14 novembre 2019

Daniele Cattaneo: «con la Pépinière 15 anni di innovazione»


Daniele Cattaneo

Proponiamo questa settimana l'intervista a Daniele Cattaneo, hub manager delle pépinières d’entreprises.

Vi preparate, il 15 novembre, a festeggiare 15 anni di incubatori. Cosa significa per voi e per la Valle d’Aosta?
15 anni dell'incubatore di Aosta che seguono al ventennale di quello di Pont-Saint-Martin significano che l'innovazione sta diventando una tradizione anche sul territorio valdostano.

Festeggerete con un porte aperte. Cosa farete?
La nostra idea è quella di rendere visibile lo spazio a tutti in particolare a due segmenti: al mattino sarà un momento dedicato e riservato agli istituti medi e superiori che hanno aderito al PMIDays. Anche noi quest'anno siamo soggetto ospitante di questa giornata nazionale promossa da Confindustria. Al pomeriggio dalle 17 accogliamo tutti, ma veramente tutti, per mostrare noi le nostre start up e l'incubatore offrendo un brindisi a tutti i presenti.

Perché un cittadino dovrebbe venire all’open day?
La prima risposta può essere perchè l'innovazione appartiene a tutti. Se noi pensiamo l'innovazione nasce da una idea e l'idea la può avere chiunque. Quindi l'incubatore che è un po' il centro dell'incubazione è anche il centro di tutti quanti. Il luogo in cui tutti si possono incontrare. Una seconda risposta per l'esperienza, per passare un bel momento, per festeggiare insieme a noi.

Qual è la situazione nei due incubatori?
Negli ultimi tre anni la popolazione delle start up è triplicata. Nello stesso tempo abbiamo dei casi di successo importanti con imprese che iniziano ad avere dei buoni fatturati e ancora adesso stiamo processando delle domande di insediamento oltre ad una domanda di una nostra start up che vuole espandersi e intende prendere un altro spazio all'interno dell'incubatore di Pont-Saint-Martin.

Si è appena conclusa la Start Cup…
E' un gran bel momento, un concorso di idee, in cui chiunque abbia un'idea può cominciare a cimentarsi e provare a testare tramite la valutazione di una platea quanto può essere buona e quanto possa diventare davvero impresa. Noi come ente gestore delle pépinières partecipiamo assieme al nucleo del sistema dell'innovazione valdostano, e cioè Chambre Valdôtaine, Struttura Vallée d'Aoste e Università dentro al Comitato di valutazione. Quest'anno ha vinto Nova Stark, start up che a breve accoglieremo presso i nostri incubatori che si occupa di sensori per il vino. Questa azienda ha fatto un'area test nel cuneese e adesso prova a confrontarsi con la viticoltura eroica valdostana. Innovazione e tradizione. La prossima Start Cup sarà lanciata in primavera.

Possiamo dire che molto è stato fatto, ma ancora molto resta da fare e si potrebbe fare anche in virtù delle sinergie innescate con gli stakeolder, cioè portatori di interesse del territorio?
Certamente. Intanto l'innovazione è un processo continuo quindi continua man mano a evolvere e a trovare nuove possibilità e nuove sinergie. L'innovazione funziona quando si attiva un partnernariato pubblico-privato che convergono verso il comune obiettivo di creare valore sviluppando nuove iniziative che possono creare nuove opportunità produttive e professionali sul territorio. In questi anni noi abbiamo stretto rapporti con la Regione e in particolare con l'Assessorato di competenza per il quale svolgiamo la nostr attività e da qui siamo andati verso l'ente camerale che assieme a Struttura Valle d'Aosta compone un tavolo con il quale tutte le volte concordiamo attività sinergiche, ma poi ci siamo mossi verso il partnernariato privato. Nel tempo abbiamo sempre più stretto rapporti con Confindustria Valle d'Aosta con la quale abbiamo anche una convenzione molto interessante tra le nostre start up e la loro struttura e poi siamo arrivati a Federmanager che sempre più in connubio con Confindustria sta provando a sviluppare nuove iniziative a livello regionale. Per esempio nell'ultimo hackaton siamo riusciti a coinvolgere anche Skyway e Cva che ha creduto fortemente nei nostri progetti. Ora non siamo soltanto noi a proporre delle iniziative agli stakeholders ma sono gli stessi stakeholders a proporle a noi.

Porte aperte a parte su cosa state lavorando in questo periodo?
A livello gestionale potremmo già ragionare sul 2020, na in realtà non è così perchè stiamo ancora processando addirittura ben quattro candidature per l'insediamento. Per il 2020 possiamo annunciare una winterschool che anche quest'anno proviamo ad estendere in pubblico e posti riservati anche adegli stakeholders come Confindustria, Adava e magari qualche impresa.

Altre novità per il 2020?
Ne citerei tre. Ho già citato la winterschool e quest'anno la collegheremo all'InvestorDay, cioè la giornata di incontro degli investitori che tendenzialmente si sviluppa in una logica in cui le nostre start up presentano il proprio progetto, la propria idea ad un pool di investitori. La novità di quest'anno sarà che probabilmente ne faremo addirittura due e uno in partnership con un grosso stakeholder locale che a sua volta opera già su questo territorio. La seconda è un grosso evento che vogliamo portare sul territorio legato a delle competenze che nel nostro team già esistono e a dei format già svolti con successo in altre parti d'Italia dalla Fondazione Giacomo Brodolini. La terza è che noi vogliamo legare sempre di più tutto quanto il segmento sensibile all'innovazione partendo dai più giovani: il 2020 sarà l'anno in cui svilupperemo sempre di più contatti con gli istituti secondari superiori. C'è già stato un primo incontro con alcuni studenti dell'Isitip di Verrès che spontaneamente insieme ad un docente hanno aderito alla nostra iniziativa di partecipare all'Hackaton. L'idea è fare iniziative legate all'innovazione, all'autoimprenditorialità e alla creazione di impresa sempre di più partendo da questi segmenti che poi sono ovviamente i primi testimoni dello sviluppo dei processi innovativi su questo territorio.

Un sogno da hub manager da realizzare?
Vorrei che la Regione Valle d'Aosta diventasse hub dell'innovazione, polo di riferimento innovativo. Questo può avvenire con la sinergia e il supporto di partner e stakeholders territoriali e anche con l'aggregazione dal basso di tutti. Ecco perché un evento come quello del 15 novembre può essere interessante perchè tutti possono capire quanto sono coinvolti nel processo innovativo. Quale potrebbe essere il vero sogno? Che l'amministratore del fondo di investimento Black Rock dica “l'Italia non è un paese per innovare, non si riesce da nessuna parte, tranne che in Valle d'Aosta con le start up valdostane”. Non è un sogno così lontano. Durante l'ultimo hackaton abbiamo appreso che proprio il fondo Black rock nei prossimi anni vuole trafsormare il 70% dei propri investimenti in attività sostenibili. Quindi sostenibilità, innovazione, green potrebbero essere una chiave di riferimento e la Valle d'Aosta potrebbe essere il terreno privilegiato per tutto questo.

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