Seconda parte dell'intervista a Rollandin. Cliccate qui per il post completo.
A questo si ricollega l’intenzione della sua giunta di rivedere l’impostazione dell’Università. Ho l’impressione che lei voglia una università meno generalista e più di nicchia. E’ corretto?
Io sono convinto che l’Università valdostana ha un senso se è a livello europeo. Ma oltre a questo ci sono anche situazioni paradossali. Nella nostra regione le lauree sono triennali e tutti i nostri concorsi pubblici prevedono lauree quinquennali. Qui c’è uno sfasamento incomprensibile. Dobbiamo avviare una riflessione con l’università sul suo scopo, su cosa può fare per questa regione.
Ma lei la vede più tecnica?
Faccio un esempio: il fatto che l’università oggi sforni 120 psicologi risponde davvero ad una necessità della nostra regione? Dobbiamo confrontarci sulle linee di indirizzo. Su quale futuro vogliamo dare ai nostri giovani. Del resto proprio all’assemblea di Confindustria abbiamo sentito che gli imprenditori non trovano il personale adatto. E allora confrontiamoci su queste necessità.
La presenza a Verrès del Politecnico può quindi essere potenziata?
E’ un’esperienza positiva ma va meglio messa a fuoco.
Uno dei temi che ha posto tra le priorità del suo programma è l’ambiente. In particolare l’aggiornamento del Piano territoriale paesistico.
Il Ptp è figlio di un periodo in cui c’era una corsa esasperata all’edilizia con il rischio di una urbanizzazione incontrollata. Di conseguenza è stato pensato in una logica di vincoli dati al territorio. Oggi, tenendo comunque anche conto della normativa europea che sulla materia si è particolarmente evoluta, deve diventare la base su cui lavorare per la redazione dei piani regolatori comunali. Questi devono essere analizzati da un punto di vista tecnico e con scelte politiche dando delle risposte possibilmente motivate e celeri dopo una consultazione con i comuni. Occorre perciò puntare al massimo recupero dei centri abitativi esistenti, a ridurre il più possibile le zone di nuova costruzione e a razionalizzare le aree artigianali-industriali in una logica di zona e non semplicemente comunale. Se sapremo lavorare bene sicuramente cresceranno gli spazi per le attività produttive di cui la nostra regione ha molto bisogno.
L’inceneritore rimane una necessità per la Valle?
Sulla base delle nostre valutazioni sì, almeno per quanto riguarda lo smaltimento della discarica. Portato a termine quel compito la tecnologia potrebbe aver fatto dei passi tali da farci prendere in considerazione altre soluzioni. (Continua)
Il crinale fra protesta e democrazia
9 mesi fa
3 commenti:
L'affermazione fatta da Rollandin a proposito del PTP (occorre aggiornare il PTP), qui e in sede di illutrazione del programma di legislatura in Consiglio, è in parziale contraddizione con quanto affermato dal neoassessore Manuela Zublena ad un settimanale locale. Manuela Zublena afferma invece che il problema prioritario è l'aggiornamento dei piani regolatori comunali al Ptp e solo in subordine aggiunge: a tal fine FORSE occorrerà aggiornare il PTP. A me pare che sul problema la nuova Giunta abbia le idee tutt'altro che chiare. Sa solo che ha un'eredità difficile da gestire, anche per l'ostilità generale dei comuni verso il PTP, ma non sa come affrontarla. Il problema vero, GRANDE, è però un altro. Il PTP prevedeva che fosse la Regione a farsi carico, fin da subito, di problemi territoriali non delegabili ai comuni, perché di interesse regionale. Sapete cos'ha fatto la Regione dopo l'approvazione del PTP? Assolutamente NIENTE (ha messo il PTP in un cassetto). E' questo il vero problema a cui la Regione (Rollandin) dovrà rispondere. Al PTP la Regione crede oppure no? Lo vuole attuare oppure no? Se intende buttarlo dalla finestra deve dirlo chiaramente, senza tanti giri di parole: quello dell'adeguamento dei PRG comunali è invece un semplice problema burocratico che l'Assessore Cerise non è stato assolutamente in grado di affrontare ed ha lasciato in eredità ai posteri.
Prometto di girare il quesito all'assessore Zublena e di verificare l'incongruenza. E' chiaro che se per caso l'Assessore o addirittura il Presidente volessero già risponderci on line...Ma forse chiedo un po' troppo. Caro Courthoud ho seguito i suoi post sul blog di Calì in merito all'argomento e, anche se la materia è indubbiamente complessa, cercherò di tenerne conto. Non esitai a continuare a scrivermi in quanto credo che così un blog può diventare un utile strumento di lavoro e un positivo esercizio della cittadinanza, oltretutto apprezzo molto chi mette nome e cognome su ciò che scrive.
grazie per la gentile risposta. Anche il problema dell'inceneritore sì o no non è così chiaro. Manuela Zublena afferma che non ha ancora preso visione della problematica e non si pronuncia. Rollandin afferma invece la sua necessità anche per recuperare l'attuale discarica. Ma il vero problema qual è? Solo risolvere i problemi futuri lasciando la discarica al suo posto, come a suo tempo era stato previsto, o recuperare IN OGNI CASO anche lo spazio occupato dall'attuale discarica? Il problema non è indifferente, perché, per risolvere SOLO le esigenze future, un incremento possibile della raccolta differenziata e la costruzione di impianto diverso dal termovalorizzatore (trattamento a freddo) dovrebbe essere più che sufficiente allo scopo. Così mi pare, afferma anche il Comitato Zero Rifiuti. Grazie dell'ospitalità. Bruno courthoud
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