8 giugno 2019

#Grandangolo sulle #Professioni in Valle d'Aosta: I #PeritiIndustriali


Identikit dell'Ordine dei Periti Industriali
Il Direttivo

TOTALE ISCRITTI ANNO 2018: 100

Presidente:  ANDREA MANTOVANI     
Segretario:  ANDREA MOTTA         
Tesoriere:    ERIK FARINA           
Consiglieri:  CAMPOMIZZI MARIO, ESQUISITO LORENZO, NEX CHRISTIAN e QUEY JEAN PAUL

Il trend nei prossimi anni in termini di iscritti si prevede: STABILE



L'INTERVISTA AL PRESIDENTE ALFREDO MANTOVANI


Quali sono le principali problematiche a livello regionale e nazionale?
Noi parliamo principalmente di Periti industriali che si occupano di progettazione impiantistica. In questi anni perciò la categoria ha subito l'effetto della crisi che c'è stata nel comparto in questi anni e che in Valle d'Aosta rispetto alla situazione nazionale perdura anche se con qualche segno di ripresa.C'è però da dire che in Valle è arrivata anche leggermente più tardi. Uno dei problemi che noto maggiormente è l'incertezza normativa. Le norme cambiano molto velocemente e gli utenti non sono in grado di percepire queste varizioni e quindi di usufruire di questi vantaggi. Ad esempio oggi siamo ai massimi storici per quanto riguarda le detrazioni e le agevolazioni per il risparmio enbergetico, ma le norme si susseguono così velocemente che gli utenti fanno fatica a comprendere che ci sono per loro dei vantaggi di cui approfittare. Io ritengo che una crescita più robusta si potrebbe avere con una stabilità normativa.


Esistono possibilità di lavoro in Valle d’Aosta oppure il settore è saturo?
Il settore è leggermente sovradimensionato in questo momento perchè negli anni precedenti la crisi c'erano più occasioni di lavoro. Io ritengo che correttamente nel futuro ci sarà un'ampia riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, cioè si costruirà meno ma si riqualificherà di più. Immaginiamo che il maggior numero di costruzioni in Italia sono state fatte negli anni '60-70 e poi decrescendo anni '80 e poi ancora molto decrescendo negli anni successivi. Questo significa che c'è un parco edilizio che ha come minimo 50 anni che inizia a necessitare di un riaggiornamento. Secondo me in questo campo ci sono dei margini per poter sviluppare la professione.

Esistono nuovi sbocchi professionali?
Rispetto ad un tempo occorre un considerevole aggiornamento professionale. In questo momento risentiamo di un problema che abbiamo in generale come professionisti, cioè sulla dimensione degli studi. In Italia ci sono molti professionisti, ma molti piccoli studi. Nel corso degli anni si dovrà stimolare l'aggregazione perchè oggi è richiesta una maggior specializzazione, rispetto ad un tempo il professionista onnisciente non esiste più.

Iniziative di formazione realizzate nel 2018 e in programma nel 2019?
Quest'anno come l'anno scorso cerchiamo di fornire ai professionisti iscritti al nostro Ordine un ampio ventaglio in modo che possano soddisfare i crediti formativi obbligatori per legge. Come tutte le professioni noi abbiamo 120 crediti quinquennali, il che vuol dire 24 crediti all'anno, ciò significa almeno 24 ore di frequenza in ambiti diversi. Cerchiamo di fornire come Collegio almeno 48 ore di formazione ai nostri iscritti in modo che possano sicuramente riuscire a formarsi. Per me questo è un mimimo formativo. Un buon professionista supera ampiamente questa soglia.

Consigli per chi si vuole avvicinare alla professione?
Di cercare di avere una preparazione ed una competenza molto elevate.In questo momento in cui, grazie alle nuove tecnologie, tutti pensano di sapere un po' tutto una formazione approfondita è necessaria. Gli utenti hanno in realtànecessità di essere condotti. Faccio un esempio. Si sta sviluppando nei Paesi anglosassoni la realtà del commissioning. E' quella figura che accompagna l'utente a capire quali sono le sue esigenze. Ancora prima di mandare in appalto un lavoro o di progettarlo, l'esperto segnala all'utente quali sono le sue esigenze e quali sono le modalità per soddisfarle. Il mondo oggi è molto puù complesso e sembra facile trovare le informazioni, ma serve comunque una figura professionale specializzata che possa condurre a capire cos auno desidera, quali sono le sue necessit. E in che modo è possibile soddisfarle. Aggiungo che fino ad ora i Periti Industriali sono sempre provenuti dagli istituti tecnici, in realtà nei prossimi anni, dopo il 2012, per iscriversi al nostro ordine dovranno essere per forza dei laureati. Da quest'anno partono anche in Valle d'Aosta le lauree professionalizzanti, cioè un alaurea triennale organizzata con l'Università di Torino e con sede a Pont-Saint-Martin proprio per iniziare a inserire i giovani Periti industriali nella professione e nell'industria. Non sarà più formativa ma molto teorica, ma una laurea che prevede uno stage annuale in azienda.

Ci sono problemi sul fronte pensionistico?
Noi dal 1996 abbiamo una Cassa di previdenza autonoma che è l'Eppi, cioè l'Ente di Previdenza Periti Industriali, che ha adottato sin da subito il metodo contributivo e in questi anni è riuscita anche a dividere una parte dell'integrativo, quello che si versa per il mantenimento della Cassa sui montanti individuali, dando un po' più di respiro a quelle che saranno le pensioni successive. E' chiaro che questo metodo rispetto al retributivo è più penalizzante.

Il mondo digitale è entrato nelle vostre professioni? E se sì come?
Come utenti è evidente che i controlli come impiantistica sono molto variati.La complessità è aumentata. Io direi che questa sarà anche una possibilità di un grosso risparmio energetico.

Un valore professionale da recuperare in questa nostra società?
La correttezza di cui mi pare ci sia un grosso bisogno.

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web