7 febbraio 2008

Cresce l'impatto dei Confidi valdostani sull'economia

I consorzi valdostani si confermano come uno strumento indispensabile per le Pmi regionali. A dirlo sono i numeri del 2007 (vedi tabella) che confermano un trend in forte ascesa. L’erogato garantito 2007 ha fatto registrare la performance migliore del quadriennio (92,3 milioni) e l’importo globale degli affidamenti ha raggiunto quota 350 milioni contro i 256,48 del 2004. Anche la recente operazione di salvataggio della Rossignol di Verrayes, acquisita dalla Grivel, azienda storica di Courmayeur di proprietà della famiglia Gobbi, leader mondiali nel settore della produzione di attrezzature da montagna - oltre all’intervento di Finaosta attraverso la concessione alla neonata Ski Poles Verrayes Srl di un mutuo decennale di 500 mila euro - ha visto anche l’intervento del Confidi industriali di Federico Jacquin. Sull’impatto significativo sull’economia valdostana dell’attività di garanzia fidi concorda ovviamente anche Andrea Leonardi, presidente di Valfidi. «I dati riferiti al 31 dicembre 2007 - commenta Leonardi - confermano soddisfacenti risultati e sana gestione del Consorzio, in stretta connessione con il tessuto imprenditoriale valdostano. Occorrerà consolidare tale epilogo, per poter affrontare, con una rinnovata strategia di crescita, le nuove sfide del 2008, che vedranno Valfidi – dopo le appena emanate disposizioni del Ministero dell’Economia – approdare, con molta probabilità, alla normativa degli intermediari finanziari (ex art. 107 del Testo Unico Bancario)».
Per Valfidi lo scenario del 107 non sembra così distante. «Bisognerà attendere le disposizioni della Banca d’Italia. Intanto, se si guarda ai volumi realizzati da Valfidi non vi è dubbio che, alla luce del Decreto 9 novembre 2007 (Ministero dell’Economia - Criteri di iscrizione dei Confidi nell’elenco speciale previsto dall’art. 107, comma 1, del D.Lgs. 1.9.1993, n.386) i numeri concretizzati nell’esercizio 2007 pongono il nostro Consorzio nelle condizioni di guardare al futuro con fiducia». Valfidi starebbe infatti per superare la famosa soglia di 75 milioni di affidamenti globali garantiti (attualmente 74,8), oltre la quale dovrebbe diventare possibile l’accesso al 107 e quindi la trasformazione in intermediario finanziario. Il condizionale è d’obbligo perché manca ancora la circolare di applicazione al decreto che dovrebbe sciogliere gli ultimi dubbi. Appare anche mutato il clima tra i confidi valdostani. Se fino ad un anno fa l’adesione a Basilea 2 era avvertito come un obbligo insormontabile gli scenari più recenti hanno indotto alcuni soggetti a ritenere l’approdo al 107 meno conveniente di quanto inizialmente preventivato. Un’incertezza che si è pure riverberata sugli scenari di unificazione - anch’essi un anno fa ormai dati per certi - sulla spinta, allora tutt’altro che emotiva, che le garanzie dei consorzi tradizionali potessero diventare di “serie B”. In questa logica il protocollo d’intesa con fidindustria Biella che doveva portare alla fusione delle due realtà consortili entro il 1° gennaio 2008 è stato messo in stand by dal Confidi industriali fino alla prossima assemblea che si terrà in aprile. Anche il processo regionale di unificazione sembra in un momento di impasse. Pericle Calgaro, presidente di Confidal (albergatori), ritiene che, fatta eccezione per Valfidi, gli altri Consorzi debbano cercare nuovi equilibri «con formule che possano permetterci di operare correttamente anche senza aderire al 107. L’importante è curare il rapporto con gli istituti di credito indipendentemente da Basilea 2 in modo che non ci siano costi aggiuntivi per le nostre aziende». Un ragionamento che non trova in disaccordo Agostino Menzio, consulente del Confidi agricoltori (presieduto da Angelo Lanièce). «Noi non siamo contrari all’unificazione ma l’attuale peso delle nostre pratiche, circa 120 operazioni annue per un valore medio di 10.000 euro, è tale da permetterci di continuare ad operare come abbiamo fatto fino ad ora. Ci è sufficiente lo stanziamento fondi di 30.250 euro messo a disposizione nel 2007 dalla Camera di Commercio per l’abbattimento dei tassi grazie al quale abbiamo ovviato al problema del de minimis”. Pierluigi Genta, presidente del Consorzio “Turismo, servizi e commercio», arriva ad ipotizzare, sulla scorta di quanto già sperimentato in Toscana, la nascita di un ente superiore in 107 cui i confidi regionali si rivolgono per ottenere le garanzie. «Le altre ipotesi di unificazione – conclude Genta – mi possono interessare soltanto se tutti i soggetti hanno una governance paritaria». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 6 febbraio 2008).

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