3 maggio 2018

Marco Paonessa (#CNA): la sfida dell'estetica sociale


Questa settimana proponiamo l’intervista a Marco Paonessa, presidente di Cna Benessere e sanità della Valle d’Aosta.

Quali realtà comprende Cna Benessere e Sanità?
Il ramo di cui mi occupo è una parte di tutto quello che fa Cna, l’associazione degli artigiani. Raggruppa sostanzialmente le due categorie più grandi, cioè gli acconciatori e gli estetisti però anche altre figure come massaggiatori, tatuatori, piercer, gestori di palestre. Tutto quello che ha attinenza con le categorie del benessere. Volendo potevano iscriversi anche i fisioterapisti, come me, ma ora che con la legge avranno il loro albo non potranno più iscriversi.

Nello specifico in cosa consiste la sua attività e da quanto tempo se ne occupa?
Io sono un fisioterapista specializzato in osteopatia. Come associazione invece mi occupo di offrire più in generale corsi di formazione. Ce ne sarà uno a breve, gratuito per i nostri iscritti per l’utilizzo delle apparecchiature elettroestetiche. Un corso molto importante in quanto l’utilizzo di queste apparecchiature sta crescendo nei centri estetici. E a volte la formazione è un po’ di parte cioè data da chi fornisce le macchine, mentre nel nostro caso si tratta di formatorie sterni, cioè un ingegnere e un fisico che illustreranno queste apparecchiature, evidenziandone i rischi e anche come devono essere utilizzate.

Nei giorni scorsi si è svolto a Bologna Cosmoprof. Si tratta di un evento molto importante a livello nazionale per il vostro settore?
E’ una fiera dell’estetica e dell’acconciatura ed è al momento forse l’evento più importante a livello italiano. In questa fiera sono esposte le apparecchiature, sono presenti le aziende che propongono i prodotti cosmetici e sono proposte delle novità. E’ importante perché se un’estetista, una parrucchiere, un tatuatore o un piercer vuole tenersi informato sull’andamento del mercato anno per anno questo è sicuramente i luogo migliore dove poter approfondire questa conoscenza.

Quali sono i nodi o le problematiche riguardanti la vostra professione a livello nazionale?
Sono quelle della salvaguardia della professione perché purtroppo è diffuso il fenomeno degli abusivi. Un problema sia per la sicurezza del cittadino che per la tutela di chi lavora in regola e si aggiorna rispettando le regole. Un grosso impegno è collegato al rinnovo della legge 1/90 in merito alla professione dell’estetiste. Si tratta di di una legge un po’ datata. Erano state inserite delle schede tecniche per renderla più attuale, ma con la fine della legislatura non è stato possibile raggiungere l’obiettivo. Sicuramente sarà riproposta da Cna congiuntamente ad altre associazioni per renderla più in linea con le direttive europee. Un terzo nodo è il far riconoscere alla conferenza Stato-Regione una specializzazione della professione dell’estetista, cioè l’estetica sociale.

E a livello regionale? Quali richieste vi arrivano dai vostri iscritti?
Le problematiche sono simili. In Valle stiamo lavorando al tavolo tecnico con la Regione per ridefinire meglio le regole e inserire la figura dei tatuatori piercer.

Uno dei lavori più diffusi è quello dell’estetista. Molti però non sanno che si sta sviluppando il settore dell’estetica sociale…
La Cna si impegna molto anche nell’ambito della formazione. E da qualche anno sta anche dando il proprio appoggio, insieme all’Assessorato regionale alla Sanità e alla Lega per la Lotta ai tumori, all’associazione Fieps proprio per la formazione nell’ambito dell’estetica sociale. E’ recente per l’Italia ma in Francia, dove è nata, esiste già da 40 anni e consiste nel declinare il trattamento estetico sulle persone fragili o malate. L’estetista farà sempre l’estetista però nell’ambito oncologico può dare un momento di pace alle persone in trattamento oncologico e farle sentire ancora donne. Nonostante io sia malata perché non posso truccarmi e curare il mio aspetto? Per esempio grazie a Cna viene erogato un laboratorio gratuito in ospedale, in oncologia, per le pazienti mentre fanno le chemioterapia e molte di queste pazienti confessano di non sentirsi in un ospedale. E questo permette a loro un supporto psicologico e morale importante, rendendo meno pesante un momento difficile. I corsi sono importanti in quanto l’estetista nel suo percorso sfiora questi argomenti e allora per poter lavorare in sicurezza conq ueste persone devo avere determinate accortezze. In Francia è una specializzazione di Stato e per le estetiste che operano nella case di riposo o a favore delle persone ricoverate in ospedale in lungadegenza è preferibile avere questa specializzazione.

In questi settori c’è ancora possibilità di trovare occupazione? Qual è la situazione in Valle d’Aosta?
Direi che sono abbastanza saturi. Aumenta la vendita dei prodotti cosmetici ma non di chi fa questa professione. E’ un ragionamento che vale sia per il nazionale che per il regionale. Alle nuove estetiste consiglio prima di aprire subito il proprio centro estetico di fare un po’ di gavetta da dipendenti per acquisire sicurezza e dimestichezza. Altrimenti la scarsa esperienza non garantisce un futuro e abbassa la qualità della categoria.

Un sogno imprenditoriale-associativo da realizzare?
Riuscire a rappresentare tutte le figure del mio settore nel migliore dei modi. E far crescere gli iscritti in quanto noi diamo delle informazioni importanti ed è importante essere iscritti ad una associazione. Ad esempio il 30 aprile c’è la scadenza di rinnovo dell’iscrizione all’anagrafe della Camera di Commercio e se uno non lo sa viene cancellato. Stare in una associazione è utile per avere questo tipo di informazioni. 

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