20 giugno 2009

Compagnia valdostana delle Acque: gli utili continuano a crescere

La Compagnia Valdostana delle acque fa salire ancora una volta l’asticella dei suo traguardi. Il Consiglio di amministrazione del player energetico che sempre più sta allargando la sua attività sullo scenario nazionale ha approvato nei giorni scorsi un bilancio eccezionalmente positivo.

Tutti i parametri di riferimento sono in crescita. Un risultato di cui il Cda presieduto da Riccardo Trisoldi va particolarmente fiero, soprattutto se si mette sulla bilancia anche i diciotto milioni di euro di dividendo pagati all’azionista, cioè l’Amministrazione regionale, attraverso Finaosta.

Un po' di numeri
L’utile netto è passato dai 60,48 milioni del 2007 (che apparivano come un risultato già estremamente soddisfacente) ai 69,70 del 2008. E’ aumentato il valore della produzione (da 200,24 a 206,53 milioni), il margine operativo lordo (da 145,93 a 153,09), il patrimonio consolidato da 711,64 a 763,35, ma soprattutto è nettamente migliorata la posizione finanziaria netta (che nel 2005 presentava un rosso di 107,97 milioni e, oggi, è in positivo a quota 127,24). Quest’ultimo dato è davvero «esplosivo» se si pensa che l’uscita dal passivo, salutata con grande soddisfazione in occasione della presentazione del bilancio del 2007, era pari a 58,85. «Un risultato - osserva Trisoldi - che nasce a più livelli. Non soltanto una crescita dei ricavi, ma anche un miglioramento dei proventi e degli oneri finanziari. Nel 2007 negativi, pari a 400mila euro, e oggi positivi a quota 3,45 milioni». Numeri che nascono da una rinegoziazione con gli istituti di credito delle condizioni del debito scadente nel 2020. Lo spread applicato è sceso dagli iniziali 90 pb a 45 e, dall’aprile dell’anno scorso, a 35.
L'andamento del settore
Dati che testimoniano, ancora una volta, una qualità della gestione riconosciuta anche dal doppio rating di Moodys (A1 stabile) e di Fitchratings (AA1 stabile). Il tutto in un contesto economico critico per il settore, segnato da una pesante discontinuità con il passato. Nell’ultimo trimestre del 2008 per la prima volta dal 1981 i consumi energetici hanno fatto registrare un saldo negativo, pari al 5%, con un calo più sensibile nel settore industriale (-15%) e che ha fatto chiudere il 2008 con un -1% rispetto all’anno precedente. Cva rispetto al 2007 ha visto crescere i suoi volumi di energia prodotta passando da 2,65 milioni di MWh a 2,68, il risultato migliore degli ultimi quattro anni. «Va detto - spiega Trisoldi - che il crollo della domanda e la flessione dei prezzi avvenuti nel 2008 saranno maggiormente percepiti nell’andamento economico e aziendale della società nel corso del 2009».

Il piano d'investimenti e il Teleriscaldamento
Cva, nel frattempo, prosegue il suo piano di investimenti in modo da trovarsi pronta alle eventuali turbolenze del 2009, ma soprattutto per cogliere a pieno le possibilità che potrà offrire la ripresa, una volta che si sarà materializzata. Due nuovi centrali sono in corso di costruzione a La Thuile e per altre sei è stata presentata la domanda di concessione. L’aumento di produzione, se saranno accolte tutte le domande, è stimato in 400 milioni di Kwh. Anche il progetto del Teleriscaldamento (dove Cva è presente con una partecipazione del 49% all’interno di Telcha, la società che si occuperà della costruzione dell’impianto nel capoluogo regionale) ha ricevuto l’ok dal Via ed ora Telcha sta sottoponendo il business plan al sistema creditizio per reperire i finanziamenti necessari ad avviare i lavori, il cui costo è stato stimato in 73 milioni. «L’attuale congiuntura economica - sottolinea Trisoldi - rispetto anche soltanto ad un anno fa’ ha allungato i tempi di simili operazioni».

Fotovoltaico: partenership con grosso gruppo di distribuzione internazionale
L’azione della Compagnia si sta allargando anche al settore fotovoltaico. «Stiamo realizzando - conclude il presidente di Cva - con un grosso gruppo di distribuzione internazionale un primo investimento in generazione fotovoltaica parzialmente integrata. Si tratta di un impianto che sarà installato sul tetto di un supermercato. Ed è previsto che ne seguano altri nel centro e nel sud Italia in quanto il gruppo in questione ha sposato l’obiettivo della compatibilità e del rispetto ambientale dei propri siti. La produzione fotovoltaica sarà pari al 7-8% del fabbisogno e il restante sarà coperto attraverso il nostro Consorzio». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 10 giugno)

Qui trovate altri post su Cva.

1 commenti:

bruno courthoud ha detto...

credo che ci voglia molta buona volontà per NON far andare male una società che produce energia con l'acqua (costo zero)e la rivende allo stesso prezzo di quella prodotta con gas, nafta, carbone, ecc.
E' il libero mercato all'italiana, che prima o poi finirà, con buona pace di Guste.
Intanto i soliti noti costruiscono centrali, centraline e centrali teleriscaldanti con annesse metropolitane.
Maitres che nous.
Che paese!

 

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