31 dicembre 2016

Ferruccio Fournier (Impianti a fune): «La Valle d'#Aosta può diventare un punto di eccellenza»

Questa settimana proponiamo l'intervista a Ferruccio Fournier, Presidente dell'Associazione Valdostana Impianti a Fune.

La stagione invernale con il ponte dell'Immacolata sembra essere partita nel migliore dei modi...
Tutti i comprensori della Valle sono aperti. Si scia dappertutto. Tutte le nostre località hanno poi attrattive naturali, passeggiate, occasioni di ristorazione di conseguenza i turisti potranno trovare dovunque soddisfazione per il loro soggiorno.

Presenze e arrivi sono in aumento in Valle d'Aosta. Cosa potete dire dal vostro particolare osservatorio? Abbiamo dei numeri sull'ultima stagione?

Possiamo manifestare contrariamente a qualche previsione più pessimista che il sistema va. Negli ultimi cinque anni abbiamo avuto una costante crescita di fatturati. La stagione scorsa pur essendo una stagione iniziata, almeno per alcune zone, tardi e male, ha comunque fatto registrare una crescita del 4% sull'anno precedente e in cinque anni la crescita complessiva del fatturato è stata del 15%. Naturalmente questa è una valutazione economica, poi si devono fare delle valutazioni più circostanziate su presenze e passaggi, ma possiamo dire che il sistema gode di ottima salute.

Il comparto in passato ha mostrato problemi di sostenibilità. Qual è la situazione attuale?

E' senz'altro buona e secondo me ci sono delle possibilità di miglioramento. Anche perché dobbiamo tenere ben presente la diversità della provenienza dei nostri sciatori. Abbiamo le presenze nelle strutture alberghiere che purtroppo sono insufficienti rispetto a quello che il sistema degli impianti offre. Abbiamo lo sciatore alla giornata, molto condizionato da alcuni fattori esterni quali il costo di acc esso dovuto ad autostrade che non sono notoriamente a buon mercato oltre al costo dei carburanti che pur essendo leggermente diminuito resta sempre alto. Di conseguenza lo sciatore alla giornata si muove soltanto quando le condizioni del comprensorio sono perfette

Lo sky way è diventata una delle immagini di grande richiamo della Valle…

Credo che non sia esagerato dire che è un fiore all'occhiello del sistema Valle d'Aosta perché la filosofia dell'investimento non ha guardato soltanto all'impianto, ma ha puntato a creare una serie di strutture che sono ottime e da corollario all'impianto quali il Centro congressi, il bar, il ristorante e l'esposizione dei Cristalli del Monte Bianco. Al Pavillon c'è il giardino botanico, cioè tutta un'offerta turistica che va al di là del semplice appagamento che deriva dall'osservare un panorama da parte del turista. E' un qualcosa di più che si presta ad incontri di affari, a convention. Un risultato sul fronte dell'offerta turistica che non riguarda la sola Courmayeur ma ha ricadute su tutta la Valle d'Aosta.

A livello di investimenti qual è la situazione? Che cosa è stato fatto nel corso di quest'anno?

Gli investimenti sono stati adeguati alle disponibilità finanziarie che c'erano un po' derivanti da mezzi propri un po' dalla normativa regionale. Sappiamo che la Regione ha meno soldi e pur privilegiando il comparto degli impianti a fune in quanto lo considera importante e basilare nell'economia regionale ha dovuto rallentare su questo fronte. Devo dire che comunque a parte un impianto nuovo realizzato a Courmayeur, cioè uan seggiovia che ne sostituisce un'altra, è tutta una serie d'investimenti molto rilevanti non appariscenti ma che dotano le attrezzature di miglioramenti soprattutto nelle piste di discesa, negli impianti di innevamento, e per quanto riguarda la sicurezza sugli impianti. Si deve poi tenere presente che sia la normativa europea che quella nazionale e regionale prevedono che gli impianti non abbiamo una durata di vita tecnica. Sono però richiesti dei lavori di interventi manutentivi straordinari che sono comunque rilevanti. Mantenere quello che si ha con degli standard qualitativi elevati, con le migliorie che devono essere assicurate fa sì che vengano spesi comunque molti soldi. Quindi non tanto impianti nuovi, ma comunque investimenti notevoli. Un altro investimento continuo nel tempo e nel settore degli impianti di innevamento. Le condizioni di freddo in montagna per fare neve sono particolari e rare e cioè freddo, assenza di vento e aria secca. Queste finestre di condizioni ideali si aprono ogni tanto per cui la capacità di produzione della neve deve essere molto elevata per approfittarne. Di conseguenza stiamo puntando a far sì che in 3-4-5 giorni di tempo di freddo si possa completare l'innevamento naturale ed è quello che è successo adesso. Presentiamo i comprensori in ordine perché abbiamo completato con gli impianti di innevamento le condizioni di percorribilità delle piste dai 2100 metri in giù.

E' cambiato il rapporto dell'italiano con la montagna?
Il settore degli impianti a fune in Valle d'Aosta è la struttura portante per l'attività economica invernale. Ogni euro prodotto dagli impianti a fune ha un moltiplicatore di indotto di sei volte. Questo fa sì che il sistema economico della Valle d'Aosta abbia un Pil derivante dagli impianti pari al 20-25%.

Lei ha anche un osservatorio che va al di fuori della Valle. Cosa si può dire sul comparto a livello nazionale. Quali sono le tendenze del mercato?
La situazione che emerge sia a livello nazionale che internazionale è di una tenuta dello sci. Perfino contrariamente a quello che si pensa un piccolo aumento ancora. La gente ha voglia di sciare, soprattutto se si pensa che lo sci non è un fatto solamente di percorribilità delle piste, ma anche che la gente cerca sempre delle motivazioni per una sua vacanza. Anche la montagna ha un fascino suo particolare indipendentemente dal fatto che si possa o no sciare. La montagna è un'attrattiva per quello che dà come soddisfazione della vacanza. Ambiente, cultura, gastronomia, storia fa sì che il mondo della montagna in inverno abbia una attrattiva notevole e che ci siano possibilità di ulteriore aumento. Sono valutazioni fatte non soltanto per la Valle d'Aosta ma per un contesto montano più ampio.

Un sogno imprenditoriale-associativo da realizzare?

Anche con i sogni non bisogna mai esagerare. Cerchiamo di sognare tenendo conto della realtà e allora il mio sogno che può diventare certezza e riuscire a mantenere bene quello che abbiamo, cioè che la Valle d'Aosta diventi un punto di eccellenza. Di conseguenza completiamo quello che abbiamo e miglioriamo soprattutto il sistema Valle d'Aosta non soltanto l'impianto, ma la capacità di utilizzo sano del territorio in modo che il senso della comunità possa crescere anche grazie agli impianti.

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