20 dicembre 2007

Il rapporto Inail 2003-2006 sugli incidenti sul lavoro e sulle malattie professionali - 1


Sul tema degli incidenti sul lavoro avevamo avviato nei giorni scorsi la proposta di un dibattito. Ora abbiamo l’occasione di offrire alcuni dati diffusi la scorsa settimana dal Comitato regionale di coordinamento in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. Il Comitato ha presentato nei la relazione sulle caratteristiche degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nella Regione Autonoma Valle d’Aosta 2003/2006. Proponiamo, suddivisi in quattro puntate, ai lettori del nostro blog, alcuni stralci della relazione (48 pagine con tantissime tabelle).

Le linee di tendenza generali nel periodo 2003/2006
Gli elementi più rilevanti che emergono da una prima analisi dei dati possono riassumersi in tre punti:
- Un dato percentuale totale di infortuni sul numero di occupati in calo, con una diminuzione dal 4,3% del 2005
al 4,2% del 2006; questo dato si traduce in un decremento di -2% nel numero assoluto degli infortuni (da 2377 a 2331), suddiviso in un -6,2% per gli uomini e un +12,7% per le donne; il dato del 2006 è inoltre il più basso nel numero assoluto nel quadriennio considerato, ma è il più alto in termine assoluto per le donne;
- Un numero di infortuni, in valore assoluto, è il più basso dal 2001; questo dato positivo deve essere comunque valutato nella prospettiva anche di un aumento degli occupati in Valle d’Aosta rispetto al 2005: secondo le stime ISTAT la forza lavoro ha riscontrato un aumento del 1,4%;
- Un numero di infortuni gravi, in valore assoluto in leggero aumento rispetto al 2005 (+1,1%), in questo caso il segno positivo è sfavorevole, anche se questo dato può comunque essere interpretato come un “rientro” dell’anomalia del 2004, nel quale si era verificato un forte incremento e un riallineamento ai valori medi.
Le informazioni relative agli infortuni che colpiscono personale femminile mostrano un comportamento tendenziale nel medio periodo simile agli infortuni totali, con la caratteristica di avere valori sia in valore assoluto, sia nel rapporto infortuni/occupati, decisamente più bassi rispetto alla componente maschile. Questo aspetto è certamente influenzato dal differente livello dell’occupazione femminile e dalla diversa presenza femminile nei settori produttivi. Come valutazione di tipo generale, in prima approssimazione, si può stimare il seguente rapporto: per ogni donna che subisce un infortunio, quasi 3 infortuni colpiscono personale maschile.
I settori produttivi che ad una prima lettura evidenziano situazioni di maggiore criticità sono: l’Industria dei metalli, l’Edilizia, l’Agricoltura e la Forestazione, anche se con andamenti differenziati nei quattro anni presi in considerazione, ritorna a crescere nel 2006 il settore Trasporti riportando il valore percentuale del 2005 dal 4,9% al 5,9% del 2006.

Dopo aver visto nel 2005 scendere per la prima volta le percentuali di infortuni nei settori dell’Agricoltura e l’Edilizia al di sotto della soglia del 10%, oltre a questa conferma nel 2006 si assiste ad un ulteriore abbassamento raggiungendo rispettivamente i valori dell’8,3% e del 7,4%. L’Industria dei metalli resta il settore più critico, mentre rientra l’anomalia del settore Trasporti del 2004. Considerando le tendenze dell’ultimo quinquennio, i dati più rilevanti sembrano essere la tendenza alla diminuzione nel settore dell’Edilizia e ancor un più notevole calo del settore della Forestazione che scendendo al 6% raggiunge il valore più basso degli ultimi 10 anni, mentre si registra una tendenza al rialzo per quanto concerne l’Industria dei metalli. (…) Sul totale delle imprese coinvolte in infortuni sul lavoro, nel 77% dei casi si è verificato un solo evento, mentre presso il 19% delle aziende si sono verificate da 2 a 5 infortuni e solo presso il restante 4% di aziende si sono verificati più di 5 infortuni nel corso del 2006.
Questo andamento è certamente legato alle caratteristiche del tessuto produttivo regionale, dove prevale la piccola o piccolissima impresa. Una struttura di questo tipo crea difficoltà alle politiche di controllo, inoltre la dispersione fra aziende piccole e distribuite sul territorio rende necessaria l’impostazione di politiche di informazione e di prevenzione complesse e diffuse per poter essere incisive. In particolare il confronto a livello dei settori mostra la tendenza di alcuni settori a registrare una pluralità di infortuni presso la stessa azienda superiore alla percentuale regionale, in dettaglio i settori maggiormente coinvolti sono l’Industria dei metalli, la Pubblica Amministrazione e la Sanità; (…) Per l’Edilizia si segnala una percentuale di imprese coinvolte in infortuni pari al 31,3% del totale generale delle imprese con infortuni, che è più elevata rispetto alla percentuale delle imprese del settore, che è pari al 21,2% delle imprese iscritte al Registro Imprese e che anche più elevata della percentuale di infortuni avvenuti nel settore che è il 22,2% del totale degli infortuni verificatisi nel 2006. Un’altra conferma viene dalla situazione dell’Industria dei metalli, caratterizzata dalla presenza della grande industria, in questo settore si verificano eventi infortunistici sopra al livello medio sia per azienda sia per occupati.In particolare il settore Altre industrie, i Trasporti e la Pubblica Amministrazione segnalano una tendenza simile, anche se con un’intensità inferiore rispetto all’Industria dei metalli e all’Edilizia e per motivi legati principalmente alle dimensioni medie delle imprese del settore.

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