Nicola Rosset |
Che scenari ha disegnato l'ultima Giornata dell'Economia: cosa possiamo
raccontare visto dall’Osservatorio Chambre?
Il
2018 è stato un anno ancora difficile per le nostre imprese il cui
numero è calato
dell’1,2% attestandosi sulle 12.357
unità. Per quanto concerne la dinamica di iscrizioni e cessazioni si
evidenzia un miglioramento rispetto all’anno precedente anche se
il
tasso di crescita resta ancora negativo al -0,02%.
A fronte di
un flusso
costante di nuove imprese,
infatti, si
registra una
diminuzione nel numero delle cancellazioni
che non
basta però a portare il saldo in positivo. A pagare maggiormente il
momento di difficoltà sono stati ancora una volta il
settore del commercio,
e quello
delle costruzioni,
mentre sono
stabili
i settori del turismo, dell’industria e dei servizi alle imprese.
Sono dati che ci parlano quindi di una ripresa ma che è ancora molto
debole rispetto al resto del paese e non ci mette certamente al
riparo da possibili nuovi momenti di crisi che, sinceramente, non mi
sento di escludere visto anche l’evolversi degli scenari nazionali
ed europei.
Avete
presentato il progetto Sisprint di cosa si tratta e in cosa può
essere di aiuto...
Si
tratta di un progetto che Unioncamere e Agenzia per la Coesione
Territoriale stanno portando avanti per mettere a disposizione dei
diversi soggetti impegnati nella programmazione uno strumento
integrato capace di dare una lettura del territorio che possa tenere
in considerazione le esigenze dei diversi attori. A tale scopo
vengono messi a disposizione i dati economici provenienti dal
Registro delle imprese delle Camere di commercio, integrato anche con
le informazioni di cui dispone l'Agenzia per la Coesione
Territoriale, per permettere un’ analisi più precisa e puntuale
del contesto economico e sociale. Più
nello specifico, in occasione della Giornata dell’economia, essere
una delle 21 antenne territoriali nazionali del progetto ci ha
permesso di portare avanti uno studio molto interessante sulle
diverse aree del territorio che messo in evidenza come la nostra
regione sia in realtà un territorio molto eterogeneo e con esigenze
diverse tra un area e l’altra. Dallo studio è emersa ad esempio
una interessante valutazione, soprattutto in termini di una possibile
rimodulazione dell’offerta, sulla diversa presenza dei turisti
stranieri nelle aree del territorio. Anche l’analisi condotta
nell’ambito dell’export, per citare un altro esempio, credo dia
risultati interessanti, evidenziando la necessità di un maggiore
supporto per individuare nuovi mercati di riferimento per le nostre
imprese. O ancora, la rilevazione della maggiore redditività delle
imprese turistiche in montagna così come la maggiore dinamicità
imprenditoriale nella zona urbana di Aosta o l’analisi della
distribuzione della start up sul territorio regionale, possono
certamente costituire elementi da tenere in considerazione nella
programmazione degli interventi. Le start up si concentrano a
Pont-Saint-Martin. Che cosa vorrà dire? Che lì c'è un terreno più
florido o, forse, che il tema dei trasporti ha una sua influenza? Ma
al di là dei dati e dei possibili spunti di riflessione, credo che
il vero valore aggiunto di questa analisi sia il metodo di
consultazione dei dati, diverso da quanto fatto fino ad ora.
L’obiettivo
è infatti quello di provare ad elaborare, attraverso la
collaborazione di una figura professionale abituata a leggere i
diversi territori in un ambito di benchmarking, un approccio
estremamente pratico e concreto per descrivere nel suo complesso una
regione molto complessa ed articolata. La
volontà è quella di dotarsi di un vero e proprio strumento di
lavoro che, unendo i diversi dati, possa dare una lettura dinamica
del tessuto imprenditoriale.
Quali
azioni sta mettendo in campo la Chambre a favore delle imprese
valdostane?
Quello
della digitalizzazione e quello delle reti di impresa sono due
settori sui quali stiamo cercando di lavorare in maniera
particolarmente attenta. Si deve capire che in montagna il digitale è
molto importante e che esso, contrariamente a quello che molti
pensano, è più a favore delle piccole imprese. Nel primo caso si
tratta di un impegno gravoso perché abbiamo verificato che la
propensione delle nostre imprese verso questo settore è ancora
piuttosto bassa ed è quindi necessario far conoscere le potenzialità
che ne potrebbero derivare. Il sistema camerale è in grado di
mettere a disposizione tutta una serie di servizi che potrebbero
permettere alle aziende di risparmiare tempo ed energie che
potrebbero essere destinate allo sviluppo del proprio business. Allo
stesso tempo le potenzialità delle rete permetterebbero anche a
piccole realtà come quelle valdostane di affrontare in maniera
competitiva mercato che vadano al di là dei confini regionali. Naturalmente
per poter fare questo è necessario strutturarsi e cercare di
affrontare l’impresa con i giusti strumenti.
Fare
impresa in Valle d’Aosta non è come farlo altrove...
La
Valle d'Aosta ha più del 50% del suo territorio sopra i 2000 metri.
Un'eccezione in ambito nazionale ed europeo. I sovra costi derivanti
dal lavorare in un area di montagna sono evidenti in termini di
accesso alle materie prime così come per la movimentazione delle
merci o delle persone.
Credo
che proprio in questa direzione debba orientarsi il supporto che
l’Ente pubblico può e deve fornire alle nostre imprese per tentare
di colmare queste difficoltà. Penso all’accesso al credito, ma
anche all’aiuto nell’affrontare un processo di digitalizzazione,
che è di fondamentale importanza per permettere alle nostre realtà
imprenditoriali di ampliare il proprio mercato di riferimento.
