14 marzo 2019

#Grandangolo sulle #Professioni in Valle d'Aosta: I #Geologi

IDENTIKIT DELL'ORDINE DEI GEOLOGI

Iscritti totali anno 2018: 48
di cui 10 donne (42 Albo Professionale sez. A, 2 Albo Prof. - sez. B Iunior, 4 Elenco Speciale)
Composizione del Consiglio Direttivo in carica dal febbraio 2016 al febbraio 2020
Presidente: Paolo CASTELLO
Vice Presidente: Ilaria ROSSETTI
Segretario: Alessandro ZOJA
Tesoriere: Davide BOLOGNINI
Consiglieri: Elena GUERRIERI, Alex THÉODULE, Roby VUILLERMOZ
Il trend nei prossimi anni in termini di iscritti si prevede: stabile o in diminuzione; attualmente sono 48, erano 53 all’epoca della precedente intervista, a gennaio 2013
E-Mail: info@geologivda.it
Sito internet: www.geologivda.it

INTERVISTA AL PRESIDENTE PAOLO CASTELLO
Quali sono le principali problematiche a livello regionale e nazionale?
Le principali problematiche sono legate alla crisi economica che da ormai troppi anni interessa il nostro paese e che è evidenziata, a livello statistico, dal calo del reddito professionale e dalla riduzione del numero di iscritti; la riduzione del reddito e degli incarichi professionali qualificanti comporta a sua volta una diminuzione degli investimenti e una riduzione delle possibilità di crescita professionale. Nel nostro settore tale crisi risulta particolarmente evidente, ad esempio, dal fatto che nonostante a livello nazionale si dichiari periodicamente che è importante e urgente intervenire contro il dissesto idrogeologico, i fondi necessari per i relativi interventi continuino a scarseggiare.
Un’altra problematica che negli ultimi dieci anni ha colpito la nostra e le altre professioni tecniche è stato il tentativo di svilire l’attività professionale, riducendo e talora quasi azzerando i compensi per le prestazioni con la conseguenza di ostacolare la crescita professionale e di rischiare di compromettere la corretta progettazione ed esecuzione di importanti opere pubbliche, impedendo di mantenere il livello minimo di qualità a tutela dell’interesse generale di sicurezza. Speriamo che le iniziative a carattere nazionale e regionale finalizzate a garantire l’equo compenso delle prestazioni e lo snellimento delle procedure per l’affidamento dei servizi professionali abbiano un esito favorevole e veloce.
Si segnala inoltre, per quanto riguarda le tematiche dei rischi naturali, una certa mancanza di cultura sulla prevenzione dei dissesti da parte dei cittadini, che tendono talora a dimenticarsi dei fenomeni accaduti in passato e, per quanto riguarda l’attività di consulenza nella progettazione, la difficoltà nel far comprendere la necessità di effettuare specifiche indagini in sito.
Esistono possibilità di lavoro in Valle d’Aosta oppure il settore è saturo?
Secondo il “Rapporto ISPRA 2018 sul dissesto idrogeologico” l’Italia è uno dei paesi più franosi d’Europa e la Valle d’Aosta ha il maggior valore percentuale (81,9%) di aree a pericolosità elevata e molto elevata, valore legato evidentemente alle sue caratteristiche geologiche e geomorfologiche, oltre che alla particolare attenzione che l’Amministrazione Regionale e i vari tecnici hanno posto nello studio del territorio. Inoltre è previsto che gli importanti cambiamenti climatici in atto comportino nei prossimi anni un aumento dei fenomeni meteorici estremi con, ad esempio, un incremento degli eventi di frana del tipo delle colate rapide di fango e detrito, e un aumento progressivo della temperatura con conseguente riduzione del permafrost e delle aree glaciali, causa, tra l’altro, di un aumento delle deformazioni di versante e della formazione di laghi glaciali a rischio di svuotamenti improvvisi.
Fatte queste premesse l’attività professionale del geologo in Valle d’Aosta, attualmente in crisi per carenza di incarichi conseguenti alla mancanza di fondi, dovrebbe avere possibilità di sviluppo in particolare nell’attività di analisi delle problematiche relative alle pericolosità geologiche e di predisposizione degli interventi di prevenzione e mitigazione dei rischi relativi.
