È stata la Val d’Isère a ospitare, martedì 18 aprile, il
tradizionale incontro transfrontaliero tra le associazioni di albergatori di
Savoia e Alta-Savoia, Svizzera Romanda e Valle d’Aosta: la fine della stagione
ha rappresentato l’occasione per tracciare un primo bilancio dell’inverno appena
concluso e per approfondire diverse problematiche comuni agli operatori delle
Regioni confinanti.
Airbnb e la tassa di soggiorno hanno ancora una volta aperto i
lavori. In Francia, qualcosa si sta muovendo: visto l’esito positivo
dell’esperimento di Chamonix, infatti, a partire da questa primavera, i
colleghi francesi hanno ottenuto l’estensione della raccolta della tassa di
soggiorno da parte di Airbnb in altre 14 destinazioni turistiche tra le più
gettonate, alle quali se ne aggiungeranno presto altre 31.
Per quanto riguarda gli affitti turistici, il presidente Adava Filippo
Gérard ha poi illustrato la proposta contenuta nel Def (Documento di
economia e finanza) relativa all’introduzione della cedolare secca con ritenuta
di acconto al 21%: “Si tratta di un primo passo importante, al quale
speriamo ne seguano altri: la cedolare secca rappresenta una risposta adeguata
dal punto di vista fiscale, ma rimangono irrisolte altre problematiche, quali
l’imposta di soggiorno o la possibilità di fornire asciugamani e lenzuola”.
A questo proposito, da tempo l’ADAVA sta cercando di portare
avanti nei confronti delle Istituzioni e della comunità un’azione di
sensibilizzazione su tali tematiche.
«Come categoria – ha ricordato Gérard – riteniamo
che gli appartamenti affittati ad uso turistico possano rappresentare una
risorsa importante per una destinazione turistica a patto che vengano garantite
regole certe nell’interesse sia della nostra categoria che degli stessi
proprietari degli immobili. Su questo aspetto stiamo lavorando in maniera
propositiva insieme al nostro Assessore regionale al Turismo».
I rappresentanti francesi e svizzeri hanno evidenziato che negli
ultimi tempi sempre più albergatori stanno utilizzando il sito Airbnb per
vendere le camere delle loro strutture, facendo pagare al cliente la maggior
parte della commissione, come accade con Booking.com.
«Il massiccio che ci divide geograficamente, in realtà ci
unisce in quanto ci troviamo ad affrontare gli stessi problemi e le medesime
difficoltà che si incontrano gestendo delle attività ricettive in montagna – ha
spiegato Roger Machet, presidente dell’Umich Savoia e Alta-Savoia – per
questo motivo è importante confrontarsi: insieme possiamo salvare il turismo
nelle quattro stagioni, cercando delle soluzioni e avanzando delle proposte di
collaborazioni, come ad esempio la creazione di circuiti turistici
transfrontalieri. Il turismo è l’unico veicolo grazie al quale le nostre valli
possono continuare a essere abitate e frequentate».
E, a proposito di circuiti, la delegazione francese ha
presentato la “Route des vignobles alpins”, progetto in corso di definizione
che fa parte del programma Interreg Alcotra 2014-2020: «Si tratta di una
proposta per valorizzare nuovi itinerari turistici sui versanti delle Alpi occidentali,
piemontese, valdostano e savoiardo – ha precisato il vicepresidente
dell’Umich Pierre Demarchi, ricordando che il turismo estivo in Francia
subisce una flessione annua pari al due percento – mettendo in evidenza le
particolarità enologiche, gastronomiche, geografiche, storiche e culturali dei
tre territori. Il capofila del progetto è la Città metropolitana di Torino,
supportata dai Comuni di Carema e di Pomaretto, dalla Regione Valle d’Aosta e
dall’Institut agricole régional e il Cervim e, dal lato francese, dal Conseil
de Savoie-Mont-Blanc e dalle Commmunautés de Communes Cœur-de-Savoie et du
Bourget e Savoie-Mont-Blanc tourisme».
Sulla proposta dei circuiti è intervenuto anche il presidente
dell’Hôtellerie Suisse Romande Philippe Thuner, che ha sottoposto ai
presenti un progetto di collaborazione a una ricerca universitaria sul turismo
itinerante.
La riunione si è poi concentrata sul tema dei collegamenti: «Le
statistiche ci dicono che la media dei soggiorni è sempre più breve – ha
sottolineato Roger Machet – e, facendo vacanze corte, i turisti non sono
disposti ad affrontare viaggi lunghi: bisogna quindi trovare delle soluzioni
che permettano tragitti più brevi. Per quanto ci riguarda, una di queste
potrebbe essere un tunnel che collega La Thuile con la Savoia. Per discutere
del problema dei trasporti e dei collegamenti, sarebbe interessante riuscire a
organizzare un incontro al quale invitare anche gli eletti nei Parlamenti delle
tre Regioni, in modo da riuscire a creare un fronte comune anche a livello
istituzionale».
La riunione è poi proseguita nel cuore del comprensorio
sciistico della Val d’Isère, che ha purtroppo riservato un brutto incidente per
Roger Machet, scivolato su una lastra di ghiaccio: il presidente e il direttore
dell’Adava, a nome di tutti gli associati, fanno i migliori auguri di pronta
guarigione al presidente dell’Umich.
I rappresentanti delle associazioni di albergatori di Savoia e
Alta-Savoia, Svizzera Romanda e Valle d’Aosta si sono dati appuntamento per il
prossimo mese di ottobre alla Scuola alberghiera di Losanna.
0 commenti:
Posta un commento