Centocinquantamila passaggi in un anno (contro gli attuali 100mila) nel breve periodo e 300mila nel lungo. E’ questo l’obiettivo che la Società Funivie Monte Bianco si propone di raggiungere a partire dall’estate 2014 con la costruzione di una nuova funivia i cui lavori saranno appaltati a fine mese. Del resto «l’ottava meraviglia del mondo» come recitano molte brochure pubblicitarie è sicuramente una delle attrazioni turistiche più importanti della piccola regione autonoma e, secondo molti operatori, con un significativo potenziale di sviluppo ancora inespresso. «Le nostre stime di crescita non devono trarre in inganno. Nelle nostre ipotesi di sviluppo siamo stati infatti estremamente prudenti e rispettosi dell’area. – spiega il Presidente della società Roberto Francesconi – Già oggi sul versante francese, all’Aiguille du midi, se ne contano ben 500mila». Le immagini che accompagano il post sono dei rendering su come sarà la futura Funivia.
La gara di appalto
Le buste con le offerte, che stanno giungendo proprio in questi giorni presso in via Festaz 22 (sede della finanziaria regionale possiede il 50,001% della società, mentre la quota restante è di proprietà delle famiglie Gilberti e Maganzini), saranno aperte il 30 settembre e l’aggiudicazione dei lavori, se non saranno riscontrate irregolarità, sarà quasi immediata.
L’entità totale dell’appalto è stata fissata in 78.268.596,02 (al netto dell’Iva al 10%) di cui 76.668.656,19, soggetti a ribasso, per forniture, opere ed attività di progettazione e 1.595.865,35, non soggetti a ribasso, per oneri vari. Una spesa suddivisa in 22,8 milioni di spese funiviarie, 23,3 di opere strutturali, 2,87 di opere stradali, 2,1 per interventi di geologia e geotecnica, 10,6 di opere edili, 9,9 impiantistiche, 1,85 idrauliche, 0,40 per il recupero ambientale e 3,7 milioni per la cantierizzazione. Tutti i dettagli dell'appalto li trovate sul sito della società.
La sinergia con la Val Veny
Il nuovo impianto partirà non più da La Palud, dove le nuove regole urbanistiche non consentivano più di espandersi, ma da Pontal, frazione di Entreves (700 metri in linea d’aria dalla precedente partenza), a poca distanza dalla partenza della funivia della Val Veny. Da qui le cabine potranno raggiungere il Mont Frety e poi Punta Hellbronner. Nell’area sarà costruito un parcheggio da 350 posti (300 al coperto). «La vicinanza con gli impianti della Val Veny - aggiunge Francesconi - ci permetterà un ottima sinergia in quanto i nostri picchi di maggior presenze si registrano d’estate, in particolare ad agosto, mentre per loro l’alta stagione è l’inverno».
Il mercato asiatico
Il mercato asiatico
L’obiettivo del nuovo impianto non è soltanto quello di far crescere i volumi dei passaggi, ma di intercettare un target di clientela ben preciso, a partire da Coreani e Giapponesi che soltanto in questi ultimi mesi hanno iniziato a prendere in considerazione, attraverso alcuni primi accordi commerciali, il versante valdostano del Monte Bianco, mentre sono da tempo frequentatori della vetta più alta d’Europa sul versante francese. In questa logica si inserisce, ad esempio, la sala multimediale di 90 posti che sarà realizzata alla stazione del Pavillon. «Questi tour operator asiatici hanno una programmazione molto rigida. Nella località che visitano non si fermano più di 24 ore. - spiega Francesconi - Occorre perciò dare loro assicurazioni che anche in caso di pessime condizioni meteorologiche sia garantita una attività sostitutiva. Attraverso la proiezione di filmati possiamo perciò dare loro un’idea di quella che sarebbe stata la salita sul Monte Bianco». Nell’area sarà realizzato anche un bar- ristorante da 150 posti ed una serie di esercizi commerciali di prodotti tipici. Francesconi guarda con fiducia al futuro della struttura anche se non manca di sottolineare come già ora con i suoi tre milioni di fatturato la società Funivie Monte Bianco presenti un bilancio in equilibrio con un utile che nell’ultimo esercizio è stato di circa 100mila euro. E le previsioni per il prossimo sono positive, anche perché, nonostante i lavori, la struttura rimarrà praticamente sempre in attività.
1 commenti:
Detesto quest'opera, vera bestemmia nei confronti della montagna. Mi fa venire il voltastomaco leggere del numero di auspicati passaggi come se l'aspetto meramente pecuniario prevalesse sull'ambiente alpino. Si citano giapponesi e sudcoreani: sono stato sulle loro montagne, meno alte ma di diversa quanto indubbia bellezza. Cito il monte Hallasan, in centro all'isola di Jeju-do, all'estremità meridionale della penisola coreana: dopo ore di salita in un ambiente dalla vegetazione paradisiaca ho dovuto fermarmi coi figli perchè era in atto un programma volto a difendere il sito e consistente nel coprire il terreno con materiali atti a rigenerarlo. Lì c'è il culto per l'ambiente, mentre la stazione di arrivo della funivia all'Helbronner (con una sola elle, Favre!)andava come minimo interrata perchè così va bene solo per la baia di Hong Kong. Il tratto dalla Midi all'Helbronner è un'offesa al Creatore. La funivia del Diavolezza, zona Bernina, si apre su scenari a mio avviso più belli e non deturpa più di tanto la zona. Così ci sono altri casi, tanti, di impianti giudicabili come mali accettabili. Chi non ci arriva a piedi non sa apprezzare e valutare un ambiente. Quella del Bianco non è l'ottava meraviglia del mondo, bensì il principale affronto alle Alpi. Seguito da altri, certo, ma questo è il number one. Ringrazio il buon Dio di aver fatto sì che io la pensi così.
Posta un commento