26 febbraio 2009

Blog e partecipazione: che il fare diventi essere...

Sono aperte fino al 16 marzo le preiscrizioni al percorso formativo «La partecipazione a portata di click». L’iniziativa formativa è organizzata nell’ambito del progetto del Fondo Sociale Europeo «La partecipazione attiva alla costruzione della comunità».

Il corso offre ai partecipanti l’opportunità di comprendere lo scenario di profondo cambiamento legato alle nuove tecnologie, che in varie forme stanno divenendo uno strumento di condivisione e di scambio di contenuti. Durante le lezioni saranno fornite conoscenze sulle modalità di funzionamento dei nuovi media in relazione, in particolare, rispetto ai temi della democrazia e della partecipazione attiva.

In questo percorso la comunicazione sarà oggetto dello studio, strumento didattico e allo stesso tempo azione concreta di relazione con la comunità.

Ma perchè ve ne parlo? Il motivo balza subito agli occhi di chi si legge il programma.

Nel mese di aprile (se ben ricordo il 16) il sottoscritto sarà chiamato a tenere una lezione sul tema «Comunicare con i new media». Si tratterà di presentare la mia esperienza di blogger e già l'idea di ritrovarmi in un ruolo «esemplare» un po' mi turba.

L'unico aspetto che trovo rincuorante - e che, molto probabilmente, sarà il punto di partenza della mia lezione, - è che posso presentarmi come il docente ideale in quanto poco più di un anno fa' ero nelle stesse condizioni di chi parteciperà al corso. Cioè completamente a digiuno di tutto ciò che è «web 2.0», nuova pietra filosofale di qualunque comunicazione che voglia apparire innovativa....

Tuttavia chiedo aiuto ai miei amici specialisti in blog di segnalarmi qualcuno dei loro post più illuminanti (molti dei quali hanno illuminato anche me) per chi deve iniziare tenendo conto che qui l'obiettivo non è tanto - , o meglio, non è solo- aumentare il numero di visite ma favorire la partecipazione, parolina quest'ultima alquanto magica la cui essenza appartiene spesso al mondo del dover fare che a quello del fare.

Insomma, elucubrazioni filosofiche a parte, i suggerimenti sono ben accetti.

Ma qui subentra un altro quesito. I contenuti di questo blog in cosa possono aver favorito la partecipazione? Semplicemente diffondendo contenuti? Permettendo dibattiti (non molti per la verità) civili? Offrendo una tribuna? Qui sono io a dover trovare delle risposte, ma anche le impressioni di voi visitatori sono ben accette. Insomma un ottimo strumento di partecipazione potrebbe essere aiutarmi a costruire questa specie di lezione. E così il fare diventerebbe essere. Uauuuu!!! Quanto sono ontologico.

Un po' di note pratiche prima che mi e vi fonda il cervello...

IL PROGRAMMA
Il percorso formativo, che dura da marzo a maggio, è articolato in tre fasi: un itinerario didattico (di 21 ore) con appuntamenti bisettimanali in orario pre-serale (il martedì e il giovedì), uno culturale aperto al pubblico, per il quale si prevedono incontri con diversi relatori, ed infine un laboratorio, che, attraverso il metodo della ricerca/azione, coinvolgerà i partecipanti in un progetto di autoformazione, con il sostegno di un tutor e di esperti. Nel complesso sono previste 40 ore di formazione.

NOTE LOGISTICHE
Il progetto, rivolto a tutti, è finanziato dal Fondo sociale europeo ed è gratuito. Le lezioni si terranno presso il Coordinamento Solidarietà Valle d’Aosta (in Via Xavier de Maistre 19 ad Aosta). Per informazioni e preiscrizioni rivolgersi a:Coordinamento Solidarietà Valle d’AostaVia Xavier de Mastre 1911100 AostaTel. 0165 230685Mail: partecipazione@csv.vda.it

