24 ottobre 2019

Sara Damiano (#Cna): «Tra le #estetiste cresce l'abusivismo»



Proponiamo questa settimana l'intervista a Sara Damiano, Presidente dell’Unione CNA Benessere e Sanità, con lei parleremo in particolare della professione dell'estetista.

Prima di tutto spieghiamo che cosa sono le Unioni di mestiere?
Le Unioni di mestiere sono delle sezioni all'interno di Cna il cui compito è quello di tutelare e rappresentare determinate figure professionali. Nel mio caso le estetiste, gli odontotecnici e le parrucchiere.

Quanti iscritti avete come associazione nella sua sezione ?
Il numero è andato calando in questi ultimi anni però a livello regionale risultano iscritti il 48% di quanti svolgono la professione.

Nella nostra trasmissione ci occupiamo di professioni. Lei è una estetista, come lo è diventata?
Abitavo a Moncalieri. Mia zia era una parrucchiera-estetista. Io mi sono avvicinata a questa professione in quanto avevo una predisposizione e ho voluto fare un corso di formazione triennale in una scuola privata, la Scuola estetica moderna di Torino. Al mattino ci si formava e nel pomeriggio si lavorava direttamente in studio. I titolari ti davano un rimborso spese e ti insegnavano il lavoro. Un bell'esempio si scuola-lavoro.

Rispetto a come lo è diventato lei è cambiato qualcosa?
Come formazione no. Il percorso scolastico è sempre quello. A livello valdostano attraverso Progetto Formazione la Regione permette di farlo gratuitamente ed è una grande fortuna. Fuori Valle le scuole professionali costano 350-400 euro al mese.

Che tipo di formazione occorre?
A livello teorico ci insegnano il linguaggio, anatomia, dermatologia, chimica, cosmetologia. Abbiamo davvero tante materie da studiare. E' però importante sapere che la scuola ti dà un imprinting, ma lavoro lo impari in studio. La difficoltà maggiore è mettere in pratica quanto imparato.

Come è cambiata negli ultimi 10 anni la professione?
E' cambiata in quanto si fa molto uso di macchinari. Una volta si iniziava con la base: piedi, mani, cerette, pulizie del viso, trattamenti corpo, trattamenti viso. Tutte le formazioni che si facevano erano più sull'estetica di base. Oggi ci sono molti macchinari che hanno un costo altissimo e che a volte ci portano a scontrarci con i dermatologi che ritengono, ad esempio, di dover essere soltanto loro ad usare le radiofrequenze, poi il laser o altre tecnologie. Il risultato è che c'è un po' di conflittualità tra le professioni.

Rispetto al passato quindi sono un po' cambiati i costi di avvio di una attività?
Assolutamente sì. Inoltre questi macchinari non costano meno di 10mila euro. Il risultato che acquistarli, a meno che non si disponga di significative risorse personali è impossibile. Ma noleggiarli lo è quasi altrettanto in quanto le aziende, anche giustamente da un certo punto di vista, per noleggiarti l'attrezzatura ti chiedono almeno due anni di attività. E così non puoi da subito lavorare con i macchinari più adeguati. E' un problema irrisolvibile.

Quali sono le principali problematiche a livello regionale e nazionale?
A livello regionale c'è il problema del bacino di utenza. Siamo tantissime e suddivise male nel territorio in quanto siamo tutte concentrate in Aosta. E poi che in Valle d'Aosta come in tante altre regioni c'è tantissimo abusivismo. Una volta chi faceva i corsi doveva avere partita Iva o essere assunta presso una azienda. Ora sono sempre di più le aziende che aprono e fanno corsi di ricostruzione unghie, make up, massaggi per chiunque. Che sia una parrucchiera, il che sarebbe ancora positivo, una infermiera, una casalinga, a chiunque desideri partecipare al corso. Molti lavorano a casa e questo porta una riduzione di lavoro notevole a tutti coloro che hanno delle aziende e devono affrontare delle spese fisse ogni mese.

Quindi non esistono possibilità di lavoro in Valle d’Aosta?
C'è un paradosso. Per tutta l'estate ho cercato dipendenti, ho cercato personale, ma molte ragazze mi hanno chiaramente detto che per loro è più conveniente lavorare da casa. Del resto la nostra categoria ad un apprendista dai 700 ai 900 euro al mese, e una lavorante dai 900 ai 1200. Loro con 25 a prestazione guadagnano molto di più e te lo dicono apertamente.

Consigli per chi si vuole avvicinare alla professione?
Il problema è che tutti si avvicinano a questa professione. Mi dispiace dirlo così. Noi estetiste facciamo formazione tutti i mesi. C'è grande passione in chi fa questa professione. Ma oggi come oggi il nostro lavoro apparentemente lo possono fare tutti e questo ci mette in difficoltà. Ho colleghe che non arrivano a fine mese. Servirebbero più controlli.

Ci sono problemi sul fronte pensionistico?
Noi artigiani abbiamo una pensione bassissima. Arriva mediamente agli 800 euro al mese. Non c'è molto altro da aggiungere.

Un valore professionale da recuperare in questa nostra società?
La responsabilità e il sacrificio. Il nostro è un lavoro duro. Noi libere professioniste lavoriamo dalle 11 alle 12 ore al giorno, mentre le nuove generazioni tendono a lavorare le otto ore giuste. Questo lavoro deve essere vissuto come una vocazione, non soltanto per lo stipendio. Noi lavoriamo sulle persone e quindi abbiamo una responsabilità molto grossa. Purtroppo oggi si sceglie questo lavoro perché a volte non si sa cosa fare. Ma non è così. L'estetista è un lavoro serio dove ci vuole tanta formazione e tanto spirito di sacrificio. Così, dopo almeno cinque anni di lavoro serio, si diventa una brava estetista. Io faccio formazione ogni mese, lavoro da 20 anni come estetista e ogni volta imparo qualcosa di nuovo. 

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