiero che per i servizi, rimangono stabili, mentre
aumentano le previsioni di ricorso agli ammortizzatori, anche se con percentuali basse, inferiori al 10% degli
intervistati.
Sul fronte degli incassi gli indicatori sono nuovamente in peggioramento.
A livello settoriale nel manifatturiero ci sono aspettative ottimistiche sulla produzione, mentre ordini totali e
nuovi investimenti sono giudicati stazionari, in calo export, media dell’utilizzo impianti e carnet ordini
superiori ad un mese.
Il settore dei servizi, dove la media dell’utilizzo impianti fa registrare un miglioramento nelle ultime
rilevazioni, esprime prudenti stime al rialzo per la produzione, che rimane però ancora in terreno negativo,
per il carnet ordini da uno a tre mesi e per quelli export. Le attese per gli investimenti e gli ordini totali sono
al ribasso.
«Il contesto resta difficile. Molti indicatori – dichiara il Presidente Paolo Giachino, Presidente di Confindustria Valle d’Aosta – sono al ribasso, anche se ci sono dei piccoli segnali di ripartenza. L’incertezza dell’economia mondiale, una scarsa visibilità degli ordini - il 45% registra ordini inferiori ad un mese - oltre alle difficoltà di incasso e di accesso al credito, condizionano fortemente gli investimenti, che sono il primo sintomo che la domanda si sta consolidando. Prioritario puntare sul sostegno all’industria, sul credito e sulla crescita dimensionale».
L'attuale fase economica- L’economia nazionale
L’economia italiana, dopo una drammatica cadutadurata sette anni, nel2016 ha iniziato una fragile e incerta
risalita.Nel corso dell’estate lo scenario è però peggiorato e le prospettive di recupero sono condizionate da diversi eventi destabilizzanti, tra cui Brexit, appuntamenti elettorali e tensioni geopolitiche, cui si aggiunge una
debole crescita economica mondiale.Gli economisti di Confindustria hanno rivisto al ribasso le stime sulla crescita del Prodotto interno lordo nazionale: nel 2016 il Pil è previsto al +0,7% (era +0,8%) e nel 2017 al +0,5% (era +0,6%). Anche il Governo, l’Ocse e il FMI hanno ritoccato le loro stime al ribasso perché l’economia italiana sta crescendo meno velocemente di quanto previsto,anche se ci sono stati dei progressi.
La produzione industriale ha fatto registrare un calo dell’1,8% in settembre su agosto.
SCHEDA TECNICA
Nel trimestre in corso sale la media dell’utilizzo impianti che è passata dal 64,29% del trimestre precedente al 68,48%di quello attuale, mentre nello stesso periodo dell’anno scorso era 65,83%.
Il carnet ordini continua ad avere un andamento altalenante. In deciso rialzo quello per meno di un mese che si porta al 45,16%, come nello stesso periodo del 2015, contro il 21,88% del trimestre precedente. Scendono le previsioni per il carnet da uno a tre mesi, dal 40,63% al 29,03% (22,73% nel 2015) e per quello oltre i tre mesi che passa dal 37,50% al 25,81%.
Si conferma a fine anno un andamento in discesa per le variazioni degli investimenti programmati.
Peggiora l’andamento degli incassi, il 58%degli intervistati indica dei ritardi nei pagamenti, contro il 44% del trimestre precedente. La media dei pagamenti si assesta su 82 giorni, mentre i pagamenti della Pubblica Amministrazione fanno registrare un peggioramento da 58 a 75 giorni.
L’indicatore degli ordini totali segna una leggera regressione e rimane in terreno negativo, da –3,03% a-8,82%, contro il – 15,38% del IV trimestre 2015.
Gli ordini export fanno registrare un andamento al ribasso, ma il saldo resta con il segno positivo, dal 15% al 10%, ben al di sopra del risultato dello scorso anno che aveva fatto registrare una percentuale zero.
Flettono di due punti gli investimenti per ampliamenti, dal 17,14% al 15,38%, mentre il 33,33%, contro il 25,71% del terzo trimestre, ha in programma di procedere ad investimenti per sostituzioni. Si tratta di percentuali che non si discostano da quelle dei periodi precedenti.
Un certo ottimismo viene dalla produzione dove il saldo ottimisti-pessimisti torna positivo dopo quattro trimestri, portandosi al 3,23%. L’indicatore registrava un – 9,38% nel terzo trimestre 2016 e un -11,54% nello stesso periodo del 2015.
L'occupazione rimarrà stabile per il 76% degli intervistati, come nel terzo trimestre, mentre sale di tre punti la previsione di ricorso agli ammortizzatori che si porta all’8%, contro il 5% del trimestre precedente.
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