Questa
settimana proponiamo l'intervista a Tiziana
Monaco,
la
cui famiglia è titolare
del Fornetto siciliano di via Sant’Anselmo.
Un
po’ di storia della vostra attività...
E’
nata
dodici anni fa. Venimmo in vacanza in Valle d’Aosta e il posto ci
piacque molto. E così ci siamo ripromessi di aprire prima o poi
un’attività in Valle d’Aosta. Due anni fa’ è nata questa
avventura e da Catania siamo venuti in Valle aprendo prima il
Fornetto siciliano su Roma e via Innocenzo Papa. La risposta della
clientela è stata positiva e così abbiamo aperto anche il Bar
Bellini in via Sant’Anselmo e anche lì con buoni risultati. Ci
siamo resi conto che la Valle d’Aosta è ancora una realtà dove,
se si ha voglia di fare si possono avere delle risposte positive. Io
invece vengo da una zona dove anche se hai tanta voglia di fare non
sempre riesci.
Quindi
non è la vostra prima esperienza imprenditoriale?
Noi
eravamo panificatori da tre generazioni. Ma ad un certo punto abbiamo
deciso di fare qualcosa di nuovo in modo che almeno ci fosse la
mattina la soddisfazione di andare a lavorare. E qui l’abbiamo
trovata.
Quindi
il nome Fornetto siciliano nasce da questa precedente esperienza?
Certamente.
La
vostra clientela è composta più da turisti o da locali?
Locali
tantissimi. La prima risposta l’abbiamo avuta proprio da questo
tipo di clientela. Prima si sono avvicinati con curiosità e poi
abbiamo instaurato un buon rapporto con la clientela. E oggi anche il
turista. Lavoriamo bene con entrambi proponendo tutti i nostri
prodotti tipici della cucina siciliana, a partire dagli arancini. La
nostra offerta è chiaramente la prima cosa che il cliente coglie ed
è per questo che ritorna in quanto si stanno un po’ perdendo
questi sapori tipici della gastronomia italiana offerti in maniera
artigianale.
Un
suggerimento che dareste all’amministrazione comunale per aiutare
l’attività del commercio locale, in particolare dei piccoli
esercizi?
E’
da troppo poco tempo che siamo in Valle per esprimere giudizi. Anche
se, secondo me, soprattutto per quanto riguarda via Sant’Anselmo,
la presenza significativa di turisti fa pensare che alle spalle ci
sia un buon lavoro per farli venire in Valle.
Quali
sono le maggiori difficoltà che incontra un esercizio commerciale
come il vostro?
La
burocrazia. Che sia sia ad Aosta o a Catania cambia poco. Non si sa
mai da dove cominciare a sbrigare i documenti. Dal punto di vista
nostro abbiamo avuto difficoltà a comprendere la normativa
sanitaria, a capire che cosa si poteva fare e cosa no. Servirebbe più
chiarezza. Diciamo che trattandosi di una realtà piccola si è un
po’ aiutati. Se però si proiettano questi problemi in una grande
città si rischia di essere schiacciati. Io conosco imprese che hanno
rinunciato a portare avanti la loro attività per colpa della
burocrazia. Anche io quando ho aperto ci sono stati dei mesi in cui
uscivano soltanto soldi. E’ chiaro che puoi spaventarti. Però
abbiamo tenuto duro e siamo stati premiati.
Il
problema sono le tante leggi…
Esattamente.
Il tempo per mettersi in regola si sottrae a quello del lavoro. Non è
stato semplice.
Progetti
per il 2017 e per il 2018?
Il
lavoro fino ad ora ha già preso molte delle nostre energie sia
fisiche che economiche. In un prossimo futuro mi piacerebbe un
ristorante-pizzeria siciliano. Per ora si tratta soltanto di un’idea.
Un
sogno imprenditoriale da
realizzare?
Se
devo sognare in grande direi un franchising del Fornetto siciliano
legato ai prodotti tipici siciliani. In fondo i sogni non costano
nulla.
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