Il primo trimestre del 2009 è un sorvegliato speciale da parte del comparto dei trafori. I venti della crisi economica, a detta dei principali operatori del settore, potrebbero farsi sentire con forza nei primi mesi dell’anno nuovo dopo che il 2008 si è chiuso sostanzialmente sui livelli dell’anno scorso. La Sitrasb (65,5% Regione Valle d’Aosta e 36,5% Sav), la società che in partnership con i colleghi elvetici gestisce
il traforo del Gran San Bernardo denuncia a fine anno un calo del 3,58% (da 602.803 a 581.244 veicoli). In calo in particolare il traffico turistico (-4,38%) con l’unica eccezione degli autobus (+1,57%) e in crescita invece quello commerciale (+3,56%). «
Proprio questi differenti trend – sottolinea il Presidente
Lorenzo Chentre, coadiuvato dal direttore amministrativo
Paolo Vietti e da quello commerciale
Claudio Real –
ci hanno permesso di chiudere l’anno sul fronte degli incassi con un +1,35%. I Tir, ad esempio, sono aumentati del 6,72%». «
La tenuta di quest’ultima tipologia di veicolo – precisa Vietti –
è invece in forse per l’anno nuovo. Si tratta spesso di commesse che lentamente stanno andando ad esaurimento e che difficilmente saranno riconfermate. Già in questi primi giorni dell’anno nuovo registriamo qualche primo segnale negativo». I 21mila veicoli assenti all’appello del 2008 sono invece in parte imputabili a cause climatiche e in parte al fatto che nel 2007 il Bianco è rimasto per una decina di giorni chiuso nel mese di marzo. «
La Pasqua – aggiunge Real –
quest’anno cadeva molto presto coincidendo per giunta con una serie di condizione meteo davvero proibitive, il che ovviamente non ha favorito i passaggi. In un mese sul fronte del traffico turistico abbiamo perso addirittura 18.054 passaggi. Uno svantaggio che nel corso dell’anno non è più stato possibile colmare». Sul fronte tariffario merita di essere segnalato il fatto che l’0n.
Roberto Nicco ha ripresentato alla Camera una proposta di legge di ratifica ed esecuzione dell’Accordo sulla non imponibilità dell’Iva sui pedaggi riscossi per il transito del traforo del Grande, sottoscritto a Roma il 31 ottobre 2006 tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio federale svizzero. Non essendo prevista in Svizzera l’Iva sui pedaggi, si sono infatti venute a creare una disparità dei costi per gli utenti nonché una distorsione nel settore della concorrenza degli abbonamenti (per il minor costo di quelli acquistati in Svizzera). L’iter parlamentare era stato interrotto a seguito dell’anticipata fine della legislatura, quando già la pdl era stata iscritta all’ordine del giorno per l’esame in Assemblea. Nicco ha perciò presentato una nuova proposta di legge (AC 1608), sottoscritta anche dai deputati della SVP
Brugger e
Zeller, che il 1° dicembre è stata assegnata per l’esame alla III Commissione Affari esteri. Andamento diametralmente opposto invece per il Gruppo Europeo di Interesse Economico del Traforo, che riunisce le società di gestione del tunnel sia sul versante francese che italiano,
Tunnel del Monte Bianco che con un +0,99%, grazie ad una manciata di passaggi, si avvicina allo score del 2006 (1.805.425), il migliore dalla riapertura, ottenuto con una crescita del traffico turistico rispetto al 2007 (da 1.183.868 a 1.202.868) e un calo leggerissimo di quello pesante (da 589.904 a 588.438) in parte limitato dalla chiusura del Frejus per alcuni giorni. Tabelle riepilogative alla mano non si può però non notare come il risultato positivo derivi sostanzialmente dalla chiusura del Traforo nel 2007 che già aveva favorito il Grande. Se nel 2007 infatti i passaggi erano stati 104.738 nel 2008 sono tornati a quota 162.578, cioè sui livelli degli anni precedenti. I vertici aziendali sottolineano come le attese del 2009 non siano rosee. «
Il traffico leggero – spiega
Giuseppe Giobellina del Geie -
non dovrebbe risentire in modo troppo marcato della situazione di crisi, in virtù del buon innevamento su entrambi i versanti, che dovrebbe garantire una stagione invernale positiva, e del prezzo del carburante in discesa rispetto al 2008, mentre per quello pesante, perdurando il rallentamento della produzione, la caduta dei transiti si aggirerà intorno al 10% almeno fino a settembre 2009». I ricavi da pedaggio e i risultati non dovrebbero discostarsi da quelli dell’anno precedente, fatti salvi gli effetti (ma limitati alla seconda parte dell’anno) dell’adeguamento delle tariffe di pedaggio alla media dell’inflazione maturata nell’anno precedente tra Italia e Francia: +2,84% dal 1° luglio 2008. (
Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 14 gennaio 2009)
2 commenti:
Un minor passaggio di TIR è un dato negativo per la Valle d'Aosta?
Se sei un titolare di una società di trafori evidentemente sì...
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