Giuliano Boninsegni |
Già
diversi anni fa ci eravamo occupati di Federmanager con l'allora
Presidente Marco Farinet. Immagino che gli obiettivi del sodalizio
siano rimasti immutati o ci sono delle novità?
Nulla
è cambiato per quanto riguarda la nostra Associazione. Continuo a
far tesoro dei consigli di Marco cercando di dare continuità ai
suoi programmi. Qualcosa probabilmente è cambiato nell'atteggiamento
della nostra Sede centrale. Stiamo consolidando il nostro ruolo in
Valle. Le nostre proposte trovano accoglienza a Roma e
conseguentemente anche il nostro ruolo in Valle
d'Aosta
accenna a concretizzarsi. Molti ed importanti sono i progetti in
cantiere e avere la Regione vicina in alcuni di essi, ci induce a
perseverare
Quali
sono i numeri di Federmanager in Italia e in Valle d'Aosta?
Federmanager
è il Sindacato dei Dirigenti Industriali, cioè
l'Associazione
che assiste i Dirigenti curandone gli interessi, assistendoli nel
corso dell'attività lavorativa così come nel momento
dell'abbandono, sia alla scadenza naturale che in via anticipata.
Federmanager
offre
attraverso le consociate che
sono tantssime un'ottima
copertura Sanitaria ed anche Assicurativa. L'associazione
continua ad accompagnare i Dirigenti anche in pensione. E
per
importanza in
campo nazionale è il
terzo Sindacato italiano con 180.000 soci.
L'associazione aostana conta di un centinaio di soci Dirigenti di cui
50 in attività. Il
numero è proporzionato alla nostra
Regione. Comunque i cinquanta in attività reggono le sorti
gestionali di tutta l'industria aostana.
Lei
da quanto tempo è
presente in Federmanager? Quali sono stati i suoi precedenti
incarichi associativi e professionali?
Sono
in Federmanager Aosta da soli 3 anni e il mio primo mandato di
Presidente scade l'anno prossimo e difficilmente potrò rinnovarlo a
causa dell'età. I miei amici dell'Associazione sono al corrente e
sicuramente troveranno una soluzione adeguata. I miei trascorsi sono
costituiti da 40 anni di attività nel campo della grande Siderurgia
di Stato, ad
esempio l'Ilva di Taranto. Gli
ultimi 5 anni li ho passati in un'azienda
del
settore chimico di Milano come
Presidente
Amministratore
Delegato.
La mia
lunga
carriera trascorsa in parte all'estero, circa 10 anni in Africa ed
India, ha prodotto effetti negativi sulla mia forma fisica
consigliandomi
un po' di riposo
che
mi sono assicurato per una quindicina d'anni.
Dopo
quindici anni di inattività assoluta,
giunto abbastanza casualmente ad Aosta, ho accettato l'invito di
alcuni amici di occuparmi pro-tempore di Federmanager
E'
diffusa la cultura del management in Valle d'Aosta?
Posso
assicurarne l'assoluta rispondenza qualitativa alla media nazionale
con punte di eccellenza. E' mia intenzione infatti
– e ci sto riuscendo – di inserire
nei meccanismi nazionali alcuni dei nostri validi rappresentanti.
Avete
sottoscritto con la Regione autonoma Valle d'Aosta un protocollo
d’intesa per promuovere iniziative volte a incentivare creazione,
sviluppo e competitività d’impresa e valorizzazione del capitale
umano. Nel concreto di cosa si tratta?
Come
Federmanager a questa causa possiamo
solo portare un nostro
modesto
aiuto. Noi
facciamo in modo che
la crescita si realizzi. L'importante bagaglio di conoscenze
gestionali di cui disponiamo contiamo, grazie all'Accordo con la
Regione, di metterlo al servizio di chi attraversa momenti di
difficoltà manageriale o ancor meglio, di aziende, le
cosiddette startup, in
fase di crescita che non dispongono di figure dirigenziali. Tutto
quanto potremo fare lo vedremo meglio in pratica
in modo da comprendere
dove il nostro ruolo potrà meglio espletarsi.
Come
siete arrivati a questo? Oltretutto segnalo
che era
anche presente il vicepresidente nazionale Eros Andronaco...
Seguendo
l'esempio di due Regioni che ci hanno preceduto, cioè
Veneto
ed Emilia Romagna. La nostra Sede nazionale
quando
abbiamo manifestato la nostra volontà di seguirle ha
manifestato
subito grande interesse alla nostra iniziativa assistendoci in tutta
le fasi inviando
il nostro vicepresidente ad Aosta a porre la firma sull'accordo.
Un
bel segno per la Valle?
A
Roma stanno dando molta enfasi a questo fatto.
Oltre
al Protocollo in cosa è
consistita la vostra attività nel corso del 2016?
Non
c'è stata alcuna attività di “tutoring” nel corso di questo
anno in
qunato non ci eravamo ancora presentati in questa veste.
Ci siamo dovuti occupare di numerosi casi di nostri colleghi
costretti ad abbandonare. Abbiamo poi
preso parte alla “Notte dei Ricercatori”, presentando un
interessante racconto della nascita del computer. Un rappresentante
del gruppo Olivetti, che ha realizzato l'impresa, ha spiegato ad un
uditorio di studenti l'affascinante storia. Abbiamo firmato una
Convenzione con la Università di Aosta, per l'assegnazione di un
premio di laurea alla tesi che meglio tratterà problemi
socio-economici della Regione. Il premio sarà assegnato nel corso
del prossimo mese di Mmarzo,
con la presenza dei vertici Confederali (Confederazione
Italiana
Dirigenti e Alte professionalità,
Federmanager e Manageritalia). Contiamo
di dare seguito a questa iniziativa incrementandone anche l'impegno.
Il
vostro programma per il 2017?
Le
idee sono moltissime
e
vanno crescendo,
così come sono molte le richieste di nostro intervento. Vedremo
di svolgere al meglio la nostra funzione compatibilmente con le
nostre risorse che
non sono infinite non
tralasciando le attività collaterali quali: rinnovare
il premio alla tesi di laurea che verrà ripetuto con maggiore
impegno delle Associazioni coinvolte, ripetere le iniziative già
sperimentate ed
assistere
nostri dirigenti in necessità. Non
è ancora un programma definitivo. E molte iniziative si
aggiungeranno anche su invito di Roma che ce ne assicura i fondi. Noi
siamo aperti a qualunque genere di collaborazione.
Un
sogno imprenditorial-associativo da realizzare?
Io
in
effetti
sto maturando e portando avanti un sogno
che
non so quanto concretizzabile. Anche sollecitato e invitato dal
Presidente di Federmanager di Torino mi è stato suggerito di
collegare tutte le aziende industriali che ci sono in Valle d'Aosta
con l'Università affinché queste possano suggerire l'argomento di
ricerca, una ricerca applicabile immediatamente nelle aziende
coinvolgendo
i
ricercatori delle università di
Aosta e Torino
creando
un
grosso gruppo di ricerca su temi
suggeriti da speranze
e aspettative generate dall'industria. Non so se ce la farò perché
la dimensione
dell'università aostana è piccola ma se la metto insieme con una
più
grande
parteciperà per quello che potrà e così comincerà comunque
a
servire alle industrie locali e questo sarebbe un successo
incredibile. Roma mi ha assicurato i mezzi necessari
per
un simile progetto.
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