26 settembre 2008

Bcc unica in Valle d'Aosta: si attende l'ok di Banca d'Italia

«L’ultima parola spetta ora a Banca d’Italia. Ai primi di ottobre scade il termine entro il quale ci deve essere data la risposta». Martino Cossard, presidente della Banca di Credito Cooperativo Valdostana è fiducioso. La fusione per incorporazione della Bcc Fénis Nus e Saint-Marcel è un pilastro fondamentale per dare definitivamente vita a quel progetto di «banca della comunità valdostana» su cui si sofferma a lungo il piano industriale 2008-2010. Un soggetto che potrà contare su 6000 soci, venti filiali e 130 dipendenti. Un’operazione che sulla carta appare come naturale e necessaria, ma che ovviamente da parte dell’istituto di controllo necessita di una accurata analisi dei parametri finanziari. Il penultimo pezzo del puzzle è stato aggiunto nei giorni scorsi dall’amministrazione regionale. La Giunta guidata da Augusto Rollandin (Union Valdoôtaine, con una propria delibera, ha stabilito di autorizzare, ai sensi della legge regionale 21/1980, la Banca di Credito Cooperativo valdostana per la modifica dello Statuto sociale. «L’azione di governo – ha commentato L’assessore al Bilancio Claudio Lavoyer (Fédération Autonmiste) - intende tutelare il presidio sul territorio valdostano di servizi per il cittadino che, secondo noi, può essere meglio assicurato da un consolidato polo del credito regionale». La crescita del peso del credito locale nell’ultimo decennio è in effetti da tempo costante e l’unificazione delle due Bcc si presenta come uno degli eventi più significativi in una realtà che oggi vede presenti 16 istituti di credito con 97 sportelli (78 di S.p.A.) sparsi sul territorio regionale, in particolare nel capoluogo. Il polo valdostano sia in termini di raccolta che di impieghi pari al 15% del valore totale del mercato. Le due Bcc fanno infatti registrare insieme una raccolta pari a 645 milioni e impieghi per 307 milioni. «Il dato di agosto per il nostro istituto di credito – precisa Cossard – è ancora più positivo. Nella raccolta raggiungiamo, tra diretta e indiretta, i 507,40 milioni, contro i 494,56 di un anno fa, cioè un 2,6% in più, e negli impieghi passiamo addirittura da 212,97 milioni a 249,99 con un incremento del 17,38% rispetto all’agosto 2007. Un trend che dovrebbe accompagnarci fino a fine anno». Per la Valdostana infatti il primo semestre si è chiuso anche con un utile netto di 2.218.068 contro il 1.577.145 dell’anno scorso e l’attento controllo dei costi e del rischio fanno prevedere che il risultato possa confermarsi anche nel corrente esercizio, cioè in crescita rispetto al 2007 e in linea con quanto previsto dal budget e dal già citato piano industriale.«Se arriverà, come speriamo, il via libera da Banca d’Italia – commenta Cossard, che è anche presidente della locale sezione dell’Abi – avremo trenta giorni per indire l’assemblea dei soci e prima di fine anno far approvare l’aggregazione effettiva in modo da produrre un unico bilancio per il 2008 che avrà, in questo caso, un effetto contabile retroattivo al 1° gennaio». Alla Valdostana tuttavia guardano ormai già oltre la fusione e chiariscono di non avere ancora del tutto rinunciato ad espandersi nella zona di Rivarolo e Castellamonte. «I risultati positivi del primo semestre – precisa il Presidente della Bcc Valdostana – si devono proprio ai benefici derivanti dai progetti strategici di sviluppo commerciale lanciati in questi primi mesi del 2008 con l’apporto importante nell’attività nel distretto canavesano dove la banca opera con un servizio a domicilio. In quest’area è presente un tessuto imprenditoriale fortemente interessato ad un istituto di credito che sa essere vicino al territorio e alle sue esigenze come il nostro». Tutti concentrati sulla fusione invece alla Bcc Fénis-Nus e Saint-Marcel. Qui dal 22 maggio, con la chiara mission di «traghettatore» verso la fusione si trova Andrea Leonardi, dottore commercialista titolare dell’omonino studio aostano e attuale presidente di Valfidi. Una nomina con la quale è stato completato il processo di ricambio della governance dell’Istituto dopo che era stato assegnato quasi due anni (il 10 novembre del 2006) fa a Maurizio Visioli (anche lui un passato in Valfidi) l’incarico di direttore. Il primo semestre dell’istituto di credito si chiude con una crescita del 10% sulla raccolta diretta, una stabilità negli impieghi unito ad un calo più consistente nell’indiretta in virtù del difficile momento dei mercati finanziari, in particolare di quello azionario. «Le nostre azioni – spiegano alla Bcc – sono ovviamente concentrate sulla fusione. Lo stesso bilancio semestrale che stiamo redigendo proprio in questi giorni va in questa direzione. Toccherà poi al nuovo Consiglio di amministrazione sviluppare l’attività commerciale». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 24 settembre 2008)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Boh , le banche di tutto il mondo si fondono , si uniscono , si incorporano , ovvio succeda pure nel microcosmo valdostano , semmai con un certo ritardo . Sulla BCC : ho il mio rapporto bancario principale a Torino con una banca internazionale e quello secondario con la BVA divenuta poi BCC , quindi fin dalle origini della banca in questione che ora ne inghiotte un'altra . Ho sempre trovato propagandisticamente beota in quanto celebrativa la pubblicità della BVA/BCC , improntata al micronazionalismo che affligge alcune menti in regione . Contemporaneamente ho sempre visto , ormai da 20 o quasi anni , che le persone con cui si ha a che fare in questa banca nulla hanno a che vedere con tale pubblicità , essendo persone che la subiscono , senza manco badarci . Solita distanza valdostana tra propagandieri che dovrebbero votarsi ad altra causa e cittadini reali . La cosetta comunque mi diverte . Quello che trovo invece indeglutibile è la frase secondo cui la nascente creatura bancaria dovrebbe porsi come banca per la " comunità " , sottintendendo un'omogeneità dei residenti in Valle rispetto a chi è oltre Pont Saint Martin . Quella dei 120mila italiani residenti in VdA dipinti come una " comunità " ( che si dovrebbe dotare di regole interne bypassanti i valori costituzionali e accettante l'integralismo se richiesto dalle devianze ideologiche rossonere ) è una invenzione della stessa mentalità maneggiante il prossimo che si esibisce nei parti grafici della BCC . Tentativo di condizionamento delle menti deboli e distratte . Quante parole per un " comunità " , dirà Favre : ma la realtà è questa , ca nissiuno è fesso . Nessuna comunanza con gli integralisti che giocano con le persone .

ImpresaVda on 8 ottobre 2008 alle ore 22:48 ha detto...

Siccome fare un post mi pareva un po' pretestuoso, unito al fatto che avrei dovuto già farlo da qualche giorno uso lo spazio dei commenti per informare eventuali visitatori, che poco seguono i media locali, che finalmente, la scorsa settimana, è arrivato l'ok dalla Banca d'Italia per la fusione delle due Bcc. Il dossier, che ora sarà depositato alla Camera di Commercio, verrà ripreso in mano tra un mese per la ratifica da parte delle assemblee dei soci. L'atto sarà poi ripubblicato, come previsto dall'iter normativo, per entrare in vigore entro la fine dell'anno.
Prometto di ritornarci con un post fra un po' di giorni in presenza di qualche altra novità.

 

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