Vi propongo, anche se non di natura economica, il mio fondo sul Corriere della Valle.
La Giornata per la vita (e le cronache di questi giorni) ci ha posto quest’anno davanti ad uno scenario particolare. Ci ha invitato, attraverso le parole del Papa, a fare i conti con la sofferenza. Fa parte dell’esistenza trovarsi di fronte a gioie e dolori. Lo sperimentiamo quotidianamente.
La vita ci offre vette e precipizi. Entrambi fanno parte di un comune paesaggio esistenziale. Come ha detto anche Mons. Giuseppe Anfossi in questi giorni non è possibile testimoniare la nostra fede ai figli omettendo la croce, e cioè il fatto che la sofferenza è parte integrante della missione di Cristo. «Per entrare nella sua gloria - ha detto il Papa domenica all’Angelus - deve patire molto, essere rifiutato, condannato e crocifisso». La croce, ricorda ancora il Papa, appartiene al mistero divino, è espressione del suo amore fino alla fine. Chi omette la croce, omette l’essenza stessa del cristianesimo». Tutto ciò è misura di un amore grande ed è proprio a questo che siamo chiamati. Di fronte ad una società che sembra non comprendere le nostre parole, sorda ai nostri timori, infastidita dalle nostre preoccupazioni, dobbiamo ritrovare la forza di una testimonianza fatta di vicinanza a chi soffre sia nel corpo sia nello spirito. L’approssimarsi del tempo quaresimale ci offre un’occasione irrinunciabile per provare a mettere in pratica questo nuovo approccio. «La Quaresima – si legge nell’invito finale del messaggio per la Quaresima di Benedetto XVI – sia pertanto valorizzata in ogni famiglia e in ogni comunità cristiana per allontanare tutto ciò che distrae lo spirito e per intensificare ciò che nutre l'anima aprendola all'amore di Dio e del prossimo. Penso in particolare ad un maggior impegno nella preghiera, nella lectio divina, nel ricorso al Sacramento della Riconciliazione e nell’attiva partecipazione all’Eucaristia, soprattutto alla Santa Messa domenicale. Con questa interiore disposizione entriamo nel clima penitenziale della Quaresima» (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 5 febbraio 2009)
Il crinale fra protesta e democrazia
10 mesi fa
2 commenti:
Non c'entra, ma c'entra : se Napolitano firmava il decreto legge , ora Eluana sarebbe viva . E qui mi fermo per non mettere in difficoltà il direttore . Perfetto comunque il commento del Vaticano .
In un momento così particolare occorre sobrietà, misura, silenzio e preghiera.
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