Livio Sapinet alla guida di Vallée d'Aoste Structure |
Una regia unica per il patrimonio immobiliare regionale destinato ad attività produttive e commerciali. 52 milioni di euro di aree industriali sotto un unico cappello con il giudizio positivo di Confindustria Valle d’Aosta per un’operazione che dovrebbe snellire i procedimenti di insediamento. E’ questo l’obiettivo del nuovo disegno di legge regionale (in questi giorni all’esame delle commissioni consiliari che interviene sul legge regionale 18 giugno 2004, n. 10 (Interventi per il patrimonio immobiliare regionale destinato ad attività produttive e commerciali), al fine di razionalizzare la gestione del patrimonio immobiliare regionale, completando il trasferimento di immobili a destinazione produttiva alla società controllata Struttura Valle d’Aosta s.r.l..
Panoramica dell'Espace Aosta |
«Il nuovo ddl – precisa l’assessore alle Attività Produttive Ennio Pastoret - consente anche alla Regione di erogare alla stessa società risorse finanziarie per la gestione degli immobili conferiti». La Presidente di Confindustria Valle d’Aosta Monica Pirovano evidenzia la sostanziale bontà dell’intervento con un unico neo. «Il nostro direttore Edda Crosa in occasione dell’audizione presso la quarta commissione Sviluppo economico – osserva Pirovano – ha precisato che se si voleva fare un’azione di razionalizzazione davvero completa si poteva conferire a Structure anche l’area dell’aeroporto». Un’idea che oltretutto avrebbe portato all’eliminazione di una partecipata regionale, leggasi Autoporto spa, che, per i vertici confindustriali, in tempi di tagli alla spesa pubblica tutto sommato ci poteva stare.
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Con l’ultima tornata fra i fabbricati conferiti sino ad ora si sono aggiunti l’immobile ex Fera di Saint-Vincent (che ospita le imprese Tecnoval s.r.l., la Casa di Terra s.n.c. di Trèves Tullio & C. e la Casino de la Vallée s.p.a.) e due lotti dell’immobile Les Arcades di Pont-Saint-Martin (affittati alle imprese The Claunet di Terroni Claudio e R.G.B. s.n.c. di Maria Giuseppina Barnava & C.).
Complessivamente Vda structure gestisce un patrimonio di circa 35 complessi immobiliari cui si aggiungono i fabbricati situati all’interno dello stabilimento siderurgico. A governare il nuovo corso della società Livio Sapinet, da pochi mesi riconfermato alla guida di Structure per il triennio 2010-2012, dopo essere stato nominato presidente del Cda alla fine del 2009. «Uno degli scogli maggiori della nostra attività – sottolinea il presidente, in azienda ormai dal 2001 - è costituito dalle curatele fallimentari a causa delle quali rientriamo in possesso delle aree dopo lungo tempo, costretti ad una inattività forzata. Recentemente siamo rientrati in possesso dell’area dove un tempo era insediata la Veralco, a Verrès, e dove prossimamente si espanderà la Lavazza. A settembre abbiamo ripreso possesso dell’area di Hône su cui si era insediata la Quality Building e dove oggi da poco più di sei mesi operativa la «Via delle Indie. Tecdis, dopo la chiusura dello stabilimento nel luglio 2007, è disponibile invece soltanto dall’aprile di quest’anno». Soprattutto per quest’ultima area, con i suoi 6000 metri quadri, la società ha intenzione di varare un piano di marketing particolarmente aggressivo allo scopo di favorire insediamenti di qualità.
Nel frattempo in Consiglio regionale, attraverso un’interpellanza del consigliere regionale Carmela Fontana (Pd), è arrivata la questione Scott di Gignod, azienda produttrice di bastoncini da sci da tempo in crisi che ha chiesto a Vallée d'Aoste Structure di poter stipulare un nuovo contratto che non la vincoli per un periodo di tempo troppo lungo. L'azienda ha lamentato anche un peso eccessivo di tutti gli oneri rispetto ai quali l'affitto incide per circa 1/3. «Noi siamo favorevoli – ha risposto Pastoret - a intervenire per sostenere le buone intenzioni dell'azienda, ma non è pensabile che ad una situazione di difficoltà produttiva si debba intervenire per adeguare al basso gli oneri degli affitti. Gli strumenti che vanno individuati debbono certamente portare ad una riduzione degli oneri riducendo però innanzitutto gli sprechi. E questi risiedono, al momento, nella disponibilità del tutto sovradimensionata degli spazi in uso. Quindi il primo modo di sostenere l'azienda sarà quello di ridurre significativamente gli spazi messi a disposizione, che ammontano attualmente a 9472 metri quadrati».
1 commenti:
La mia personale opinione è che la proposta di Confindustria sia valida. Inoltre so che già nelle precedente legislatura l'argomento era stato preso in considerazione. Sarebbe un segnale importante sul fronte del contenimento dei costi e della razionalizzazione della gestione.
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