Paolo Perrin, classe 1968, guida dal 1996 come amministratore delegato la tipografia valdostana (2,5 milioni di euro di fatturato nel 2007). Un’azienda con una storia più che secolare che deve alla famiglia Perrin l’essere riuscita a mantenere al passo del rinnovamento tecnologico
e professionale di un settore che soprattutto negli ultimi decenni, iniziati sotto lo sguardo attento
di don Aldo Perrin, è mutato tantissimo. L’azienda oggi esporta il 50% della propria produzione soprattutto in Francia e Svizzera. «Non è facile – spiega Paolo Perrin – perché sul territorio elevetico l’euro forte comincia a danneggiarci. Inoltre in Francia sono tornati competitivi sui prezzi essendo stato abrogato il limite orario delle 36 ore. Oggi puoi essere competitivo soltanto se offri alla committenza un prodotto di qualità con tempi di lavorazione rapidi, rispetto assoluto della data di consegna e costi contenuti».
Per Perrin la ricetta aziendale può essere soltanto una. «Se lavori bene e sei reattivo porti a casa le commesse. Fra due giorni non esiste più. I lavori vanno fatti subito. Perfino i preventivi devi imparare ad evaderli nell’arco di una giornata».
Un commento che per Perrin non è un semplice slogan. «Ho analizzato i tempi di predisposizione dei preventivi del 2007. – ci spiega - Oltre il 50 per cento di quelli evasi nell’arco della giornata sono diventati commesse ed è vero su tutte le tipologie di prodotto dalle riviste alla dépliantistica». Clienti della Tipografia valdostana sono soprattutto le agenzie di comunicazione. Il mercato nazionale è visto con meno interesse. «Prima di tutto – precisa Perrin – esiste un problema di logistica. La Valle d’Aosta per la sua posizione geografica non aiuta a entrare in contatto con i grandi committenti del Nord Ovest. Inoltre già solo una città come Torino come tipografie ha un potenziale di fuoco eccezionale e questo fa sì che sui prezzi ci sia una battaglia impressionante».
Per il 2008 la società - che attualmente si trova in Corso Padre Lorenzo 5 ad Aosta e si estende su una superficie di oltre 1700 metri quadri (comprendente uffici, stabilimento e magazzini) e impiega venti dipendenti altamente specializzati nei rispettivi settori di produzione
– prevede di ampliare lo stabilimento di altri 280 metri quadri. «L’obiettivo – aggiunge l’amministratore delegato - è creare una linea di brochura in modo da poter realizzare tutte le
lavorazioni all’interno dello stabilimento. I tempi sono diventati i nostri veri padroni. Inoltre portando all’interno dell’impresa questa lavorazione sino ad ora fatta all’esterno operiamo
sull’unico costo che è ancora possibile limare in qualche maniera, cioè quello dei trasporti». Perrin ci tiene anche a sottolineare come l’azienda, pur in presenza di un settore con una stagionalità fortissima, il lavoro è particolarmente intenso da gennaio a settembre, non abbia
mai fatto ricorso alla cassa integrazione ordinaria. «L’occupazione - conclude Perrin - in questi ultimi anni è rimasta stabile perché, pur a fronte di una forte crescita tecnologica
che in taluni casi ha ridotto l’intervento del lavoro umano, il personale è sempre stato riconvertito su nuove lavorazioni che lentamente hanno fatto sì che l’azienda potesse aggiungere l’obiettivo di coprire tutto il ciclo produttivo. E così negli ultimi anni la Tipografia Valdostana ha compiuto un grande rinnovamento tecnologico e professionale che
l’ha resa competitiva rispetto ai migliori operatori del settore grafico e in grado di affrontare con sicurezza la sfida europea». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 21 febbraio 2008)
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