22 luglio 2019

Nicola Rosset (#Chambre): «Stiamo attraversando un cambiamento di paradigma»


Nicola Rosset 
Proponiamo l’intervista a Nicola Rosset, Presidente della Camera di Commercio. (Questa intervista è già stata pubblicata sul Corriere della Valle). 

Che scenari ha disegnato l'ultima Giornata dell'Economia: cosa possiamo raccontare visto dall’Osservatorio Chambre?
Il 2018 è stato un anno ancora difficile per le nostre imprese il cui numero è calato dell’1,2% attestandosi sulle 12.357 unità. Per quanto concerne la dinamica di iscrizioni e cessazioni si evidenzia un miglioramento rispetto all’anno precedente anche se il tasso di crescita resta ancora negativo al -0,02%. A fronte di un flusso costante di nuove imprese, infatti, si registra una diminuzione nel numero delle cancellazioni che non basta però a portare il saldo in positivo. A pagare maggiormente il momento di difficoltà sono stati ancora una volta il settore del commercio, e quello delle costruzioni, mentre sono stabili i settori del turismo, dell’industria e dei servizi alle imprese. Sono dati che ci parlano quindi di una ripresa ma che è ancora molto debole rispetto al resto del paese e non ci mette certamente al riparo da possibili nuovi momenti di crisi che, sinceramente, non mi sento di escludere visto anche l’evolversi degli scenari nazionali ed europei.

Avete presentato il progetto Sisprint di cosa si tratta e in cosa può essere di aiuto...
Si tratta di un progetto che Unioncamere e Agenzia per la Coesione Territoriale stanno portando avanti per mettere a disposizione dei diversi soggetti impegnati nella programmazione uno strumento integrato capace di dare una lettura del territorio che possa tenere in considerazione le esigenze dei diversi attori. A tale scopo vengono messi a disposizione i dati economici provenienti dal Registro delle imprese delle Camere di commercio, integrato anche con le informazioni di cui dispone l'Agenzia per la Coesione Territoriale, per permettere un’ analisi più precisa e puntuale del contesto economico e sociale. Più nello specifico, in occasione della Giornata dell’economia, essere una delle 21 antenne territoriali nazionali del progetto ci ha permesso di portare avanti uno studio molto interessante sulle diverse aree del territorio che messo in evidenza come la nostra regione sia in realtà un territorio molto eterogeneo e con esigenze diverse tra un area e l’altra. Dallo studio è emersa ad esempio una interessante valutazione, soprattutto in termini di una possibile rimodulazione dell’offerta, sulla diversa presenza dei turisti stranieri nelle aree del territorio. Anche l’analisi condotta nell’ambito dell’export, per citare un altro esempio, credo dia risultati interessanti, evidenziando la necessità di un maggiore supporto per individuare nuovi mercati di riferimento per le nostre imprese. O ancora, la rilevazione della maggiore redditività delle imprese turistiche in montagna così come la maggiore dinamicità imprenditoriale nella zona urbana di Aosta o l’analisi della distribuzione della start up sul territorio regionale, possono certamente costituire elementi da tenere in considerazione nella programmazione degli interventi. Le start up si concentrano a Pont-Saint-Martin. Che cosa vorrà dire? Che lì c'è un terreno più florido o, forse, che il tema dei trasporti ha una sua influenza? Ma al di là dei dati e dei possibili spunti di riflessione, credo che il vero valore aggiunto di questa analisi sia il metodo di consultazione dei dati, diverso da quanto fatto fino ad ora.
L’obiettivo è infatti quello di provare ad elaborare, attraverso la collaborazione di una figura professionale abituata a leggere i diversi territori in un ambito di benchmarking, un approccio estremamente pratico e concreto per descrivere nel suo complesso una regione molto complessa ed articolata. La volontà è quella di dotarsi di un vero e proprio strumento di lavoro che, unendo i diversi dati, possa dare una lettura dinamica del tessuto imprenditoriale.

Quali azioni sta mettendo in campo la Chambre a favore delle imprese valdostane?
Quello della digitalizzazione e quello delle reti di impresa sono due settori sui quali stiamo cercando di lavorare in maniera particolarmente attenta. Si deve capire che in montagna il digitale è molto importante e che esso, contrariamente a quello che molti pensano, è più a favore delle piccole imprese. Nel primo caso si tratta di un impegno gravoso perché abbiamo verificato che la propensione delle nostre imprese verso questo settore è ancora piuttosto bassa ed è quindi necessario far conoscere le potenzialità che ne potrebbero derivare. Il sistema camerale è in grado di mettere a disposizione tutta una serie di servizi che potrebbero permettere alle aziende di risparmiare tempo ed energie che potrebbero essere destinate allo sviluppo del proprio business. Allo stesso tempo le potenzialità delle rete permetterebbero anche a piccole realtà come quelle valdostane di affrontare in maniera competitiva mercato che vadano al di là dei confini regionali. Naturalmente per poter fare questo è necessario strutturarsi e cercare di affrontare l’impresa con i giusti strumenti.

