23 luglio 2019

#Grandangolo sulle professioni in Valle d'#Aosta: Gli #Agronomi

IDENTIKIT DELL'ORDINE DEGLI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI 

Iscritti totali anno 2018: 45 – di cui 28 Dottori Forestali, 14 Dottori Agronomi e 3 Dottori in produzione animale

 Composizione del Consiglio Direttivo in carica 2017 al 2021
Presidente:                  Federica Pozzi, dottore forestale     
Vice Presidente:          Elena Pittana, dottore forestale     
 Segretario:                 Jenny Hugonin, dottore forestale     
 Tesoriere:                   Luca Pezzuolo, dottore forestale     
Consiglieri:     Angèle Barrel (dottore agronomo), Alessandra Gallizioli (dottore forestale), Paola Flamini (dottore agronomo)
                                                        
L'INTERVISTA ALLA VICEPRESDENTE ELENA PITTANA

Quli ono le principali problematiche a livello regionale e nazionale?
Quali sono le principali problematiche a livello nazionale e regionale?
La problematica maggiore è quella di essere poco conosciuti. Siamo una professione che ha un importante ruolo nella gestione del territorio, dell'ambiente perchè abbiamo competenze sia scientifiche che tecniche. Sovente veniamo scambiati o per guardie forestali o pre degli agrotecnici o periti mentre il nostro ruolo ha una certa valenza e, quindi, negli ultimi anni il nostro ordine ha tra i suoi obiettivi quello di far conoscere maggiormente la professione. 

Esistono possibilità di lavoro in Valle d’Aosta oppure il settore è saturo?
Il settore non è satuto proprio perchè all'interno della nostra categoria abbiamo molteplici settori di lavoro: per i dottori forestali la gestione del territorio intesa come sistemazione idraulico-forestale, una pianificazione territoriale di gestione forestale, per gli agronomi le consulenze alle aziende agricole, ad esempio ci si può occupare di sicurezza igienica degli alimenti. In generale direi che il professionista può ricavarsi una nicchia dove lavorare e in Valle d'Aosta lo spazio c'è. 
Esistono nuovi sbocchi professionali?
Più che nuovi sbocchi abbiamo nuove possibilità di interpretare la nostra professione alla luce dei cambiamenti climatici e socio-economici in segito ad un certo ritorno alle attività rurali. Le nostre competenze sono indispensanbili in questo scenario. Possiamo dare un contributo. Anche noi dobbiamo saperci evolvere.
Iniziative di formazione realizzate nel 2018 e in programma nel 2019?
Il nostro Ordine regionale aderisce ad un piano formativo interregionale tra Piemonte e Valle d'Aosta e che nel 2018 ha organizzato quasi 200 eventi e ne prevede quasi altrettanto per quest'anno perriuscire ad offrire un panorama di corsi diversi per le diverse competenze. E' ovvio che un dottore i Scienza della produzione animale richiede dei corsi differenti da un dottoreforestale. E quindi ciascuno riesce in qualche modo a ritrovare all'interno di questa offerta i corsi che predilige. Ne abbiamo di tipo sia tecnico cioè per l'utilizzo di nuovo strumenti, ad esempio le piattaforme elettroniche, sia più specifici sulle materie che uno vuole sviluppare.

Consigli per chi si vuole avvicinare alla professione?
Innanziatutto di contattare i professionisti che già lavorano sul territorio. Non siamo in tanti e quindi è anche facile avere un rapporto diretto. Alcuni di noi hanno degli studi molto grandi e quindi sono benvenuti i giovani che vogliono imparare e conoscere la professione. Richiediamo ai ragazzi neolauretai di essere più digitali di quanti possono essere molti colleghi con una età più avanzata. Di qui l'importanza di imparare ad usare gli strumenti più innovativi, ad esempio il GIS per l'analisi dei dati territoriali. E poi continuare a studiare ed informarsi per proporre nuovi approcci alla professione. Senza diemnticare magari una conoscenza del territorio e delle sue tradizioni. A Torino si possono trovare tutti i corsi cui appartengono i nostri iscritti: da Scienze ambientali a Scienze della produzione animale. Per tutte le lauree esiste la triennale e successivi due anni di Laurea Magistrale. I consiglio di concludere il ciclo dei cinque anni perchè dà delle conoscenze maggiori. 

Ci sono problemi sul fronte pensionistico?
Noi aderiamo ad una cassa previdenziale pluricategoriale insieme a geologi, chimici, fisici ed attuari che agisce con modello contributivo e quindi che la nostra pensione è correlata a quelloo che noi abbiamo versato durante gli anni di professione. Non essendo delle pensioni eccessivamente alte è consigliabile avere un fondo di pensione integrativa. E' una cassa che cerca di garantire anche un po' di welfare dando aiuti a chi ha bambini, per la maternità, per l'asilo nido in modo da facilitare un po'l avita dei professionisti.

Il mondo digitale è entrato nelle vostre professioni? E se sì come?
E' entrato a gamba tesa direi. Sempre di più è richiesto ai professionisti di saper accedere a portali, a pagine internet per gestiore i dati amministrativi e burocratici della nostra professione, anche semplicemente per partecipare a delle gare di appalto in quanto per avere dei nuovi lavori si deve sapersi registrare, entrare, generare documenti. Dal punto di vista tecnico è indispensabile per ciascuno di noi saper utilizzare i software territorial, cioè i Gis oltre che quelli per l'analisi di dati. Chi si occupa di cosulenza per le aziende agricole deve saper utilizzare tutti i software messi a disposizione dalle amministrazioni per poter registrare domande di contributi e via dicendo. E' indispensabile essere costantemente aggiornati ed avere una base di conoscenze sul mondo digitale.

Un valore professionale da recuperare in questa nostra società?
Nonostante le difficoltà della libera professione il valore che riusciamo sempre a portare e quello della passione e dell'entusiasmo per un lavoro ce ci permette di entrare a contatto con il territerio e di saperlo analizzare ed interpretare nei suoi molteplici aspetti. E poi, ma questo vale per tutte le prfessioni, la serietà e il rigore di cui c'è sempre più bisogno. Si fa bene ciò che si fa con passione. 

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