Il 7 dicembre la Maison Bertolin di Arnad ha celebrato ufficialmente i suoi 50 anni. Vi propongo l'articolo che ho pubblicato nel mese di settembre sul Corriere all'interno della mia inchiesta. La Maison ha, fra l'altro, annunciato il lancio di un nuovo prodotto: il Reinhold Speck per celebrare i cinquant'anni di attività e ricordare Rinaldo Bertolin il titolare morto lo scorso anno mentre scendeva dall'aereo al rientro da un viaggio commerciale in Russia. (Nella foto Guido Bertolin presenta il nuovo prodotto)
«Doveva essere una bella festa…». Marilena Péaquin fa trasparire un velo di tristezza
quando la si interroga sui cinquant’anni dell’azienda, ma si riprende subito. Il miglior modo di onorare la memoria del marito Rinaldo, scomparso prematuramente un anno fa,
e di celebrare i 50 anni della Bertolin, fondata dal nonno Guido e nata come macelleria ad Arnad è quello di impegnarsi, insieme al figlio Guido, nello sviluppare un’azienda che, a partire dagli anni 90, non ha conosciuto battute d’arresto, come dimostrano i 30 dipendenti, i 150 quintali di produzione settimanale (50 soltanto di lardo Dop) e i 4,9 milioni di fatturato del 2006.
L’attenzione al mercato in costante evoluzione ha permesso al Salumificio Maison Bertolin di diversificare la produzione tanto che oggi, oltre al famoso Lard d’Arnad DOP dal 1996, il prodotto leader del salumificio di Arnad, sono oltre trenta le tipologie di salumi prodotte e commercializzate. L’ingrediente principale è ovviamente la carne, suina, bovina, equina o di selvaggina, trattata e miscelata con i profumati aromi naturali del luogo, dall’alloro
alla salvia, al rosmarino e al ginepro. «Da un’intuizione di Rinaldo - spiega Marilena Bertolin - in considerazione dei mutamenti e delle tendenze del mercato alimentare e con un occhio all’allargamento del mercato della piccola ristorazione nella nostra regione, abbiamo lanciato
nel 2005 la sfida dei prodotti da freezer con la produzione della nuova linea «Cuisine de La Maison». Oggi Bertolin produce e commercializza in Valle d’Aosta le cinque referenze della linea «Cuisine de La Maison», piatti pronti in monoporzione di ricette tipiche valdostane: La Sorsa, La Verzè, La Puarò, Le Crespelle e La Favò. Attualmente si tratta di circa 7-8000 pezzi all’anno. Una voglia di crescere testimoniata anche dalla costruzione, adiacente all’attuale stabilimento, di un caseggiato destinato alla lavorazione dell’olio di noce. Dall’esperienza e dalla profonda conoscenza del territorio, che caratterizzano il lavoro della famiglia Bertolin-Péaquin, è
infatti nato Dinus Donavit, l’Olio di Noce, un prodotto unico perché ottenuto dalla prima spremitura a freddo di noci valdostane selezionate, a basso contenuto di acidità.
«Attualmente - spiega Marilena Péaquin - mettiamo sul mercato circa 5000 bottiglie e ben 2000 sono state esportate negli Stati Uniti, più precisamente a New York e San Francisco». L’amore americano per l’olio valdostano nasce proprio dalle sue particolarità dietetiche in
quanto negli Stati Uniti la lotta all’obesità sta portando il settore della ristorazione e della distribuzione a scelte di campo molto precise. «Se in America è difficilissimo esportare salumi -aggiunge Péaquin - posso assicurare che per l’olio ci siamo trovati di fronte una situazione diametralmente opposta. Siamo stati aiutati in tutte le pratiche tanto era l’interesse del
mercato e del governo per il nostro olio. Aumentando la produzione puntiamo anche a far crescere la nostra quota di export. Anche in questa logica invitiamo tutti i produttori
valdostani di noci a contattarci. Per noi la valdostanità del prodotto è un dato ineliminabile». «Siamo anche fortemente convinti – sottolinea Guido Bertolin - dell’importanza del gioco di squadra sia a livello aziendale che come territorio. Diversi dei nostri dipendenti sono con noi da più di quindici anni e sono una risorsa fondamentale per il successo dell’azienda».
