TOTALE
ISCRITTI ANNO 2018: 100
Presidente:
ANDREA MANTOVANI
Segretario:
ANDREA MOTTA
Tesoriere:
ERIK FARINA
Consiglieri:
CAMPOMIZZI MARIO, ESQUISITO LORENZO, NEX CHRISTIAN e QUEY JEAN
PAUL
Il
trend nei prossimi anni in termini di iscritti si prevede: STABILE
Quali sono le principali problematiche a livello regionale e nazionale?
Noi
parliamo principalmente di Periti industriali che si occupano di
progettazione impiantistica. In questi anni perciò la categoria ha
subito l'effetto della crisi che c'è stata nel comparto in questi
anni e che in Valle d'Aosta rispetto alla situazione nazionale
perdura anche se con qualche segno di ripresa.C'è però da dire che
in Valle è arrivata anche leggermente più tardi. Uno dei problemi
che noto maggiormente è l'incertezza normativa. Le norme cambiano
molto velocemente e gli utenti non sono in grado di percepire queste
varizioni e quindi di usufruire di questi vantaggi. Ad esempio oggi
siamo ai massimi storici per quanto riguarda le detrazioni e le
agevolazioni per il risparmio enbergetico, ma le norme si susseguono
così velocemente che gli utenti fanno fatica a comprendere che ci
sono per loro dei vantaggi di cui approfittare. Io ritengo che una
crescita più robusta si potrebbe avere con una stabilità normativa.
Esistono
possibilità di lavoro in Valle d’Aosta oppure il settore è
saturo?
Il
settore è leggermente sovradimensionato in questo momento perchè
negli anni precedenti la crisi c'erano più occasioni di lavoro. Io
ritengo che correttamente nel futuro ci sarà un'ampia
riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, cioè si
costruirà meno ma si riqualificherà di più. Immaginiamo che il
maggior numero di costruzioni in Italia sono state fatte negli anni
'60-70 e poi decrescendo anni '80 e poi ancora molto decrescendo
negli anni successivi. Questo significa che c'è un parco edilizio
che ha come minimo 50 anni che inizia a necessitare di un
riaggiornamento. Secondo me in questo campo ci sono dei margini per
poter sviluppare la professione.
Esistono
nuovi sbocchi professionali?
Rispetto
ad un tempo occorre un considerevole aggiornamento professionale. In
questo momento risentiamo di un problema che abbiamo in generale come
professionisti, cioè sulla dimensione degli studi. In Italia ci sono
molti professionisti, ma molti piccoli studi. Nel corso degli anni si
dovrà stimolare l'aggregazione perchè oggi è richiesta una maggior
specializzazione, rispetto ad un tempo il professionista onnisciente
non esiste più.
Iniziative
di formazione realizzate nel 2018 e in programma nel 2019?
Quest'anno
come l'anno scorso cerchiamo di fornire ai professionisti iscritti al
nostro Ordine un ampio ventaglio in modo che possano soddisfare i
crediti formativi obbligatori per legge. Come tutte le professioni
noi abbiamo 120 crediti quinquennali, il che vuol dire 24 crediti
all'anno, ciò significa almeno 24 ore di frequenza in ambiti
diversi. Cerchiamo di fornire come Collegio almeno 48 ore di
formazione ai nostri iscritti in modo che possano sicuramente
riuscire a formarsi. Per me questo è un mimimo formativo. Un buon
professionista supera ampiamente questa soglia.
Consigli
per chi si vuole avvicinare alla professione?
Di
cercare di avere una preparazione ed una competenza molto elevate.In
questo momento in cui, grazie alle nuove tecnologie, tutti pensano di
sapere un po' tutto una formazione approfondita è necessaria. Gli
utenti hanno in realtànecessità di essere condotti. Faccio un
esempio. Si sta sviluppando nei Paesi anglosassoni la realtà del
commissioning. E' quella figura che accompagna l'utente a capire
quali sono le sue esigenze. Ancora prima di mandare in appalto un
lavoro o di progettarlo, l'esperto segnala all'utente quali sono le
sue esigenze e quali sono le modalità per soddisfarle. Il mondo oggi
è molto puù complesso e sembra facile trovare le informazioni, ma
serve comunque una figura professionale specializzata che possa
condurre a capire cos auno desidera, quali sono le sue necessit. E in
che modo è possibile soddisfarle. Aggiungo che fino ad ora i Periti
Industriali sono sempre provenuti dagli istituti tecnici, in realtà
nei prossimi anni, dopo il 2012, per iscriversi al nostro ordine
dovranno essere per forza dei laureati. Da quest'anno partono anche
in Valle d'Aosta le lauree professionalizzanti, cioè un alaurea
triennale organizzata con l'Università di Torino e con sede a
Pont-Saint-Martin proprio per iniziare a inserire i giovani Periti
industriali nella professione e nell'industria. Non sarà più
formativa ma molto teorica, ma una laurea che prevede uno stage
annuale in azienda.
Ci
sono problemi sul fronte pensionistico?
Noi
dal 1996 abbiamo una Cassa di previdenza autonoma che è l'Eppi, cioè
l'Ente di Previdenza Periti Industriali, che ha adottato sin da
subito il metodo contributivo e in questi anni è riuscita anche a
dividere una parte dell'integrativo, quello che si versa per il
mantenimento della Cassa sui montanti individuali, dando un po' più
di respiro a quelle che saranno le pensioni successive. E' chiaro che
questo metodo rispetto al retributivo è più penalizzante.
Il
mondo digitale è entrato nelle vostre professioni? E se sì come?
Come
utenti è evidente che i controlli come impiantistica sono molto
variati.La complessità è aumentata. Io direi che questa sarà anche
una possibilità di un grosso risparmio energetico.
Un
valore professionale da recuperare in questa nostra società?
La
correttezza di cui mi pare ci sia un grosso bisogno.
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