13 giugno 2008

Professionisti valdostani - 12: Serve lo psicologo di base

Identikit

Iscritti dell’ultimo triennio:
2007: 126
2006: 108
2005: 97

Suddivisione maschi e femmine:
M 90
F 27

Composizione direttivo:
Alfredo Mattioni (Presidente), Mariagrazia Sabatino (vicepresidente), Luca Scacchi (segretario), Anna Filiputti (tesoriere), Mariangela Cazzato, Angelo Tonello e Ivo Gerbaz (consiglieri)

Il trend nei prossimi anni in termini di iscritti:
A livello nazionale si ipotizza un aumento degli iscritti del 10%. All’Università della Valle d’Aosta gli iscritti alla laurea triennale sono attualmente cento.

Mail e sito internet:
mail: info@ordinepsicologi.vda.it
sito: http://www.ordinepsicologi.vda.it/


Le nostre domande:

Quali le principali problematiche a livello regionale… e nazionale?
La problematica maggiore è che il settore è assolutamente saturo, ma il numero di laureati non diminuisce. Anzi. Nel 2007 come Consiglio nazionale abbiamo presentato una relazione al Governo da cui si evince chiaramente come il 50% degli iscritti a livello nazionale e regionale fa un lavoro diverso da quello per il quale ha studiato. Alcuni fanno gli insegnanti, gli educatori. Altri addirittura cambiano completamente settore d’intervento. Inoltre oltre il 50% dei 67 mila psicologi attualmente iscritti, praticamente più di uno ogni mille abitanti, ha un livello reddituale basso. Soltanto 4000 psicologi hanno un reddito superiore a 3000 euro al mese. La maggior parte spesso non supera i mille euro. Un problema legato a questo è che un numero così alto non rende semplice il controllo della qualità delle prestazioni offerte. Il bisogno di redditività diventa così prioritario che molti si adattano a lavorare senza talvolta disporre degli strumenti idonei.

Esistono possibilità di lavoro in Valle d’Aosta oppure il settore è saturo?
E’ chiaro che non ci sono. Anche se comunque nella nostra regione circa 30 psicologi hanno una occupazione stabile nell’area del benessere.

Iniziative di formazione realizzate nel 2007 e in programma nel 2008?
Uno degli aspetti che curiamo di più dell’aggiornamento è la possibilità di collaborare con le altre professioni sanitarie. In questa logica abbiamo organizzato un convegno in collaborazione con gli ordini dei medici, degli assistenti sociali, degli infermieri. Al centro del Convegno i problemi legati alla linguistica e alle modalità di collaborazione. Si tratta di un evento che vorremmo riportare ad Aosta per migliorare la nostra rete di collaborazione. Nel 2008 offriremo ai nostri iscritti la possibilità di un approfondimento in materia di deontologia professionale in modo da garantire al cliente un professionista corretto. Poi abbiamo in programma due seminari: uno sulla valutazione peritale, in modo da offrire allo psicologo uno strumento per esprimere le proprie opinioni in sede di perizia in Tribunale o in caso di adozioni o separazioni, e poi un seminario sulla valutazione neuropsicologica in modo da offrire degli strumenti per la diagnosi.

Esistono nuovi sbocchi professionali?
Esistono nuovi campi di indagine come la psicologia aziendale, della strada o scolastica. In particolare quest’ultimo in Valle è stato un po’ troppo accantonato, mentre credo che gli psicologi debbano essere più presenti. Proprio per questo abbiamo creato un gruppo di lavoro ad hoc su questa tematica. E’ sufficiente pensare al bullismo per comprendere quanti e quali possano essere i problemi dell’età dell’adolescenza. Quanti i fenomeni di disadattamento. Spesso la scuola si appoggia al personale presente sul territorio che però spesso si deve anche occupare di altre tipologie e la risposta rischia di non essere soddisfacente. Servono invece interventi mirati. Inoltre, a livello nazionale, come Ordine degli psicologi, stiamo studiando una serie di iniziative di promozione anche a livello politico della necessità di istituire la figura dello psicologo di base.
Non dimentichiamoci che il 35% delle richieste che arrivano ai medici di famiglia sono di natura psicologica. Lo psicologo di base diventerebbe un sostegno valido e professionale per affrontare le situazioni di crisi psicologica che si possono presentare nel corso del ciclo di vita. Inoltre, nei casi in cui il sostegno psicologico non basti, lo psicologo è in grado di effettuare una diagnosi accurata
e indirizzare la persona verso lo specialista più adatto al suo caso. Per esempio, il disturbo di apprendimento di un bambino ha bisogno di un intervento diverso da quello di un disturbo ansioso o da una crisi adolescenziale. Eppure nella maggior parte dei casi , quando si tratta di un problema di natura psicologica, le persone girano da un medico all’altro prima di arrivare ad un corretto inquadramento del problema e all’indicazione della terapia necessaria. E se non bastasse, lo psicologo di base avrebbe anche le competenze per indirizzare le persone verso le strutture di assistenza territoriali più adatte.

Qual è il rapporto con il mondo delle imprese?
Le dimensioni delle aziende valdostane in generale non rendono possibile la presenza di psicologi aziendali negli organici. Tuttavia, nel campo dell’orientamento, ci sono alcuni colleghi che offrono il loro valido servizio presso l’Agenzia del lavoro. (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 12 giugno 2008)

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