17 giugno 2019

Edy Incoletti (#PiccolaIndustria): «Le imprese devono fare più rete»

Questa settimana proponiamo l’intervista a Edy Incoletti, Presidente della Piccola Industria di Confindustria Valle d’Aosta. 

PMIDay; che cos’è? 
Il PMIDay è un progetto organizzato a livello nazionale dalla Piccola Industria di Confindustria.
È una giornata in cui le imprese associate a Confindustria aprono le loro porte e ospitano in primo
luogo gli studenti che sono il nostro target, ma pure giornalisti, esponenti della pubblica amministrazione o semplici cittadini che sono curiosi. La nona edizione del PMI DAY ha visto coinvolte 25 imprese valdostane, ben undici in più rispetto alla precedente edizione, e oltre 1100 ragazzi di 13 Istituzioni scolastiche di primo e secondo grado.

Un successo crescente….
Un successo di cui siamo particolarmente orgogliosi in quanto siamo ai primi posti a livello nazionale
nonostante le nostre piccole dimensioni. E siamo orgogliosi perché quei 1100 sono proprio le persone cui ci indirizziamo principalmente.

Come avete coinvolto le scuole?
Ci siamo riusciti grazie alle dimensioni della nostra regione, ma soprattutto attraverso il rapporto
diretto che abbiamo costruito con varie istituzioni scolastiche. Abbiamo trovato la disponibilità dell’istituzione a partecipare a questa e ad altre varie iniziative che abbiamo organizzato e che hanno
sempre riscosso un enorme successo. In secondo luogo la pubblica amministrazione ci ha sempre dato il suo appoggio per questo tipo di iniziative.

Coinvolgere i giovani, poi, non è semplice…
È meno difficile di quello che si crede. Ovviamente le scuole ci aiutano perché riescono ad avere un gruppo strutturato ed organizzato. Però noi offriamo ai giovani qualcosa che soddisfa la loro curiosità in quanto entrano in un posto dove non sono mai stati. Quando ero studente, gli unici posti di lavoro
che ho visto erano quelli dei miei genitori che poi erano degli uffici in quanto lavoravano come
impiegati. Entrare in un’azieda, costruire dei prodotti di grandi dimensioni o particolari, realizzare prodotti altamente tecnologici è stimolante. Ai giovani visitatori viene spiegato che cosa potrebbero fare in quella azienda nel loro futuro.

Il dialogo con il mondo della scuola prosegue…
Noi abbiamo organizzato vari eventi. Ad esempio Eureka, un progetto dedicato alla scuola primaria
dove i ragazzi dovevano costruire un oggetto meccanico sotto forma di impresa o “Wow, io e il mio futuro”, progetto per l’orientamento scolastico che ha visto la partecipazione di 1300 studenti
nel quale scuole e aziende presentavano la loro offerta formativa per chi voleva continuare gli
studi o stava già pensando al lavoro.

Sul fronte delle figure professionali, che suggerimenti si possono dare ai ragazzi?
Il PMIDay ha come scopo quello dell’orientamento. Le aziende fanno spesso fatica a trovare 
determinate figure professionali, ad esempio gli operai specializzati, ma in generale tutte quelle figure legate alle materie scientifiche che fanno fatica a incontrare l’interesse dei giovani.

Qual è lo stato di salute della PMI valdostana?
Il tessuto economico valdostano è caratterizzato da imprese di piccola dimensione. L’incidenza di imprese di capitali è nettamente inferiore rispetto alla media italiana. Questo comporta che le imprese, principalmente familiari se non monotitolari, sono orientate al mercato locale, quindi sono poche quelle che lavorano con il mercato nazionale e poche quelle che esportano. Questo comporta
che da una parte sono ritardati gli effetti delle crisi o degli sviluppi economici internazionali e  nazionali, dall’altra che ci troviamo di fronte ad una impresa molto legata al territorio e quindi
anche alle scelte dell’amministrazione locale.

Il sistema Valle d’Aosta appare paralizzato…
L’ultima indagine previsionale di Confindustria riporta dei numeri decisamente non entusiasmanti.
Un calo a livello di previsioni di fatturato, di numero di occupati e un peggioramento nelle tempistiche dei pagamenti. La parola che può riassumere tutto è “incertezza”. La causa di questo è sicuramente l’incertezza politica a livello regionale, unitamente ad una serie di scelte, che non esito a
definire scellerate da parte del governo nazionale, che hanno penalizzato la crescita.

Novità per il 2019-2020 come Piccola?
È stato un anno molto intenso, di cambiamenti interni, ma sicuramente anche caratterizzato da tantissime attività che sia come Confindustria in generale che come Piccola stiamo organizzando
e verranno organizzate nei prossimi mesi. Ci tengo in particolare a ricordare l’iniziativa “Un caffè in Confindustria”, iniziativa dedicata agli associati molto semplice: offriamo loro uno spazio per incontrarsi e scambiarsi conoscenze e referenze e possibilmente sviluppare il proprio business.

Un sogno imprenditorial-associativo da realizzare?
Ho detto che è un anno di cambiamenti. Noi stiamo puntando a dare dei servizi che siano sempre più allineati alla esigenze delle imprese. Il mio sogno è che le imprese valdostane facciano più rete tra di loro come succede in altri territori che grazie a questo fenomeno si sviluppanoolto meglio e molto
più velocemente che nella nostra Valle.

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