10 settembre 2008

Land Rover sul Cervino: il comunicato di Legambiente. Cosa significa fare promozione turistica?

La sezione di Legambiente di Piemonte e Valle d'Aosta ha fatto un comunicato stampa molto critico in merito ad una manifestazione che si è svolta a Cervinia. Il titolo del comunicato è estremamente efficace. «LAND ROVER SUL CERVINO. Quando il disprezzo per la montagna viene chiamato “amore”. Cervinia e mezzi fuoristrada. Legambiente domanda: ”E' questa la promozione turistica del territorio?”». Penso che il comunicato che potete leggere in questo post, al di là del fatto specifico, sia utile per aprire un dibattito su cosa significhi fare promozione turistica.

Con un primo piano su una foto da incubo si apre il comunicato stampa del «Registro Italiano Land Rover» (agevolmente scaricabile dal sito omonimo) per pubblicizzare l'evento di Cervinia del 1° week end di settembre 2008: una colonna di jeep che riempiono un parcheggio e, sembra, un prato in un villaggio in mezzo alle montagne (poco importa quale sia la località, l'importante è la violenza dell'accostamento).
L'enfasi con la quale si pubblicizza il programma non lascia dubbi: «Il percorso, ben 42 Km di strade sterrate montane panoramiche, prive di vegetazione, che attraverseremo nella “ripida”scalata al Cervino arrivando sino a quota 3.100 m s.l.m., transitando su percorsi normalmente chiusi al transito dei veicoli!!» (Il grassetto è loro!)
Lo scorso anno assegnammo la bandiera nera al progetto Svizzero della Piramide del Piccolo Cervino - un'assurda costruzione di vetro e acciaio alta 90 metri appoggiata sulla vetta della montagna, ricorda l'associazione ambientalista - ma la gara a chi sfrutta con logiche distruttive la montagna pare non fermarsi mai. Comprendiamo che potenti lobbies costruttrici non si fermino davanti a nulla, ci chiediamo piuttosto come il Sindaco di Valtournenche, depositario del patrimonio della splendida vallata non si renda conto dell'offesa arrecata alla montagna da iniziative come questa.
Il paese di Cervinia continua a essere considerato dagli amanti delle Alpi un posto da evitare, una Milano in miniatura spostata come per errore sopra i 2000 metri: non bastano i danno fatti negli scorsi decenni da una speculazione edilizia che sembra non avere neppure oggi limiti? Si dia pace almeno ai versanti circostanti per rispetto della montagna e di chi la ama!
Si osservi poi che a due passi di Cervinia c'è Zermatt, paese che ha basato gran parte del suo successo sul turismo senz'auto, reso possibile dalle arditissime linee ferroviarie e funicolari che la collegano, in basso, alle linee della valle del Rodano.
Il fatto che la proprietà della società che gestisce le funivie – l'altro ente che dà le autorizzazioni - sia passata nei giorni scorsi in mano alla Regione Valle d'Aosta servirà nei prossimi anni a porre freno a raduni di questo tipo e ad avvicinarci ad un turismo più moderno come accade da anni a Zermatt?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

L'unico passaggio condivisibile è la critica alla costruzione sul Klein Matterhorn , che peraltro racchiude un errore : l'hotel dovrebbe raggiungere quota 4000 , per cui i metri della costruzione sarebbero sui 115 . Per fortuna tutto è ancora in discussione . A Zermatt ci si va in misura crescente in taxi o con il servizio automobilistico offerto dagli albergatori che pure costruiscono parcheggi a Tasch per i loro clienti ; un maxiparcheggio stile Saas Fee è in gestazione a Zermatt nord , ove non si gira in auto solo perchè la città è nata quando non c'erano ancora e ora non si possono sostanzialmente calare nel tessuto esistente . Ma tutto ciò nulla centra con gli impianti vari di Stockhorn- Gornergrat - Klein Matterhorn , pugno nell'occhio in cui gli svizzeri cadono spesso e volentieri , seppur a macchia di leopardo sul territorio complessivo elvetico . Vengo al tema . Un pfui relativo alle Land Rover a Cervinia , certo , ma la critica , feroce , va rivolta a chi , nei decenni , ha costruito strade su strade nella comba di Cervinia . Sono queste , a monte , che hanno permesso un raduno che rompe sì , ma passa e va , mentre le strade restano . Frutto dell'abitudine valdostana doc dell'utilizzare i denari elemosinati dallo Stato per rovinare il territorio che dovrebbero preservare .

Anonimo ha detto...

Del resto dopo essere riusciti ad eleggere un Assessore all'ambiente che afferma che i cambiamenti climatici non sono da vedersi come un disastro ma come "la possibilità di nuove chances"

http://www.aostaoggi.it/2008/settembre/9settembre/news11370.htm

per la nostra piccola Regione che cosa dovremmo ancora poter sperare?

ImpresaVda on 10 settembre 2008 alle ore 09:11 ha detto...

Ricordo, come sempre, che su questo blog nomi e cognomi nei commenti sono particolarmente graditi.

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web