Si è conclusa sabato 4 luglio a Saint Vincent, presso il Centro Congressi del Grand Hotel Billia, la fase di selezione dei vini che hanno partecipato alla edizione numero 17 del Concorso Internazionale dei Vini di Montagna, la più importante competizione enologica mondiale, riservata ai vini prodotti in regioni montane o con viticoltura in forte pendenza o terrazzata, organizzata dal Cervim (Centro di Ricerche, Studi, e Valorizzazione per la Viticoltura di Montana), con la collaborazione dell’Assessorato all’Agricoltura della regione Valle d’Aosta, dell’Assoenologi, della sezione valdostana dell’Associazione Italiana Sommeliers e con il patrocinio dell’OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin).
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I vini iscritti sono stati 508, di cui il 46% provenienti da regioni europee con la Germania a farla da padrona con ben 92 vini in concorso, e il 54% provenienti da regioni italiane. Una cifra in linea con i numeri dello scorso anno, per un totale di 184 aziende presenti. La selezione, durata 3 giorni, da giovedì 2 luglio a sabato 4 luglio, ha visto all’opera, per ogni giornata di lavoro, 30 degustatori internazionali (enologi, esperti degustatori, giornalisti della stampa di settore).
Dieci sono le categorie in gara, il panorama dei vini proposti è piuttosto ampio e spazia dai vini provenienti dai vitigni più alti d’Europa Valle d’Aosta, Vallese e Savoia, ai famosi Riesling della regione della Mosella in Germania, per passare poi al vino del Douro e del più blasonato conterraneo Porto in Portogallo. Ci spostiamo in Galizia con il Mencia, nelle Asturie e nei Paesi Baschi, e arriviamo a Banyuls con i suoi pregiati vini fortificati che ne portano il nome. Non bisogna tralasciare i vini della vicina Collioure, né i vini della Grecia, terra di antiche tradizioni viticole. Per l’Italia, oltre alla già citata Valle d’Aosta, si ritrovano i vini delle valli alpine Piemontesi, di quelle lombarde con la Valtellina a primeggiare, e i vini trentini e altoatesini, per poi scendere lungo la penisola e ritrovarci con le zone venete dei monti Lessini. Arriviamo in Liguria con i vini delle Cinque Terre e dei Colli di Luni, per poi passare in Toscana, nei Colli Appuani e nelle sue splendide isole, l’isola del Giglio in particolare. Continuiamo il nostro viaggio e giungiamo in Campania e in Calabria fino a spingerci infine in Sicilia con i vini dell’Etna e delle Madonie e con quelli tanto ricercati dell’isola di Pantelleria.
«Questo del CERVIM - si legge in una nota - rappresenta l’unico concorso internazionale capace di valorizzare appieno il concetto di territorio, sono infatti le difficoltà strutturali più o meno marcate, secondo le zone, presenti sul territorio che costituiscono il minimo comune denominatore. Tutti i vini presentati sono fortemente contraddistinti dalle caratteristiche territoriali e climatiche delle zone di produzione, e inoltre la maggior parte provengono da piccole se non piccolissime produzioni, vini concepiti per passione, per cultura anche nelle loro varietà internazionali mai troppo simili gli uni agli altri».
Proprio questi concetti sono ribaditi dai primi risultati emersi: all’Italia sono state assegnate 14 medaglie e ben 64 menzioni, la parte del leone quest’anno l’ha fatta la Valle d’Aosta vincitrice di ben 6 medaglie e di 22 menzioni. Al secondo posto la Germania con 5 medaglie e 23 menzioni, seguita dalla Svizzera con 4 medaglie e 14 menzioni, dal Portogallo 3 medaglie 1 menzione, dalla Spagna con 2 medaglie e 8 menzioni, dalla Grecia 1 medaglia e 2 menzioni e dalla Francia 1 medaglia e con 2 menzioni.
Una gran eterogeneità di risultati che valorizza la diversità e l’unicità dei vini in concorso.
La premiazione ufficiale del concorso si svolgerà nello splendido scenario del castello di Aymavilles, in Valle d’Aosta, venerdì 4 settembre alle 22, nell’ambito dell’undicesima esposizione dei vini DOC valdostani.
Al termine della premiazione e nei due giorni successivi sarà possibile degustare i vini vincitori.
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