Esistono nuovi sbocchi professionali?
L’attività del geologo continuerà ad essere essenziale per la messa in sicurezza e la manutenzione del territorio e nel settore della geologia applicata alle costruzioni; non sono comunque da trascurare le innovazioni inerenti allo studio dei “nuovi” fenomeni geomorfologici conseguenti ai cambiamenti climatici.
Iniziative di formazione realizzate nel 2018 e in programma nel 2019?
I Geologi hanno istituito l’obbligo di Aggiornamento Professionale Continuo già nel 2008, alcuni anni prima che fosse previsto dalla normativa nazionale; alla fine di quest’anno si concluderà il quarto periodo triennale di aggiornamento.
Al fine di garantire agli iscritti la possibilità di frequentare eventi formativi, per lo più gratuiti, il Consiglio dell’Ordine ha stipulato apposite convenzioni con la Regione Autonoma Valle d’Aosta, il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Torino e Fondazione Montagna Sicura e organizza o patrocina, anche in collaborazione con gli altri Ordini e Collegi della Valle d’Aosta o con il Consiglio Nazionale Geologi e l’Ordine dei Geologi del Piemonte, numerosi corsi inerenti all’attività professionale. Nel 2018 sono stati, ad esempio, proposti corsi su “aggiornamento coordinatori della sicurezza”, “utilizzo del software QGIS per la gestione informatizzata e l’analisi dei dati territoriali”, “perizia di interferenza valanghiva”, “presentazione dei risultati ottenuti nell’ambito del Progetto GRETA (inerente alla geotermia di bassa entalpia) sull’area pilota Valle d’Aosta”, “Corso specialistico di approfondimento delle NTC 2018”. Tra le iniziative per il 2019 si segnalano il “Seminario formativo sulla consulenza tecnica nel processo civile e penale” svoltosi lo scorso 8 febbraio e l’evento su “Lo studio e il monitoraggio dei fenomeni franosi: stato dell’arte e nuove prospettive” del prossimo 21 febbraio.
Consigli per chi si vuole avvicinare alla professione?
Avere interesse e rispetto per il territorio in cui viviamo e per i processi che lo hanno formato e che lo regolano, privilegiare un percorso formativo che dia particolare importanza alle moderne metodologie di studio del territorio e alle materie inerenti alla geologia applicata e prendere coscienza che la laurea rappresenta solo un punto di partenza e che l’attività professionale richiede un successivo periodo di pratica e poi un continuo aggiornamento.
Ci sono problemi sul fronte pensionistico?
Purtroppo il nostro Ente di previdenza ed assistenza, relativamente giovane essendo stato istituito nel 1996, è basato su di un sistema contributivo inadeguato a garantire una rendita pensionistica di livello decoroso, anche a causa dell’importo relativamente basso del contributo versato (10%) e della bassa percentuale fissata per legge alla rivalutazione annuale dei montanti individuali.
Il mondo digitale è entrato nelle vostre professioni? E se sì come?
Certamente: oltre all’evidente e consolidato utilizzo del web, della posta elettronica e dei vari servizi di comunicazione e messaggistica, per la trasmissione e ricezione di informazioni, pratiche e documentazione, nei rapporti con enti e privati sono ormai di uso comune e spesso obbligatorio la firma e la fatturazione elettronica e la posta certificata. Inoltre è da tempo che l’attività professionale contempla l’utilizzo di software dedicati per la progettazione, per l’utilizzo di strumentazione e per le varie verifiche geologiche e geotecniche.
Un valore professionale da recuperare in questa nostra società?
È opportuno che si consolidi la consapevolezza del nostro importante ruolo nella difesa del fragile territorio montano, sforzandoci nel contempo di migliorare continuamente la nostra professionalità. 

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