Proponiamo qui di seguito una sintesi. E qui puoi leggere il testo completo.
Nel 2016 l’attività economica in Valle d’Aosta è rimasta nel complesso debole. Nel 2015 il PIL era calato per il quinto anno consecutivo, in base ai nuovi dati rilasciati dall’Istat nel dicembre scorso.
Le imprese
Nell’industria l’attività è stata ancora contenuta; gli investimenti, favoriti dagli incentivi fiscali introdotti dal Governo, hanno fatto registrare segnali di recupero, riconducibili in larga misura alle decisioni di spesa di alcune imprese di grandi dimensioni. Nelle costruzioni la situazione di crisi degli ultimi anni non ha subito sostanziali cambiamenti, in presenza di una domanda che rimane contenuta sia nel comparto pubblico sia in quello privato. Nei servizi non sono emersi segnali positivi, tranne che nel turismo, nel quale si è consolidata la fase di ripresa avviatasi nel 2015 e le presenze hanno raggiunto il valore massimo degli ultimi dieci anni. Tra il 2008 e il 2015 l’offerta turistica in regione è complessivamente cresciuta in termini sia quantitativi sia qualitativi; vi ha corrisposto un incremento dei turisti, risultato tuttavia meno intenso rispetto alla media nazionale.
I prestiti alle imprese hanno fatto registrare andamenti eterogenei tra settori e aziende. Il credito ha continuato a diminuire nella manifattura e nelle costruzioni, mentre è ancora cresciuto nei servizi, in particolare nel comparto del turismo. Le dinamiche sono state più favorevoli per le imprese in condizioni economico-finanziarie solide, per le quali il costo dell’indebitamento si è ridotto in misura più intensa.
Il mercato del lavoro
Nel 2016 l’occupazione in Valle d’Aosta è ulteriormente diminuita, riflettendo il negativo andamento in quasi tutti i settori, ad eccezione di quello dei servizi del commercio, alberghi e ristorazione. Al calo degli occupati si è associata una riduzione delle ore lavorate per addetto, a cui ha contribuito l’aumento del ricorso alla Cassa integrazione guadagni. Il tasso di disoccupazione, in presenza di una contrazione dell’offerta di lavoro, è marginalmente calato, ma rimane elevato nel confronto storico.
Le famiglie
Nel 2016 sarebbe proseguito il recupero dei consumi avviatosi nell’anno precedente. Nel mercato immobiliare le compravendite sono cresciute in misura significativa, anche se rimangono ancora molto al di sotto dei livelli degli anni precedenti la crisi; i prezzi delle case sono tornati a salire nel secondo semestre dell’anno. Il reddito disponibile e la ricchezza pro capite dei valdostani continuano a essere assai più elevati della media italiana, ma sono in diminuzione negli ultimi anni.
In presenza di bassi livelli dei tassi di interesse, il risparmio finanziario si è ancora diretto verso i depositi in conto corrente e gli strumenti del risparmio gestito. Nel complesso, comunque, il valore a prezzi di mercato dei titoli depositati dalle famiglie presso il sistema bancario è ulteriormente calato. L’indebitamento è nuovamente cresciuto, riflettendo la dinamica dei mutui per l’acquisto di abitazioni, sospinta da condizioni di costo molto favorevoli, e l’ulteriore aumento del credito al consumo. Gli indicatori di sostenibilità finanziaria del debito delle famiglie valdostane hanno mostrato negli ultimi anni segnali di moderato peggioramento, pur rimanendo migliori della media nazionale.
Il mercato del credito
Nel complesso i finanziamenti bancari erogati al sistema economico valdostano sono tornati a crescere lo scorso anno, trainati soprattutto da quelli alle famiglie. La qualità del credito ha mostrato segnali di miglioramento per le imprese, ma è peggiorata per le famiglie.
Diversamente dalla tendenza flettente della media nazionale, dall’inizio del decennio la rete territoriale delle banche in Valle d’Aosta è rimasta sostanzialmente stabile. Negli ultimi anni è aumentata la diffusione dei canali alternativi di contatto tra le banche e la clientela.
La finanza pubblica
Nell’ultimo triennio disponibile (2013-15) la spesa delle Amministrazioni locali della Valle d’Aosta si è significativamente ridotta, riflettendo la contrazione sia della parte corrente sia soprattutto di quella per investimenti. Nonostante tale dinamica, la spesa in termini pro capite rimane notevolmente più elevata della media delle altre regioni a statuto speciale. Nel medesimo periodo anche le entrate correnti, rettificate per i trasferimenti tra enti della stessa regione, sono diminuite; come per la spesa, esse si attestano su valori molto maggiori di quelli medi delle regioni di confronto.
Lo scorso anno il debito delle Amministrazioni locali valdostane si è ulteriormente ridotto. In rapporto al PIL esso rimane lievemente maggiore della media nazionale.
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