Il nostro mancato incontro annuale non intacca un legame che si manifesta nei frequenti contatti di aggiornamento sulle tematiche fiscali. In tanti avete memorizzato una mia espressione a scuola: «Non siete birilli da colpire, ma “alberi” piantati, il mio ruolo è di aiutarvi a crescere nel filone giuridico-economico».
Oggi sul territorio siete una «foresta» che dà assetto al tessuto sociale nella famiglia, nel lavoro, nelle attività sociali. In Italia avanza un sistema formativo con regole basate sul rigore, meritocrazia e conoscenza delle proprie identità.
Per quanto concerne l’ultima prospettiva, insieme abbiamo dato forza al senso di appartenenza alla valdostanità, alla legislazione di Autonomia. Un modello didattico che vi ha aperto alla comunicazione, all’esterno, alla regolamentazione dei rapporti sociali. Un bagaglio che vi accompagna.
Le conoscenze sono un valore nel lavoro, nel vivere quotidiano, per competere nella società ormai multiculturale e globalizzata che intacca radici e impone nuove strategie. Ora si guarda a un sistema «glocal» (globale e locale). L’istruzione è un fattore qualitativo che sta assumendo importanza anche ai fini della rilevazione del Pil di un Paese. Il presidente francese Sarkozy ha proposto una svolta epocale, nella quale per quantificare la ricchezza di una collettività, alle «cifre» aggiunge, quale nuovo elemento, il capitale umano. La sfida del futuro si misurerà nella sinergia tra capitale monetario e umano.
Anche il nostro contesto regionale dovrà adeguarsi all’evoluzione dei processi economici: riconversione, marketing, salvaguardia dei prodotti tipici locali. In questo quadro, la vostra professionalità è un punto di forza. A breve il vostro ruolo diventerà fondamentale perché, nell’economia reale, si avvertirà l’esigenza di indirizzi tecnici per affrontare la recessione economica. Il ritmo di ripresa sarà lento ovunque e anche la Valle d’Aosta presenta le sue sofferenze in vari settori. Recuperate l’entusiasmo, la visione di prospettiva con cui ci siamo misurati nelle aule del «Manzetti», quando insieme abbiamo analizzato il diritto, l’economia e la finanza. Allora vi ho indicato una prospettiva nella quale, svanita l’opzione anticapitalista, la discussione sarebbe approdata sulle varietà di capitalismo per lo sviluppo. Eravate allievi, oggi siete maestri sul campo. Documentatevi, continuate a studiare, la vostra professionalità nella cornice delle istituzioni territoriali, sarà necessaria per fare traghettare imprese e famiglie oltre la crisi.
Date fiducia alle nuove generazioni che costituiscono «lo zoccolo debole» della società. Mi rifiuto di avvalorare la tesi che i giovani di oggi sfuggono all’impegno. C’è l’esigenza di ascoltarli nei loro bisogni di crescita, proponendo loro modelli e punti di riferimento credibili. Qual è l’indice di attenzione alle loro fragilità interiori?
Grazie degli auguri e vivi saluti.
prof. Orlando Formica
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