Un lavoro di qualità a 360° testimoniato anche dall’ottenimento, nel giugno di quest’anno, della
certificazione «Iso 9001». «Nella vendita al dettaglio - sottolinea Guido Bertolin - può apparire irrilevante, ma ormai non se ne può più fare a meno quando ci si confronta con la grande distribuzione a livello nazionale. E ormai il 40% della nostra produzione va al di fuori
dei confini valdostani». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 20 settembre 2007)
quando la si interroga sui cinquant’anni dell’azienda, ma si riprende subito. Il miglior modo di onorare la memoria del marito Rinaldo, scomparso prematuramente un anno fa,
e di celebrare i 50 anni della Bertolin, fondata dal nonno Guido e nata come macelleria ad Arnad è quello di impegnarsi, insieme al figlio Guido, nello sviluppare un’azienda che, a partire dagli anni 90, non ha conosciuto battute d’arresto, come dimostrano i 30 dipendenti, i 150 quintali di produzione settimanale (50 soltanto di lardo Dop) e i 4,9 milioni di fatturato del 2006.
L’attenzione al mercato in costante evoluzione ha permesso al Salumificio Maison Bertolin di diversificare la produzione tanto che oggi, oltre al famoso Lard d’Arnad DOP dal 1996, il prodotto leader del salumificio di Arnad, sono oltre trenta le tipologie di salumi prodotte e commercializzate. L’ingrediente principale è ovviamente la carne, suina, bovina, equina o di selvaggina, trattata e miscelata con i profumati aromi naturali del luogo, dall’alloro
alla salvia, al rosmarino e al ginepro. «Da un’intuizione di Rinaldo - spiega Marilena Bertolin - in considerazione dei mutamenti e delle tendenze del mercato alimentare e con un occhio all’allargamento del mercato della piccola ristorazione nella nostra regione, abbiamo lanciato
nel 2005 la sfida dei prodotti da freezer con la produzione della nuova linea «Cuisine de La Maison». Oggi Bertolin produce e commercializza in Valle d’Aosta le cinque referenze della linea «Cuisine de La Maison», piatti pronti in monoporzione di ricette tipiche valdostane: La Sorsa, La Verzè, La Puarò, Le Crespelle e La Favò. Attualmente si tratta di circa 7-8000 pezzi all’anno. Una voglia di crescere testimoniata anche dalla costruzione, adiacente all’attuale stabilimento, di un caseggiato destinato alla lavorazione dell’olio di noce. Dall’esperienza e dalla profonda conoscenza del territorio, che caratterizzano il lavoro della famiglia Bertolin-Péaquin, è
infatti nato Dinus Donavit, l’Olio di Noce, un prodotto unico perché ottenuto dalla prima spremitura a freddo di noci valdostane selezionate, a basso contenuto di acidità.
«Attualmente - spiega Marilena Péaquin - mettiamo sul mercato circa 5000 bottiglie e ben 2000 sono state esportate negli Stati Uniti, più precisamente a New York e San Francisco». L’amore americano per l’olio valdostano nasce proprio dalle sue particolarità dietetiche in
quanto negli Stati Uniti la lotta all’obesità sta portando il settore della ristorazione e della distribuzione a scelte di campo molto precise. «Se in America è difficilissimo esportare salumi -aggiunge Péaquin - posso assicurare che per l’olio ci siamo trovati di fronte una situazione diametralmente opposta. Siamo stati aiutati in tutte le pratiche tanto era l’interesse del
mercato e del governo per il nostro olio. Aumentando la produzione puntiamo anche a far crescere la nostra quota di export. Anche in questa logica invitiamo tutti i produttori
valdostani di noci a contattarci. Per noi la valdostanità del prodotto è un dato ineliminabile». «Siamo anche fortemente convinti – sottolinea Guido Bertolin - dell’importanza del gioco di squadra sia a livello aziendale che come territorio. Diversi dei nostri dipendenti sono con noi da più di quindici anni e sono una risorsa fondamentale per il successo dell’azienda».
Un lavoro di qualità a 360° testimoniato anche dall’ottenimento, nel giugno di quest’anno, della
certificazione «Iso 9001». «Nella vendita al dettaglio - sottolinea Guido Bertolin - può apparire irrilevante, ma ormai non se ne può più fare a meno quando ci si confronta con la grande distribuzione a livello nazionale. E ormai il 40% della nostra produzione va al di fuori
dei confini valdostani». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 20 settembre 2007)
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