Altrettanto importante considero il supporto che dobbiamo essere in
grado di fornire per favorire e promuovere lo sviluppo delle reti di
impresa. Unire
gli sforzi e mettere in comune i diversi punti di forza rappresenta
certamente un’arma in più per una crescita complessiva del sistema
Valle d’Aosta. Come ho avuto più volte modo di sostenere non si
tratta di rinunciare alla propria identità, quanto piuttosto di
ottimizzare risorse e conoscenze per liberare tempo da destinare allo
sviluppo del proprio business.
Anche
in questo settore però la strada da percorrere è ancora lunga,
anche se qualche segnale lo incominciamo a vedere. Ma
pensiamo alle potenzialità di una collaborazione tra imprese di una
determinata vallata per la movimentazione delle merci, o ancora per
un servizio di trasporto dei turisti da e per gli aeroporti piuttosto
che per la messa in comune di specifiche figure professionali che una
sola impresa, da sola, non potrebbe permettersi. I possibili margini
di intervento sono certamente molti ma è necessario riuscire a
superare logiche campanilistiche e protezionistiche per riuscire a
guardare più avanti.
Qualche
iniziativa sul breve periodo meritevole di essere segnalata?
Certamente
quelli che abbiamo appena citato sono i settori che ci stanno
impegnando maggiormente. Le iniziative di formazione per la
digitalizzazione così come le consulenze a supporto delle reti di
impresa sono temi che richiedono un impegno notevole e che devono
essere adeguatamente veicolati alle imprese per poter garantire la
necessaria efficacia. A
questi si affianca l’attività che stiamo ancora portando avanti
nell’ambito del progetto Vda Passport per la promozione e
l’internazionalizzazione delle imprese anche attraverso la
partecipazione ai più importanti aventi fieristici nazionali ed
internazionali piuttosto che nella continua formazione per poter
lavorare e vendere all’estero. Naturalmente non mancherà la
collaborazione della Chambre nei principali appuntamenti estivi ed
autunnali organizzati sul territorio sempre in collaborazione con i
diversi assessorati regionali.
Senza
dare giudizi di merito sui singoli, la debolezza della politica in
questo momento è una zavorra ulteriore...
E'
un dato di fatto. Certamente l’instabilità politica è un grosso
limite, soprattutto in un momento come questo nel quale dovremmo
tutti lavorare nella stessa direzione. Non è soltanto locale, ma
pure nazionale. Questo fa sì che nell'imprenditore non nasca la
fiducia necessaria. I soldi depositati da imprese e famiglie
aumentano questo significa che nessuno investe. La ripartenza del
nostro comparto imprenditoriale, e di conseguenza di tutta l’economia
valdostana, deve passare attraverso la scrittura di nuove regole che
necessitano della massima condivisione. Devono essere date delle
risposte. Personalmente vorrei vedere un Consiglio regionale che su
certi temi sia capace di ragionare all'unisono, al di là dei
personalismi e nella direzione di aiutare e supportare le imprese.
Banda larga, digitalizzazione, reti di impresa, accesso al credito e
la creazione di una nuova cultura di impresa (vista la sempre minore
propensione ad assumere da parte del comparto pubblico) sono
argomenti che non possono più essere rinviati e che necessitano
dell’impegno di tutti.
Come
sarà il 2020 della Chambre?
Sarà
certamente un anno di grande lavoro per cercare di dare risposte
concrete ed realmente utili alle nostre imprese. Credo che i grandi
temi sul tavolo saranno quelli che abbiamo avuto modo di affrontare
nel corso dell’intervista e su questi concentreremo i nostri
sforzi. Quello che stiamo attraversando è un cambiamento di
paradigma e non è quindi pensabile che i frutti si vedano nel giro
di pochi mesi. Ci vorranno impegno e costanza per cercare di far
passare quei messaggi che ci permetteranno di affrontare con maggiore
serenità le numerose ed impegnative sfide che ci si presenteranno
nei prossimi anni. In Valle d'Aosta va fatta crescere la cultura
d'impresa.
Un
sogno da Presidente della Chambre
Il
sogno non può che essere quello di vedere un comparto
imprenditoriale che cresce, che si solidifica, che si struttura e che
si amplia. E’ questa la sola strada per poter non solamente
metterci alle spalle la crisi, ma per sviluppare anche gli anticorpi
necessari ad affrontare possibili ulteriori difficoltà. Il cammino è
certamente lungo e complesso ma deve necessariamente passare dalla
prese di coscienza che la Valle d’Aosta non è tutta uguale e che
gli interventi devono essere pensati e tarati sulle diverse aree del
territorio. Aosta non è come la montagna turistica o come la media
montagna. Le esigenze sono diverse e gli interventi da mettere in
campo anche. Spero che sia questo il messaggio principale uscito
dall’Giornata dell’Economia e per il quale abbiamo cercato di
mettere in campo tutte le conoscenze e gli strumenti a nostra
disposizione. Lo studio Sisprint in questo ci potrà aiutare dando
risposte diverse a domande diverse andandoa dire ad ogni settore e
soprattutto zona come potrebbe migliorare. Credo che possa essere
questo un ulteriore elemento sul quale avviare una politica per il
territorio capace di rispondere al meglio alle diverse esigenze. Per
farlo abbiamo però bisogno che tutti gli attori impegnati sulla
scena remino nella stessa direzione: che le imprese imparino a
lavorare insieme, e che la politica sappia superare la forte
conflittualità attuale per concentrarsi sulle reali esigenze della
popolazione e dei territori. Sento ancora qualcuno che preferisce
muoversi da solo senza prima confrontarsi con i suoi colleghi di
sistema.
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