13 maggio 2009

Airvallèe sogna una profit story tutta italiana nel settore aeronautico


«I nostri azionisti hanno l’ambizione di dare vita ad una profit story nell’ambito del settore aeronautico tutta italiana». Federico Wendler, classe 1960, nuovo amministratore delegato di Airvallée dopo la cessione da parte di Fiat del pacchetto azionario di maggioranza della compagnia di bandiera valdostana a Europam (società che fa riferimento all’holdng della famiglia Costantino), non si nasconde dietro ad un dito (di cui ho già scritto qui). «E’ chiaro che non possiamo non vedere le difficoltà del mercato - precisa Wendler - ma nell’attività dei voli di linea e nel corporate travel siamo in grado di giocare bene le nostre carte. Soprattutto in quest’ultimo settore abbiamo sottoscritto accordi con Fiat e American Espress in base ai quali i loro passeggeri avranno un rapporto privilegiato con la nostra compagnia».

La qualità del personale e della flotta è uno dei pilastri sui quali la società vuole consolidare il suo futuro. Per i servizi di linea la flotta è composta da due Dornier 328 jet da 31 posti molto confortevoli e dotati di tecnologie moderne in grado di raggiungere aeroporti internazionali alla stessa velocità degli aerei passeggeri di più grandi dimensioni. Il nuovo ad guarda poi con interesse anche ai segmenti vip, leisure e corporate incentive, dove sono particolarmente attive le compagnie farmaceutiche. «L’unico settore che non ci vede interessati - aggiunge Wendler - è quello dei voli low cost che non si adatta alle dimensioni della nostra azienda».

Oltre all’attività di linea e charter, gestisce tramite la controllata Helops una flotta di elicotteri normalmente utilizzati nell’ambito della Protezione Civile e in attività di Heliski ed è proprietaria al 51% dell’Aeroporto Corrado Gex (il rimanente 49% è detenuto dalla Regione Autonoma Valle d’ Aosta), base operativa del vettore. Proprio il nuovo aeroporto costituisce la sfida e l’opportunità maggiore per Airvallée. «Puntiamo sullo sviluppo di voli charter in grado di portare con continuità turisti proprio ai piedi delle montagne più alte d’Europa e ritagliarci così un ruolo di vettore fondamentale nelle strategie turistiche della regione». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 6 maggio)

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