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Con internet si potrebbe ampliare la democrazia e il dibattito . Ma il condizionale è d'obbligo visto che poi conta l'ok dell'oste ( padrone di casa dei siti ) a che ci siano discussioni vere . Impresavda è un blog tematico intrinsecamente asettico che quando interroga certi assessori su determinanti argomenti fa sentire a disagio chi vorrebbe instaurare dibattiti veri . A dimostrazione ( ipotizzando male etc. ) : non ho visto Ballarò di martedì , ma dopo le reazioni insensate di Rollandin ho inviato a Ballarò stessa una documentazione sul fatto che i costi per la regione VdA legati alle competenze in più sono abbondantissimamente coperti non dai 9/decimi del riparto , ma da una parte del bonus annuale indicizzato sostitutivo dell'iva da importazione . Anche togliendo dal computo quanto utilizzato per i costi delle competenze in più , la VdA riceve dallo Stato ben più dei 10/10 di quanto lo Stato qui dovrebbe incassare ma non incassa . Quindi è inaggettivabile la reazione rollandiniana che non offre i numeri effettivi proprio per gettare fumo negli occhi di chi non è portato ad andare a fondo dei problemi . Orbene , questo blog parla di impresa e quindi sarebbe titolato a mettere , con discussioni in merito , i puntini sulle i relativamente alle sempiterne bugie rossonere sui privilegi finanziari ( una delle possibili premesse per fare impresa in regione ) di cui disponiamo , ma l'oste non vuole tale discussioni che romperebbero certe uova in determinati panieri . Andare altrove ? Tutti hanno cremato i blog ( o sterilizzati ) affinchè il dibattito sui temi non gaditi , anche se importanti , non prendessero piede . Ergo : ok a corsi di computer , ma se manca poi la volontà di far aprire dibattiti è tutto inutile , serve solo a imparare a smanettare con grandi fratelli e facebooks .

ImpresaVda on 27 febbraio 2009 alle ore 09:33 ha detto...

Borluzzi lei è veramente un ingrato. Non c'è nessun posto come in questo blog dove lei abbia potuto esprimere liberamente le sue opinioni. Per giunta sul tema del federalismo fiscale abbiamo fatto un dibattito ampio e lei ha potuto spegare chiaramente le sue posizioni. A Ballarò poteva mandare anche il link a questo blog
http://impresavda.blogspot.com/search/label/federalismo%20fiscale
E credo che sarebbe stato utile.

Anonimo ha detto...

A me non interessa esprimere opinioni perchè non mi piace parlare alla luna . Mi interessa che un argomento sia analizzato da tante persone desiderose di confrontarsi ( merce rara in valle , ove abbonda invece chi firma per i buoni benzina ) e si giunga a un punto fermo , che nel caso indicato ( e indicato solo perchè la comica reazione valdostana ai contenuti di tale trasmissione è freschissima ) significa questo : tolte le spese per le competenze in più , la Valle riceve dallo Stato ben oltre il 100% di ogni tassa che spetterebbe qui allo Stato . Privilegio indubbio perchè non può essere concesso tale trattamento a tutte le regioni pena la dissoluzione dello Stato . Ciononostante Rollandin prosegue la sua propaganda per gli sprovveduti : se il blog fosse mio pubblicherei i dati del bilancio regionale che dimostrano l'insostenibilità delle affermazioni di Rollandin e inviterei i lettori a dire la loro e alla fine in conferenza stampa inviterei Rollandin a considerare non opzionale la verità dei numeri . E'vero che io scrissi molte cose in merito , ma non è che le mie verità aritmetiche siano state considerate uno sprone per far sì che terminasse l'hobby rossonero dell'immorbare l'aere con propagande per i distratti . Non sono stato ingrato , mi si è dato lo spazio che la democrazia prevede , ma non conta dire la propria bensì raggiungere il risultato se è oggettivamente valido . E sul tema trasferimenti Stato-regione non è che io sostenga la superiorità di Rembrandt su Matisse , concetto opinabile , bensì che Parigi e non Madrid è la capitale francese . Ergo vedrei bene un dibattito sulla capitale francese affinchè Rollandin e chi con lui non dicano più cose insostenibili in merito ai trasferimenti . Favre , una discussione è chiusa quando è conseguito un risultato . Comunque questo è un aspetto della scarsa democrazia valdostana . Sul testamento biologico in questi giorni si è riparlato dell'articolo 2 della Costituzione e della prevalenza del cittadino sullo Stato . Qui prevale sul cittadino non la regione , ma l'interpretazione della regione cara ai rossoneri , interpretazione che pone obblighi a tutte le persone che vengono dopo alla regione , appunto . Sarebbe un bel tema da blog , una metodologia nuova al servizio della democrazia . Ma gli osti non vogliono ciò che urta il manovratore . Per questo la tecnologia da sola è poca cosa se il fine è il dialogo vero .

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web