2 giugno 2011

Il Settore Edile Fatica a Costruire la Ripresa

Il settore edile, sia pubblico che privato, stenta a costruire la ripresa nella piccola regione autonoma. Imprenditori e organizzazioni sindacali si affidano allo stesso termometro per dare concretezza al loro grido di allarme: i numeri della Cassa edile. «Guardando ai dati del 2011 - commenta Fabrizio De Gattis, responsabile di Filca-Cisl - dopo un calo sul fronte occupazionale nel mese di gennaio (-11) registriamo una crescita di 88 unità a febbraio e 76 a marzo rispetto al 2010, ma il ritardo rispetto al 2008, l’anno prima della crisi è ancora alto».


In effetti, tabelle alla mano, se prendiamo il mese di marzo le ditte iscritte alla cassa edile risultano 519 contro le 624 del 2008 e gli operai 2.583 contro i 3.119 del 2008. «In 20 anni – aggiunge De Gattis - non ho mai visto una crisi così pesante e così persistente. Per la prima volta si presentano presso i nostri uffici persone in cerca di lavoro con profili professionali tutt’altro che di base. In passato era normale che qualche extracomunitario ci contattasse per capire come orientarsi, ma oggi si tratta di persone che per la prima volta nella loro carriera lavorativa stentano a trovare lavoro».


Gli unici dati positivi del settore giungono dalle compravendite nel settore privato (il che non significa tout court nuove costruzioni). I dati dell’Osservatorio sul mercato immobiliare dell’Agenzia del territorio (OMI) mostrano un trend che seppure lentamente sembra volersi indirizzare verso i numeri pre-crisi. Nel 2010 ci sono state 1972 compravendite contro le 1887 del 2009 e le 2.165 del 2008. 


A ridare fiato al settore giunge l’approvazione su proposta dell’Assessore alle Opere Pubbliche Marco Viérin del Programma Fospi 2012/2014. Il fondo per speciali programmi di investimento le cui modalità di presentazione e di selezione dei progetti degli enti locali sono stabilite dalla legge regionale 48/1995. «A conclusione dell'istruttoria, effettuata con il supporto del Nucleo di valutazione e verifica delle opere pubbliche e delle strutture regionali competenti – ha sottolineato l’Assessore Viérin -  dei 23 progetti istruiti: 13 sono stati giudicati tecnicamente ed economicamente idonei e, pertanto, includibili nel programma per una spesa a valere sul Fospi di circa 34.159.115,00 e 10 non sono stati ritenuti includibili nel programma per carenze di tipo amministrativo e/o tecnico-economico. Tuttavia tenuto conto che le risorse finanziarie regionali Fospi stanziate per il triennio 2012/2014 ammontano a 21.090.909,00 euro, per ora risultano finanziabili integralmente soltanto i primi otto progetti e parzialmente il nono». 


Pur di fronte a questa iniziativa che dimostra l’impegno della pubblica amministrazione Roberto Sapia, presidente di Cna Costruzioni non nasconde la sua preoccupazione per una congiuntura che non molla la presa sull’economia della piccola regione ai piedi delle Alpi. E questo in presenza anche di una classe imprenditoriale che ha cercato comunque di fare un primo passo più convinto verso l’aggregazione grazie alla costituzione di due consorzi –Dolmen e Costruttori Valdostani – costituiti entrambi da 14 aziende del settore.


 «L’importo del Piano Lavori delle Opere Pubbliche – spiega Sapia - è più o meno lo stesso, ma a diminuire è il numero dei lavori. Inoltre i ribassi sono sempre più consistenti. Il risultato è che cresce il ricorso al precariato con un numero elevato di contratti a tempo determinato, anche perché non si riesce a fare una programmazione precisa. I tempi di appalto sono ancora troppo lunghi. Non è più possibile attendere da 45 a 60 giorni per avere una risposta. A noi serve un calendario di attuazione degli appalti più preciso e l’accesso ai dati dell’Osservatorio in modo da poter intervenire in corso d’opera». Sapia denuncia anche il fatto che ormai lo strumento dell’offerta economicamente più vantaggiosa sia un’arma spuntata. «Un tempo – commenta – doveva mettere in evidenza le capacità dell’azienda attraverso la presentazione di una miglioria al progetto che si andava ad appaltare. Oggi le amministrazioni comunali rinunciano ad una parte del lavoro confidando sul fatto che sia regalato sul prezzo come miglioria. E’ il caso degli impianti di illuminazione o dell’arredo urbano». Per Sapia un aiuto alle aziende valdostane potrebbe venire dalle partecipate regionali. «Pubblicizzando maggiormente i loro bandi, soprattutto nel settore dell’energia o degli impianti a fune, sono convinto che ci potrebbero essere delle opportunità interessanti».

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web