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A sinistra Roberto Gaudio con il titolare di questo blog |
Proponiamo una
intervista a Roberto Gaudio, Coordinatore della Conferenza Valdostana
delle Professioni.
Di cosa si
tratta?
La Conferenza è
stata istituita alla fine del 2017 ed è in seno alla Chambre
Valdôtaine des entreprises et des professions liberals. Di fatto la
Conferenza ha sostituito la Consulta delle professioni a suo tempo
sempre istituita presso la Camera di Commercio per far seguito ad una
disposizione nazionale che riguardava le Camere di Commercio. Nel
2016 ci una disposizione in base alla quale le consulte dovevano
essere soppresse. Però gli Ordini in accordo con i vertici della
Chambre ritennero che fosse utile questa aggregazione tra Ordini e
Collegi e così si è trovato il modo di poter proseguire questa
esperienza. E così è nata la Conferenza. La Consulta è stata
semplificata in quanto non c’è più un Presidente, ma un
Coordinatore che coincide con il rappresentante delle professioni nel
Consiglio camerale. Io ero già stato individuato nel mandato
2013-2018 e sono stato confermato per il 2018-2023.
Voi siete
inseriti nello Statuto della Chambre…
Esattamente. Noi
siamo una organizzazione funzionale alle attività della Chambre
oltre che degli ordini e Collegi. La nostra attività è normata da
un regolamento e alla Consulta aderiscono i 18 Ordini e Collegi
operanti sul territorio regionale. Siamo ripartiti in aree quella
socio-sanitaria che comprende Medici, Farmacisti, Psicologi,
Assistenti Sociali, Ostetriche e Infermieri, poi abbiamo l’area
tecnica con Ingegneri, Architetti, Agronomi, Geologi, Dottori
Forestali, Geometri e Periti Industriali, e, infine, l’area
economico-giuridica e della comunicazione cioè Commercialisti,
Avvocati, Notai, Consulenti del Lavoro e Giornalisti.
Qual è il ruolo
della Conferenza?
Noi siamo funzionali
alle attività della Chambre e siamo anche l’unico luogo in cui si
possono trovare insieme tutti gli Ordini e Collegi. Tanto è vero che
noi abbiamo già fatto insieme una serie di attività in comune.
L’anno scorso c’è stata tutta una fase preparatoria e all’inizio
di quest’anno abbiamo organizzato un seminario trasversale a tutte
le professioni sul tema «Quando conoscere la legge non basta. La
consulenza tecnica nel processo civile e penale». A questo seminario
sono intervenuti dei magistrati del Tribunale di Aosta nonché il
Presidente. Avevamo presentato a lui la Conferenza e si era
concordato sulla necessità di iniziare insieme un percorso comune.
Questo Seminario è stato anche un punto di passaggio per poter
arrivare a firmare una convenzione tra il protocollo di intesa tra il
Tribunale e gli Ordini che sono incaricati come consulenti tecnici
d’ufficio. Si è trattato di un seminario molto partecipato dagli
iscritti. Pensate che erano presenti ben 225 professionisti. Il
salone e la saletta del Palazzo regionale non avevano più posti
liberi. Abbiamo così fatto anche vedere il nostro interesse su
queste tematiche e presentarci pubblicamente come Conferenza.
Altre
problematiche che state affrontando?
Nei nostri programma
futuri verso la fine di novembre, il 22, stiamo preparandoci ad un
convegno sull’equo compenso materia molto dibattuta a livello
nazionale. In alcune regioni hanno già legiferato in materia. A
livello regionale recentemente è stato presentato un disegno di
legge da parte del consigliere Sammaritani. Volevamo invitare a
questo evento anche personalità di livello nazionale non soltanto
regionale. La struttura della giornata prevede relazioni tecniche sia
di esperti regionali che nazionali e poi si concluderà il tutto con
una tavola rotonda dove vorremmo far sedere sia gli amministratori di
enti pubblici, chi affida gli incarichi, i professionisti, ma anche
il mondo delle imprese, delle banche e delle assicurazioni.
Dal vostro
osservatorio qual è lo stato di salute delle professioni in Valle
d’Aosta?
Qualche risposta ci
aspettiamo di averla anche attraverso il Convegno. Chiaramente le
professioni vivono un po’ tutte dei momenti di difficoltà, ad
esempio dovute alle riorganizzazioni avvenute a livello di
affidamenti degli incarichi sia da parte del pubblico che anche di
organizzazioni private. Si deve adempiere a tutta una serie di
adempimenti formali che vanno seguiti con attenzione sia nella tutela
del cittadino-consumatore ma pure del prestatore d’opera, in questo
caso il professionista. E’ ovvio che le professioni-tecniche sono
quelle che hanno dovuto affrontare i maggiori cambiamenti.
All’interno di questo convegno potremo anche presentare dei dati su
redditi e fatturati resi noti dagli enti di previdenza. Una dato di
realtà utile ed incontrovertibile.
Per il 2020 cosa
possiamo dire?
Con i referenti di
ogni area e cioè Alessandro Trento, presidente degli Psicologi, per
quella sanitaria, Sergio Togni, presidente degli architetti, per
quella tecnica, e, infine, per quella economico-giuridica l’Avvocato
Domenico Palmas, e con i vertici della Chambre ci siamo già
confrontati e vorremmo lanciare per la prima volta un Professional
Day, cioè una giornata dedicata alle professioni mutando un po’
eventi simili già avvenuti ad esempio nella provincia di Trento.
L’obiettivo è di coinvolgere non soltanto il mondo delle
professioni ma anche quello della scuola, dell’università. Ci
tengo anche ad aggiungere che come Conferenza siamo anche a
disposizione con le nostre competenze dei decisori.