«Ad un anno di distanza dall´inizio della crisi mondiale e con l´ormai prossimo esaurimento delle 52 settimane di Cassa integrazione ordinaria disponibili nel biennio, si rende ora necessario per alcuni nostri associati attivare l´istituto della cassa straordinaria per riuscire a traguardare la fase di ripresa ed attestarsi sui volumi produttivi necessari a supportare la piena occupazione dell´attuale forza lavoro. Pertanto, superata l´emergenza, siamo entrati in una fase diversa dalla crisi, non meno delicata per il futuro del sistema produttivo ed i prossimi mesi saranno decisivi per molte imprese, incluse le più innovative e dinamiche».
Con queste parole la Presidente di Confindustria Monica Pirovano (che questa mattina è stata mia ospite a Tam Tam News Imprenditori su Radio Proposta in Blu) - oggi nel corso dell´incontro con i giornalisti (presenti anche il Direttore Edda Crosa e il responsabile delle relazioni indistriali Marco Lorenzetti) ha anticipato la scelta di alcune imprese di avviare presso il Ministero del Lavoro le procedure per l'´apertura della Cassa integrazione guadagni Straordinaria nella sua nuova accezione prefigurata con la circolare ministeriale del 30 marzo scorso, che ricomprende anche quelle «situazioni emerse in ambito nazionale o internazionale che comportino una ricaduta sui volumi produttivi dell¯impresa o sui volumi di attività e di conseguenza sull´occupazione».
«Sicuramente - ha aggiunto Pirovano - tale scelta traduce la volontà dei nostri imprenditori di mantenere il più possibile inalterato il rapporto di lavoro con i propri collaboratori, vero patrimonio delle aziende, evitando riduzioni dell´organico».
In tal senso, tra gli altri, si muoverà la Cogne Acciai Speciali (mentre si sono già mosse Meridian, Datalogic e Seli ndr), che questa mattina ha comunicato alle RSU la necessità di ricorrere alla CIG straordinaria. «Attivare questo istituto - ha affermato Pirovano, che è anche a.d. della CAS - non significa che la situazione produttiva stia peggiorando. Al contrario. I segnali di ripresa sono evidenti soprattutto in quei reparti che per primi hanno subito gli effetti della crisi mondiale. Resta invece ancora parzialmente ridotta l'attività delle aree che solo dal mese di marzo hanno conosciuto un rallentamento. Questo sfasamento dovrebbe trovare una definitiva compensazione nel primo quadrimestre del prossimo anno. Di fatto, comunque, l´inversione di tendenza si sta consolidando, come testimonia la riduzione delle ore di Cassa integrazione dalle circa 45mila del mese di aprile alle 5mila dello scorso mese di settembre». Per ottobre e novembre il dato si aggira intorno alle 10mila ore.
«Senza dubbio - ha concluso la Presidente - la CIGS resta uno strumento tampone per affrontare il momento di crisi, ma non di certo la soluzione dei problemi, che invece potrebbe venire da una facilitazione dell'accesso al credito. A livello nazionale Confindustria ha chiesto di rimettere in discussione i metodi di valutazione del credito, troppo burocratici e avulsi dal nuovo contesto internazionale, l´integrale deducibilità degli interessi passivi e la riduzione delle spese improduttive per liberare risorse per gli investimenti ed abbassare il livello del deficit pubblico. A livello locale crediamo che ci sia spazio per attuare poche e concrete misure anticrisi a completamento di quelle peraltro molto efficaci già messe in atto: dalla rinegoziazione dei mutui, alla moratoria dei canoni di locazione degli immobili per le imprese virtuose, agli sconti sulla tassa rifiuti, ad ulteriori agevolazioni sull'energia elettrica in analogia a quanto fatto per le famiglie». Si tratta di misure che Confindustria ha sottoposto all'attenzione della Giunta venerdì scorso in occasione del già citato tour de table.
Per lo sconto sulla Tarsu la Regione ha detto di doverne discutere con i comuni, mentre per canoni di locazione e agevolazioni sull'energia elettrica hanno chiesto tempo per valutarne la fattibilità.
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