Fare impresa in Valle d’Aosta non è come farlo altrove...
La Valle d'Aosta ha più del 50% del suo territorio sopra i 2000 metri. Un'eccezione in ambito nazionale ed europeo. I sovra costi derivanti dal lavorare in un area di montagna sono evidenti in termini di accesso alle materie prime così come per la movimentazione delle merci o delle persone.
Credo che proprio in questa direzione debba orientarsi il supporto che l’Ente pubblico può e deve fornire alle nostre imprese per tentare di colmare queste difficoltà. Penso all’accesso al credito, ma anche all’aiuto nell’affrontare un processo di digitalizzazione, che è di fondamentale importanza per permettere alle nostre realtà imprenditoriali di ampliare il proprio mercato di riferimento. Altrettanto importante considero il supporto che dobbiamo essere in grado di fornire per favorire e promuovere lo sviluppo delle reti di impresa. Unire gli sforzi e mettere in comune i diversi punti di forza rappresenta certamente un’arma in più per una crescita complessiva del sistema Valle d’Aosta. Come ho avuto più volte modo di sostenere non si tratta di rinunciare alla propria identità, quanto piuttosto di ottimizzare risorse e conoscenze per liberare tempo da destinare allo sviluppo del proprio business.
Anche in questo settore però la strada da percorrere è ancora lunga, anche se qualche segnale lo incominciamo a vedere. Ma pensiamo alle potenzialità di una collaborazione tra imprese di una determinata vallata per la movimentazione delle merci, o ancora per un servizio di trasporto dei turisti da e per gli aeroporti piuttosto che per la messa in comune di specifiche figure professionali che una sola impresa, da sola, non potrebbe permettersi. I possibili margini di intervento sono certamente molti ma è necessario riuscire a superare logiche campanilistiche e protezionistiche per riuscire a guardare più avanti.

Qualche iniziativa sul breve periodo meritevole di essere segnalata?
Certamente quelli che abbiamo appena citato sono i settori che ci stanno impegnando maggiormente. Le iniziative di formazione per la digitalizzazione così come le consulenze a supporto delle reti di impresa sono temi che richiedono un impegno notevole e che devono essere adeguatamente veicolati alle imprese per poter garantire la necessaria efficacia. A questi si affianca l’attività che stiamo ancora portando avanti nell’ambito del progetto Vda Passport per la promozione e l’internazionalizzazione delle imprese anche attraverso la partecipazione ai più importanti aventi fieristici nazionali ed internazionali piuttosto che nella continua formazione per poter lavorare e vendere all’estero. Naturalmente non mancherà la collaborazione della Chambre nei principali appuntamenti estivi ed autunnali organizzati sul territorio sempre in collaborazione con i diversi assessorati regionali.

Senza dare giudizi di merito sui singoli, la debolezza della politica in questo momento è una zavorra ulteriore...
E' un dato di fatto. Certamente l’instabilità politica è un grosso limite, soprattutto in un momento come questo nel quale dovremmo tutti lavorare nella stessa direzione. Non è soltanto locale, ma pure nazionale. Questo fa sì che nell'imprenditore non nasca la fiducia necessaria. I soldi depositati da imprese e famiglie aumentano questo significa che nessuno investe. La ripartenza del nostro comparto imprenditoriale, e di conseguenza di tutta l’economia valdostana, deve passare attraverso la scrittura di nuove regole che necessitano della massima condivisione. Devono essere date delle risposte. Personalmente vorrei vedere un Consiglio regionale che su certi temi sia capace di ragionare all'unisono, al di là dei personalismi e nella direzione di aiutare e supportare le imprese. Banda larga, digitalizzazione, reti di impresa, accesso al credito e la creazione di una nuova cultura di impresa (vista la sempre minore propensione ad assumere da parte del comparto pubblico) sono argomenti che non possono più essere rinviati e che necessitano dell’impegno di tutti.

Come sarà il 2020 della Chambre?
Sarà certamente un anno di grande lavoro per cercare di dare risposte concrete ed realmente utili alle nostre imprese. Credo che i grandi temi sul tavolo saranno quelli che abbiamo avuto modo di affrontare nel corso dell’intervista e su questi concentreremo i nostri sforzi. Quello che stiamo attraversando è un cambiamento di paradigma e non è quindi pensabile che i frutti si vedano nel giro di pochi mesi. Ci vorranno impegno e costanza per cercare di far passare quei messaggi che ci permetteranno di affrontare con maggiore serenità le numerose ed impegnative sfide che ci si presenteranno nei prossimi anni. In Valle d'Aosta va fatta crescere la cultura d'impresa.

Un sogno da Presidente della Chambre
Il sogno non può che essere quello di vedere un comparto imprenditoriale che cresce, che si solidifica, che si struttura e che si amplia. E’ questa la sola strada per poter non solamente metterci alle spalle la crisi, ma per sviluppare anche gli anticorpi necessari ad affrontare possibili ulteriori difficoltà. Il cammino è certamente lungo e complesso ma deve necessariamente passare dalla prese di coscienza che la Valle d’Aosta non è tutta uguale e che gli interventi devono essere pensati e tarati sulle diverse aree del territorio. Aosta non è come la montagna turistica o come la media montagna. Le esigenze sono diverse e gli interventi da mettere in campo anche. Spero che sia questo il messaggio principale uscito dall’Giornata dell’Economia e per il quale abbiamo cercato di mettere in campo tutte le conoscenze e gli strumenti a nostra disposizione. Lo studio Sisprint in questo ci potrà aiutare dando risposte diverse a domande diverse andandoa dire ad ogni settore e soprattutto zona come potrebbe migliorare. Credo che possa essere questo un ulteriore elemento sul quale avviare una politica per il territorio capace di rispondere al meglio alle diverse esigenze. Per farlo abbiamo però bisogno che tutti gli attori impegnati sulla scena remino nella stessa direzione: che le imprese imparino a lavorare insieme, e che la politica sappia superare la forte conflittualità attuale per concentrarsi sulle reali esigenze della popolazione e dei territori. Sento ancora qualcuno che preferisce muoversi da solo senza prima confrontarsi con i suoi colleghi di sistema. 

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web