Cresce la spesa per consulenze e incarichi in Valle d’Aosta (Vedi tabella). Dai 3,23 milioni del 2006 ai 4,35 del 2007, con una previsione di 5,88 milioni per il 2008 (quest’ultimo dato però, a detta dei tecnici regionali, è fisiologicamente sovrastimato). Nella piccola regione autonoma la materia è normata da un decennio attraverso la Legge regionale n. 18 del 28 aprile 1998 «Norme per il conferimento di incarichi a soggetti esterni all’Amministrazione regionale, per la costituzione di organi collegiali non permanenti, per l’organizzazione e la partecipazione a manifestazioni pubbliche e per azioni promozionali e pubblicitarie».
In base a questa normativa presso la segreteria della Giunta regionale è tenuto un elenco cartaceo, costantemente aggiornato e pubblico, degli incarichi conferiti nel quale sono indicati l’oggetto dell’incarico, i soggetti destinatari e i compensi previsti.
«La legge regionale n. 18/1998 – spiega Peter Bieler, coordinatore del Dipartimento bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali - prevedeva già fin dall’inizio il rispetto del principio di trasparenza, in quanto all’art. 10 istituiva l’elenco degli incarichi conferiti. Tale elenco trimestralmente aggiornato viene pubblicato sull’albo notiziario della regione, oltre che mediante comunicazione al Consiglio regionale. E’ in corso la predisposizione della pagina del sito web per una ulteriore pubblicazione. Peraltro, come noto, tutte le deliberazioni sono pubbliche e disponibili sul sito, ciò che manca è un elenco organizzato, ma le informazioni sono disponibili per i cittadini». Lista che sarà messa on line nel corso del 2008. Fra gli incarichi più significativi va segnalato il recente rinnovo (26 gennaio 2008) al prof. avv. Gianfranco Garancini e all’avv. Antonella Banfi dello Studio Legale «Garancini e Associati» di Varese, dell’incarico per undici mesi di prestare alla Regione consulenza in materia giuridico-amministrativa di 134.640 euro oppure quello di 207.000 euro alla società Ambrosetti di Milano per l’elaborazione del Piano strategico regionale di posizionamento e sviluppo del territorio. Sulla materia è spesso acceso il dibattito con le opposizioni. Enrico Tibaldi (Casa della libertà) ritiene che il ricorso alle consulenze da parte dell’amministrazione regionale sia eccessivo. «Soprattutto – spiega il consigliere – se teniamo conto delle dimensioni della macchina amministrativa, cioè circa 3000 dipendenti regionali per 120mila abitanti. Le risorse professionali interne non mancano. Bisognerebbe utilizzarle di più e meglio». Anche la trasparenza nell’assegnazione degli incarichi è spesso oggetto delle attenzioni da parte delle opposizioni. Recentemente in Consiglio regionale il gruppo Arcobaleno ha presentato una mozione in base alla quale doveva essere indicato in delibera l’eventuale grado di parentela con componenti dell’esecutivo di persone destinatarie di incarichi di consulenza da parte dell’Amministrazione. Il Presidente Luciano Caveri, ricordando come già in simili casi fosse previsto l’allontanamento del componente della Giunta dalla sala prima dell’inizio della discussione della proposta e fino all’effettuazione del voto, si è impegnato a precisare nella parte preliminare delle delibere che quando un assessore si assenta è perché l’incarico comporta legami di parentela. L’argomento è tornato nuovamente in Consiglio con un'iniziativa del Gruppo Arcobaleno. (Pubblicato sul Corriere della Valle del 21 febbraio 2008).
La consigliere Secondina Squarzino durante la seduta del Consiglio regionale della settimana scorsa ha evidenziato in particolare la mancanza di un miglioramento della qualità dei servizi forniti dalla pubblica amministrazione nonostante l'aumento della spesa di consulenza. Affermazione ritenuta «denigrante» dal Presidente Caveri nei confronti dei dpendenti regionali e in particolare dei dirigenti. In merito al ricorso al personale esterno all'amministrazione il Presidente ha poi specificato come esso avvenga in funzione «di puntuali esigenze».
Il crinale fra protesta e democrazia
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