Questa
settimana proponiamo l’intervista a Marco
Paonessa,
presidente
di
Cna Benessere e sanità della Valle d’Aosta.
Quali
realtà comprende Cna Benessere e Sanità?
Il
ramo di cui mi occupo è una parte di tutto quello che fa Cna,
l’associazione degli artigiani. Raggruppa sostanzialmente le due
categorie più grandi, cioè gli acconciatori e gli estetisti però
anche altre figure come massaggiatori, tatuatori, piercer, gestori di
palestre. Tutto quello che ha attinenza con le categorie del
benessere. Volendo potevano iscriversi anche i fisioterapisti, come
me, ma ora che con la legge avranno il loro albo non potranno più
iscriversi.
Nello
specifico in cosa consiste la sua attività e da quanto tempo se ne
occupa?
Io
sono un fisioterapista specializzato in osteopatia. Come associazione
invece mi occupo di offrire più in generale corsi di formazione. Ce
ne sarà uno a breve, gratuito per i nostri iscritti per l’utilizzo
delle apparecchiature elettroestetiche. Un corso molto importante in
quanto l’utilizzo di queste apparecchiature sta crescendo nei
centri estetici. E a volte la formazione è un po’ di parte cioè
data da chi fornisce le macchine, mentre nel nostro caso si tratta di
formatorie sterni, cioè un ingegnere e un fisico che illustreranno
queste apparecchiature, evidenziandone i rischi e anche come
devono essere utilizzate.
Nei giorni scorsi si è svolto a Bologna Cosmoprof. Si tratta di un evento molto importante a livello nazionale per il vostro settore?
E’
una fiera dell’estetica e dell’acconciatura ed è al momento
forse l’evento più importante a livello italiano. In questa fiera
sono esposte le apparecchiature, sono presenti le aziende che
propongono i prodotti cosmetici e sono proposte delle novità. E’
importante perché se un’estetista, una parrucchiere, un tatuatore
o un piercer vuole tenersi informato sull’andamento del mercato
anno per anno questo è sicuramente i luogo migliore dove poter
approfondire questa conoscenza.
Quali
sono i nodi o le problematiche riguardanti la vostra professione a
livello nazionale?
Sono
quelle della salvaguardia della professione perché purtroppo è
diffuso il fenomeno degli abusivi. Un problema sia per la sicurezza
del cittadino che per la tutela di chi lavora in regola e si aggiorna
rispettando le regole. Un grosso impegno è collegato al rinnovo
della legge 1/90 in merito alla professione dell’estetiste. Si
tratta di di una legge un po’ datata. Erano state inserite delle
schede tecniche per renderla più attuale, ma con la fine della
legislatura non è stato possibile raggiungere l’obiettivo.
Sicuramente sarà riproposta da Cna congiuntamente ad altre
associazioni per renderla più in linea con le direttive europee. Un
terzo nodo è il far riconoscere alla conferenza Stato-Regione una
specializzazione della professione dell’estetista, cioè l’estetica
sociale.
E
a livello regionale? Quali richieste vi arrivano dai vostri iscritti?
Le
problematiche sono simili. In Valle stiamo lavorando al tavolo
tecnico con la Regione per ridefinire meglio le regole e inserire la
figura dei tatuatori piercer.
Uno
dei lavori più diffusi è quello dell’estetista. Molti però non
sanno che si sta sviluppando il settore dell’estetica sociale…
La
Cna si impegna molto anche nell’ambito della formazione. E da
qualche anno sta anche dando il proprio appoggio, insieme
all’Assessorato regionale alla Sanità e alla Lega per la Lotta ai
tumori, all’associazione Fieps proprio
per la formazione nell’ambito dell’estetica sociale. E’ recente
per l’Italia ma in Francia, dove è nata, esiste già da 40 anni e
consiste nel declinare il trattamento estetico sulle persone fragili
o malate. L’estetista farà sempre l’estetista però nell’ambito
oncologico può dare un momento di pace alle persone in trattamento
oncologico e farle sentire ancora donne. Nonostante io sia malata
perché non posso truccarmi e curare il mio aspetto? Per esempio
grazie a Cna viene erogato un laboratorio gratuito in ospedale, in
oncologia, per le pazienti mentre fanno le chemioterapia e molte di
queste pazienti confessano di non sentirsi in un ospedale. E questo
permette a loro un supporto psicologico e morale importante, rendendo
meno pesante un momento difficile. I corsi sono importanti in quanto
l’estetista nel suo percorso sfiora questi argomenti e allora per
poter lavorare in sicurezza conq ueste persone devo avere determinate
accortezze. In Francia è una specializzazione di Stato e per le
estetiste che operano nella case di riposo o a favore delle persone
ricoverate in ospedale in lungadegenza è preferibile avere questa
specializzazione.
In
questi settori c’è ancora possibilità di trovare occupazione?
Qual è la situazione in Valle d’Aosta?
Direi
che sono abbastanza saturi. Aumenta la vendita dei prodotti cosmetici
ma non di chi fa questa professione. E’ un ragionamento che vale
sia per il nazionale che per il regionale. Alle nuove estetiste
consiglio prima di aprire subito il proprio centro estetico di fare
un po’ di gavetta da dipendenti per acquisire sicurezza e
dimestichezza. Altrimenti la scarsa esperienza non garantisce un
futuro e abbassa la qualità della categoria.
Un
sogno imprenditoriale-associativo da realizzare?
Riuscire
a rappresentare tutte le figure del mio settore nel migliore dei
modi. E far crescere gli iscritti in quanto noi diamo delle
informazioni importanti ed è importante essere iscritti ad una
associazione. Ad esempio il 30 aprile c’è la scadenza di rinnovo
dell’iscrizione all’anagrafe della Camera di Commercio e se uno
non lo sa viene cancellato. Stare in una associazione è utile per
avere questo tipo di informazioni.
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