Daniele Cattaneo |
Proponiamo questa settimana l'intervista a Daniele Cattaneo, hub manager delle pépinières d’entreprises.
Vi preparate, il 15 novembre, a festeggiare 15 anni
di incubatori. Cosa significa per voi e per la Valle d’Aosta?
15 anni dell'incubatore di Aosta che
seguono al ventennale di quello di Pont-Saint-Martin significano che
l'innovazione sta diventando una tradizione anche sul territorio
valdostano.
Festeggerete con un porte aperte.
Cosa farete?
La nostra idea è quella di rendere
visibile lo spazio a tutti in particolare a due segmenti: al mattino
sarà un momento dedicato e riservato agli istituti medi e superiori
che hanno aderito al PMIDays. Anche noi quest'anno siamo soggetto
ospitante di questa giornata nazionale promossa da Confindustria. Al
pomeriggio dalle 17 accogliamo tutti, ma veramente tutti, per
mostrare noi le nostre start up e l'incubatore offrendo un brindisi a
tutti i presenti.
Perché un cittadino dovrebbe venire
all’open day?
La prima risposta può essere perchè
l'innovazione appartiene a tutti. Se noi pensiamo l'innovazione nasce
da una idea e l'idea la può avere chiunque. Quindi l'incubatore che
è un po' il centro dell'incubazione è anche il centro di tutti
quanti. Il luogo in cui tutti si possono incontrare. Una seconda
risposta per l'esperienza, per passare un bel momento, per
festeggiare insieme a noi.
Qual è la situazione nei due
incubatori?
Negli ultimi tre anni la popolazione
delle start up è triplicata. Nello stesso tempo abbiamo dei casi di
successo importanti con imprese che iniziano ad avere dei buoni
fatturati e ancora adesso stiamo processando delle domande di
insediamento oltre ad una domanda di una nostra start up che vuole
espandersi e intende prendere un altro spazio all'interno
dell'incubatore di Pont-Saint-Martin.
Si è appena conclusa la Start Cup…
E' un gran bel momento, un concorso di
idee, in cui chiunque abbia un'idea può cominciare a cimentarsi e
provare a testare tramite la valutazione di una platea quanto può
essere buona e quanto possa diventare davvero impresa. Noi come ente
gestore delle pépinières partecipiamo assieme al nucleo del sistema
dell'innovazione valdostano, e cioè Chambre Valdôtaine, Struttura
Vallée d'Aoste e Università dentro al Comitato di valutazione.
Quest'anno ha vinto Nova Stark, start up che a breve accoglieremo
presso i nostri incubatori che si occupa di sensori per il vino.
Questa azienda ha fatto un'area test nel cuneese e adesso prova a
confrontarsi con la viticoltura eroica valdostana. Innovazione e
tradizione. La prossima Start Cup sarà lanciata in primavera.
Possiamo dire che molto è stato
fatto, ma ancora molto resta da fare e si potrebbe fare anche in
virtù delle sinergie innescate con gli stakeolder, cioè portatori
di interesse del territorio?
Certamente. Intanto l'innovazione è un
processo continuo quindi continua man mano a evolvere e a trovare
nuove possibilità e nuove sinergie. L'innovazione funziona quando si
attiva un partnernariato pubblico-privato che convergono verso il
comune obiettivo di creare valore sviluppando nuove iniziative che
possono creare nuove opportunità produttive e professionali sul
territorio. In questi anni noi abbiamo stretto rapporti con la
Regione e in particolare con l'Assessorato di competenza per il quale
svolgiamo la nostr attività e da qui siamo andati verso l'ente
camerale che assieme a Struttura Valle d'Aosta compone un tavolo con
il quale tutte le volte concordiamo attività sinergiche, ma poi ci
siamo mossi verso il partnernariato privato. Nel tempo abbiamo sempre
più stretto rapporti con Confindustria Valle d'Aosta con la quale
abbiamo anche una convenzione molto interessante tra le nostre start
up e la loro struttura e poi siamo arrivati a Federmanager che sempre
più in connubio con Confindustria sta provando a sviluppare nuove
iniziative a livello regionale. Per esempio nell'ultimo hackaton
siamo riusciti a coinvolgere anche Skyway e Cva che ha creduto
fortemente nei nostri progetti. Ora non siamo soltanto noi a proporre
delle iniziative agli stakeholders ma sono gli stessi stakeholders a
proporle a noi.
Porte aperte a parte su cosa state
lavorando in questo periodo?
A livello gestionale potremmo già
ragionare sul 2020, na in realtà non è così perchè stiamo ancora
processando addirittura ben quattro candidature per l'insediamento.
Per il 2020 possiamo annunciare una winterschool che anche quest'anno
proviamo ad estendere in pubblico e posti riservati anche adegli
stakeholders come Confindustria, Adava e magari qualche impresa.
Altre novità per il 2020?
Ne citerei tre. Ho già citato la
winterschool e quest'anno la collegheremo all'InvestorDay, cioè la
giornata di incontro degli investitori che tendenzialmente si
sviluppa in una logica in cui le nostre start up presentano il
proprio progetto, la propria idea ad un pool di investitori. La
novità di quest'anno sarà che probabilmente ne faremo addirittura
due e uno in partnership con un grosso stakeholder locale che a sua
volta opera già su questo territorio. La seconda è un grosso evento
che vogliamo portare sul territorio legato a delle competenze che nel
nostro team già esistono e a dei format già svolti con successo in
altre parti d'Italia dalla Fondazione Giacomo Brodolini. La terza è
che noi vogliamo legare sempre di più tutto quanto il segmento
sensibile all'innovazione partendo dai più giovani: il 2020 sarà
l'anno in cui svilupperemo sempre di più contatti con gli istituti
secondari superiori. C'è già stato un primo incontro con alcuni
studenti dell'Isitip di Verrès che spontaneamente insieme ad un
docente hanno aderito alla nostra iniziativa di partecipare
all'Hackaton. L'idea è fare iniziative legate all'innovazione,
all'autoimprenditorialità e alla creazione di impresa sempre di più
partendo da questi segmenti che poi sono ovviamente i primi testimoni
dello sviluppo dei processi innovativi su questo territorio.
Un sogno da hub manager da
realizzare?
Vorrei che la
Regione Valle d'Aosta diventasse hub dell'innovazione, polo di
riferimento innovativo. Questo può avvenire con la sinergia e il
supporto di partner e stakeholders territoriali e anche con
l'aggregazione dal basso di tutti. Ecco perché un evento come quello
del 15 novembre può essere interessante perchè tutti possono capire
quanto sono coinvolti nel processo innovativo. Quale potrebbe essere
il vero sogno? Che l'amministratore del fondo di investimento Black
Rock dica “l'Italia non è un paese per innovare, non si riesce da
nessuna parte, tranne che in Valle d'Aosta con le start up
valdostane”. Non è un sogno così lontano. Durante l'ultimo
hackaton abbiamo appreso che proprio il fondo Black rock nei prossimi
anni vuole trafsormare il 70% dei propri investimenti in attività
sostenibili. Quindi sostenibilità, innovazione, green potrebbero
essere una chiave di riferimento e la Valle d'Aosta potrebbe essere
il terreno privilegiato per tutto questo.
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