La Banca di Credito cooperativo Valdostana vuole rafforzare il suo Dna di «banca differente» e del territorio. All’orizzonte la pianificazione di alcuni progetti legati al microcredito, già operativi entro la fine del 2009, e che, sul medio periodo, potrebbero sfociare in un’attività di «banca etica».
Martino Cossard, riconfermato presidente dell’istituto di credito e fra i massimi artefici dell’operazione di fusione per incorporazione delle Bcc regionali, legge così la nuova mission dell’istituto in tempi in cui la crisi economica sta mettendo a dura prova anche il welfare valdostano. «E’ chiaro – spiega Cossard – che abbiamo bisogno di un partner, già presente sul territorio, dotato di uno sviluppato osservatorio sociale in grado di fare una prima scrematura dei possibili utenti. La nostra idea è di concedere microfinanziamenti su presentazione di progetti». «L’attendibilità e il suo grado di necessità – prosegue il presidente - devono però essere valutati da un soggetto che quotidianamente si confronta con situazioni di disagio. In questa logica avevamo avviato un primo dialogo con la Caritas che ora andrà ripreso e concretizzato».
Cossard ci tiene davvero a rafforzare la vocazione sociale dell’istituto. «Il passo successivo. Non prima però del 2010. – osserva - Potrebbe essere l’impegno da parte della Bcc a finanziare progetti di tipo etico con un’apposita raccolta, promossa dall’istituto, in cui si riconosce al finanziatore un piccolo tasso d’interesse e si chiede al finanziato un interesse ridotto dove la banca svolge esclusivamente un ruolo di intermediario, rinunciando ai propri margini tradizionali».
Ma anche il presente immediato propone nuove sfide all’istituto. La Bcc è, in questi ultimi mesi, impegnata in un’azione di riorganizzazione della propria presenza sul territorio. «Prima di tutto – sottolinea Cossard - ci stiamo occupando delle risorse umane attraverso alcuni incontri di formazione mirati a meglio allineare le metodologie operative dei dipendenti dei due istituti e poi vogliamo radicarci ancora di più a livello regionale. In questa logica, solo per citare gli interventi più significativi, stiamo attendendo l’autorizzazione affinché Saint-Marcel diventi uno sportello effettivo. Ne apriremo uno a Courmayeur. Creeremo uno sportello automatico a Torgnon e la filiale di Chambave sarà spostata a Châtillon». Operazioni che nel biennio 2009-2010 comporteranno un impegno di spesa pari a circa 500mila euro.
In stand by invece l’allargamento nell’area canavesana. «L’inteeresse per la zona di Rivarolo – commenta Cossard – rimane immutato, ma nel corso del 2009 ci pare più opportuno concentrarci sul consolidamento del nostro nuovo assetto aziendale».
Un quadro complessivamente positivo anche sul fronte dei conti. Mettendo a confronto il consuntivo al 31 dicembre 2008 con quello del primo semestre la Bcc fa registrare una crescita dell’8,01% degli impieghi (da 317.208 a 342.608), e del 9,06% della raccolta diretta (da 441.391 a 481.388). Più stentato, ma comunque in crescita, l’aumento di quella indiretta che chiude con un +0,74%. «Praticamente fatta eccezione per l’indiretta – conclude Cossard – tutti i risultati raggiunti non solo sono positivi, ma anche superiori a nostri budget di previsione. E’ chiaro che la crescita della raccolta deriva inevitabilmente da una strategia di risparmio, in attesa di tempi migliori, tipica della popolazione valdostana». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 19 luglio 2009)
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