Complimenti a Daniele Mammoliti per il suo articolo di oggi su La Stampa dal titolo «Il vero freno? Le banche» dove racconta di come il presidente della Giunta Augusto Rollandin con un intervento veemente all'Assemblea del Confidi industriali, di quelli con i quali da sempre sa arringare le folle, sia riuscito a trasformare il Presidente del Confidi industriali Federico Jacquin in un moderato, quasi in un diplomatico (atteggiamento già manifestato per la verità da Jacquin in occasione dell'accordo con Unicredit di cui ho scritto qui). Leggendo l'articolo mi sembrava di essere lì. Rollandin ha accusato gli istituti di credito di non aver fatto abbastanza per aiutare le imprese in questa difficile congiuntura economica. L'indicazione di Martino Cossard, presidente della Bcc Valdostana, fra gli obiettivi di tanta furia mi appare però un po' ingiusta. L'attenzione al territorio di questo istituto è sicuramente superiore a quella di molte altre «consorelle» nazionali che ormai in Valle hanno fatto tabula rasa di qualunque centro decisionale. C'è chi dice che la discrezionalità di manovra in termini economici di un direttore di filiale sia rimasta quella di vent'anni fa. Un tempo erano miliardi (in lire) oggi sono milioni (in euro). Ma la cifra non è cambiata. Dicevo che mi appare ingiusta a meno che una certa querelle sulle nomine non sia ancora nell'aria...
Malizia a parte sono comunque riuscito a mettere mano alla relazione del buon Jacquin con cui mi scuso per l'assenza. Le sue relazioni sono state sempre stimolanti e la sua oratoria particolarmente apprezzata.
Qui riporto qualche passaggio e alcuni dati. Per chi, come me, non c'era. Sono anche ben accetti i commenti di chi era presente. Qui trovate il mio post dell'anno scorso.
Una virata futurista
Prima di tutto l'invito all'ottimismo di Jacquin rappresentato dalla frase «lodi, lodi, lodi» riportata come incipit del suo intervento, trascritta con un carattere diverso, quasi come una poesia futurista, una virata marinettiana inusitata. «Il mio invito a essere ottimisti per il futuro - ha detto Jacquin - non è un semplice auspicio che la crisi in atto finisca quanto prima, ma è un incoraggiamento a continuare a lottare contro le difficoltà quotidiane. Quello che deve confortarci ed essere di stimolo in questa difficile fase è guardare a quanto di positivo è stato fatto finora. Ecco perché non potevo esimermi, all’inizio della relazione, dal ringraziare per gli sforzi compiuti: il Governo regionale, il sistema bancario e le imprese».
Jacquin, dopo un'attenta disanima del quadro internazionale, ha poi lodato nello specifico le misure anti-crisi messe in campo dall'amministrazione regionale, non mancando di evidenziare una certa qual disponibilità dimostrata in questi mesi dagli istituti di credito nei confronti delle imprese. Ma si tratta di un giudizio che presenta alcune ombre. E su queste vi propongo direttamente le parole del presidente del Confidi.
La burocrazia
«Il problema - ha detto - è che siamo bravi a proporre e a pensare delle valide iniziative, ma poi quando dobbiamo concretizzare il tutto, riusciamo sempre a complicarci la vita. Tutto questo ha un nome: burocrazia. Continuamente ci scontriamo con provvedimenti complicati che rischiano di vanificare la reale volontà di aiutare e tutto ciò mi rammarica moltissimo. Nemmeno in fasi di emergenza economica riusciamo ad essere semplici. La burocrazia è come il cancro, per usare un paragone con la medicina. Sappiamo tutti che bisogna sconfiggerlo, ma nonostante tutti gli sforzi non riusciamo a debellarlo completamente. Progressi sono stati fatti, ma siamo ancora lontani dalla totale vittoria su questo male».
Credito: quelle logiche ante-crisi
«Un altro aspetto che mi amareggia è che nonostante il periodo di crisi che stiamo attraversando, in cui tutti stanno facendo dei sacrifici, le banche continuino ad operare con le stesse identiche logiche commerciali ante-crisi. Il forte aumento degli spread bancari, se in parte può essere giustificato con l’aumento del rischio di credito e con l’aumento del costo del denaro interbancario, non posso che trovarlo disarmante. Sappiamo tutti che gli istituti di credito non sono delle Onlus, tuttavia un incremento così elevato non trova giustificazioni plausibili. La minore redditività delle banche per effetto della crisi viene completamente scaricata sugli utenti finali: famiglie e imprese. Il mio rammarico trova conferma nelle parole del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti che in occasione del recente “Credit Day” ha bacchettato i banchieri chiedendo loro di allineare i tassi di interessi a quelli europei e di utilizzare i “Tremonti Bond” per dare maggior credito alle imprese e non per migliorare i bilanci delle banche».
Un po' di numeri
I soci sono 258. Lo stock dei finanziamenti complessivi al 31 dicembre 2008 ammonta a €87,1 milioni con un forte incremento rispetto allo scorso anno (€79,2 milioni nel 2007), di cui €43,1 milioni per fidi a breve e €44,0 milioni per mutui. Le pratiche deliberate nel 2008 sono state 345, di cui 51 relative ad operazioni a medio/lungo termine, per un totale complessivo di €35,9 milioni di fidi garantiti.
Il patrimonio del Consorzio al 31 dicembre 2008 ammonta a €11,2 milioni rappresentato da (valori in milioni di euro): - 0,3 di Fondo consortile - 9,6 di Fondi rischi - 1,3 di Fondi disponibili.
Il Consorzio è intervenuto nel corso del 2008 a copertura di insolvenze per €171.028. pari allo 0,48% delle garanzie in essere. A fini prudenziali il «fondo rischi per garanzie prestate», creato nel 2006 per far fronte alle probabili perdite derivanti dall’attività di concessione delle garanzie è stato ulteriormente alimentato nel corso del 2008 per €118.712, raggiungendo un importo complessivo di quasi €540.000. Grazie alla Regione Autonoma Valle d’Aosta - ha detto ancora il Presidente - , in applicazione alla l.r.75/90, sono stati erogati ai nostri consorziati nel corso del 2008 (competenza 2007) contributi in c/interesse per un totale di €1.532.260, in netto aumento rispetto all’anno precedente (€596.710). Nel 2009 (competenza 2008) si stima di erogare contributi per oltre €1,7 milioni.
Il crinale fra protesta e democrazia
10 mesi fa
2 commenti:
Un po' imbarazzato per i complimenti, ma ti ringrazio.
Daniele
Capisco che tra colleghi sia insolito (la denigrazione - per usare un termine forbito - è l'attività preferita) tuttavia i lavori ben fatti vanno riconosciuti. E quell'articolo mi era piaciuto molto.
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