20 maggio 2011

Imprenditori Alpini: Tanta, tanta passione

Mi riesce sempre difficile scrivere degli eventi che mi trovo a moderare. Figuriamoci di quest'ultimo in cui sono pure parte in causa in quanto autore (con il professore Carmine Garzia) del volume, in uscita presso Egea nel mese di giugno, «Dieci casi di ordinaria imprenditorialità - Aziende innovative in Valle d'Aosta». Provo tuttavia a trascrivere qualche breve appunto sull'evento, conclusosi da una manciata di ore, riservandomi altri post per approfondire o, comunque, offrire ulteriore materiale.

Pur dispiacendomi per le presenze di pubblico un po' scarse devo però dire che gli interventi dei cinque imprenditori, quelli che nel libro definiamo «innovatori alpini», sono stati davvero pieni di una passione quasi contagiosa. Il tutto introdotto dal saluto dell'Assessore Ennio Pastoret che ha ben evidenziato l'importanza e la necessità di dare voce alle aziende, seguito da Garzia che ha esposto la teoria di cosa sia fare impresa in Valle d'Aosta. Ed è stato davvero interessante come certe definizioni suggerite dalla dottrina economica trovassero nelle successive testimonianze la loro perfetta applicazione pratica.

Come ciascuno declina il concetto di innovazione nella sua impresa e l'importanza del territorio alpino sono stati i temi affrontati da Alessandra Fulginiti (Valgrisa) che ci ha raccontato la sfida insita in una produzione di nicchia che si basa su risorse estremamente limitate (la lana Rosset); da Gioachino Gobbi (Grivel) che da un lato ha sottolineato come un'impresa come Grivel non potesse che nascere ai piedi delle Alpi, ma allo stesso tempo ha ribadito anche la volontà di continuare a vivere in questa Valle; da Riccardo Trisoldi (Compagnia Valdostana delle Acque) che ha annunciato un po' a sorpresa (almeno per me) l'interesse per il mercato francese, delineando il profilo di un'azienda per la quale innovazione significa non fermarsi mai e rilanciare sempre; da Costantino Charrère (Les Crêtes) che ha illustrato la sua strategia di «marketing emozionale» attraverso una sala degustazione (di prossima costruzione) davvero innovativa; fino a Marilena Péaquin (Maison Bertolin) che ci ha raccontato di una madre di famiglia (con quattro figli) diventata imprenditrice per rifornire il salumificio di patate, barbabietole e aromi e che presto farà addirittura un assunzione. 


Si è trattato di una tempesta quasi perfetta (nel pomeriggio c'è stato pure un improvviso acquazzone...) i cui effetti credo siano stati ben recepiti da chi era presente in sala come dimostra un messaggio che ho ricevuto via facebook da Vilma Maria Cianci«Oggi ho partecipato alla conferenza con gli imprenditori alpini, sono una piccola "imprenditrice" che come tanti fatica molto per tenere in piedi la propria impresa. Sentire questi IMPRENDITORI, venire travolta dalla Passione con cui svolgono la loro attività, sentire sulla pelle la loro professionalità, la loro competenza la loro continua curiosità la voglia di esplorare di continuare a lottare ogni giorno mi ha emozionata, mi ha dato forza e coraggio per continuare ad andare avanti per proseguire sulla mia strada per continuare ad inseguire un sogno. Grazie»

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