«Noi non facciamo mai la corsa sui prezzi. Ma sulla qualità e sull’affidabilità. Ogni anno investiamo fra il 15 e il 25% del nostro fatturato nella ricerca e sviluppo. Soltanto così possiamo continuare a mantenere il nostro vantaggio tecnologico nei confronti della concorrenza. Un vantaggio quantificabile in quattro- cinque anni».
Luca Minini, 35 anni anni il 1° dicembre, amministratore unico della Mdm e presidente dei giovani imprenditori valdostani, può finalmente festeggiare i primi 25 anni di vita dell’azienda, fondata nel 1982 dal papà Giorgio, imprenditore di origini lombarde, trapiantato in Valle d’Aosta, e attualmente gestita con la sorella Ambra, e la madre Enza De Mauro, con un fatturato in forte espansione (dai 3,25 milioni del 2005 ai 4,9 del 2007) e con l’acquisto sia dei terreni (oltre 5.500 metri quadri) sui quali quattro anni fa aveva costruito il nuovo stabilimento, sia dell’immobile oggi adibito a uffici amministrativi della società, entrambi sino ad oggi di proprietà dell’amministrazione regionale. Un’operazione da 512 mila euro ufficializzata nei giorni scorsi con la firma dell’atto di cessione dei beni da parte del Presidente della Regione Luciano Caveri e dallo stesso Minini. In questo quarto di secolo a cavallo fra i due millenni, la Mdm si è trasformata da impresa artigianale (tutto iniziò in un garage di Saint- Vincent) in realtà industriale che opera quotidianamente da leader nazionale nella produzione di attrezzature speciali per la deformazione a freddo dei metalli, destinate allo stampaggio di viti e bulloni. Un’azienda che sta conoscendo un trend di crescita particolarmente elevato dovuto ad uno staff giovane e reattivo composto da 44 dipendenti con un’età media di 32 anni. Uno staff che studia con attenzione le richieste della clientela per assicurare le risposte migliori. L’azienda di Châtillon si confronta con un mercato fortemente globalizzato e nonostante tutto nel suo settore, con i suoi oltre 38.000 articoli, è fra le prime quattro in Europa e nelle prime dodici a livello mondiale. «L’elemento vitale in questo mercato – spiega Minini – sono i tempi di risposta: il cliente ha la necessità di sostituire le attrezzature per lo stampaggio in tempi, spesso, imprevedibilmente brevi e di conseguenza, è importante per il fornitore recepire i requisiti tecnici per produrle e realizzarle nell’assoluto rispetto dei tempi fissati. Il commerciale deve comprendere in fretta le esigenze del cliente, l’ufficio tecnico deve trasformare il tutto in disegno e ciclo produttivo e il team produttivo deve essere all’avanguardia cioè fortemente disponibile a formarsi su macchinari sempre più tecnologicamente avanzati». Una sfida che va vissuta nella piena consapevolezza dei propri mezzi senza cadere nella trappola della conquista del cliente a tutti i costi. «Puntiamo a conquistare commesse grazie alla qualità dei nostri prodotti e non giocando esclusivamente sulla variabile prezzo – sottolinea Minini –. Mi spiego meglio. La concorrenza consegna entro otto-nove settimane. Noi lo facciamo in quattro, massimo cinque. Sono però risultati che si ottengono investendo in macchinari e in formazione del personale. Le risorse umane sono un tassello fondamentale. Chi viene a lavorare da noi o si ferma pochi mesi o tutta la vita perché comprende da subito che qui tutti bisogna concorrere al risultato finale. Indipendentemente dal ruolo che si ricopre in azienda. Tutti si può esprimere la propria opinione su come far crescere l’azienda». «In questo senso – prosegue l’amministratore – l’acquisto del terreno e dello stabilimento molto probabilmente ci rallenterà in termini di crescita tecnologica, ma era necessario sia dal punto di vista dell’orgoglio aziendale che in un’ottica di rapporto più consolidato con gli istituti di credito».
Ora lo sguardo si sposta inevitabilmente al futuro e, in particolare, alla conquista di nuovi mercati internazionali. Nel corso del 2007 Mdm è riuscita infatti a far breccia nel mercato tedesco. «In Germania le aziende italiane specializzate nella realizzazione di prodotti di alta tecnologia – commenta Minini – non sono viste di buon occhio. Noi siamo tuttavia riusciti a dimostrare la nostra affidabilità sul campo e ora possiamo contare su alcuni clienti importanti nell’automotive, nell’immobiliare e perfino nell’aerospaziale». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 22 novembre)
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