«I commercianti devono comprendere che un miglior flusso dei turisti lungo le vie del centro può trasformarsi in una importante occasione di sviluppo. Ecco perché chiediamo prima di tutto a loro di farsi promotori del progetto del Cityporto che diventerà operativo a partire dalla prima settimana di febbraio». L’assessore alla mobilità del Comune di Aosta, Stefano Borrello (Stella Alpina), crede molto nel progetto “merci ad impatto zero” (realizzato dallo studio «Dbm architettura» di Aosta in collaborazione con il laboratorio di Meccatronica di Verrès del Politecnico di Torino) e venerdì 16 dicembre ha sottoposto alla Commissione consiliare permanente “Politiche territorio – Opere pubbliche” una prima proposta operativa che, se incasserà l’adeguato placet politico, verrà sottoposta al vaglio delle associazioni di categoria, Confcommercio e Confesercenti, e poi alle assemblee dei commercianti del centro storico.
Una concertazione a più livelli in quanto si va ad incidere su abitudini ormai consolidatesi nel tempo. Il servizio di consegna delle merci nel centro di Aosta istituito dall'Amministrazione comunale è stato affidato nei giorni scorsi, attraverso appalto europeo, alla Logistica Biellese snc di Sandigliano (Biella) e avrà valenza sperimentale per almeno un biennio (447mila euro la spesa prevista, con il cofinanziamento del Ministero dell’Ambiente per 198mila euro).
Al soggetto gestore il compito di realizzare un’area di stoccaggio all’autoporto di Pollein dove aggregare il materiale in arrivo dai vari fornitori per poi distribuirlo ai clienti nel centro storico, utilizzando dei mezzi di alimentazione alternativa: due a gpl e altri tre elettrici.
Sul fronte orari, dato per assodato che non è possibile inibire completamento l’accesso ai mezzi, Borrello intende creare una finestra temporale libera a tutti, dalle 7 alle 8,30, mentre i due mezzi del Cityporto potranno circolare dalle 7 alle 10,30. Con una finestra pomeridiana dalle 15 alle 16,30 effettuata solo con un mezzo elettrico per la spedizioni di pacchi. «Per chi - precisa Borrello –, come ad esempio i ristoratori, non avesse comodo ricevere i rifornimenti la mattina presto e non volesse o non potesse ricorrere al servizio del Cityporto abbiamo deciso, come abbiamo già visto attuare in altre località, di aumentare le zone di carico e scarico all’interno della città in modo che da qualunque locale la distanza per la consegna non sia superiore ai 250 metri. Questo farà sì che il fresco possa essere consegnato senza problemi». Deroga anche per i surgelati e per altre merci come la farina di pane (la cui consegna però solitamente è notturna).
Sul fronte delle associazioni di categoria il progetto, pur con le dovute attenzioni all’attuabilità pratica, è da tempo atteso. Senza dimenticare le ricadute ambientali in termini di qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento acustico. E con un occhio alla sostenibilità pedonale, che, talvolta, mette a dura prova la vocazione turistica del capoluogo regionale.
Qualche malumore si è invece levato dalle società degli autotrasportatori che temono una sorta di “concorrenza sleale” ai loro danni. Cristina Pession della Fratelli Magro, società operante da ormai mezzo secolo sul territorio regionale, sostiene che il Comune abbia organizzato degli incontri «soltanto per richiedere il sostegno con l'affidamento delle merci alla nuova struttura e non ha mai dato indicazioni sulle caratteristiche del cityporto e sulla tipologia di operatività che si pensava di consentire». Borrello tuttavia sottolinea come il bando permettesse anche la partecipazione delle aziende locali, pur precisando come l’azione di confronto con i trasportatori locali sia avvenuta prima del suo insediamento. «Il bando – spiega Pession - è stato aperto a tutti i corrieri e non richiede un’attività esclusiva di cityporto, ma prioritaria. Ciò significa che l’azienda in questione potrà effettuare concorrenza a chi già opera in Valle utilizzando fondi nazionali e regionali e, soprattutto, non avendo il problema né di costi di avviamento né di innovazione». Su quest’ultimo punto Borrello ci tiene però a fare una dovuta precisazione. «Comprendo la preoccupazione delle aziende. Tuttavia va detto che qualunque tipo di attività extra svolta dall’azienda che ha vinto l’appalto non potrà prevedere l’utilizzo dei mezzi del cityporto».
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