La famiglia Charrère al gran completo: da sinistra Elena, Imelda, Costantino ed Eleonora |
«La nostra storia nasce da un mulino del ‘700 immerso nelle alpi – ricorda Elena Charrère, attualmente alla guida dell’azienda di famiglia – e siamo la testimonianza che la viticoltura, soprattutto quella cosiddetta eroica, di montagna, sia possibile solo grazie a comportamenti virtuosi a salvaguardia dell’ambiente, che è il principale ingrediente del vino. Da più di 20 anni conduciamo la nostra attività nell’ottica del rispetto ambientale, così come i nostri nonni ci hanno insegnato».
Les Crêtes si è dotata dal 2010 di un impianto fotovoltaico (pannelli solari di tipo integrato) posizionato sul tetto della cantina per una copertura totale di 104 m2. La produzione annua è di circa 15.954 KWh, che hanno consentito sino ad ora di ridurre parzialmente i costi dell’energia elettrica utilizzata a scopi produttivi con la conseguente riduzione di emissioni CO2 (emissioni CO2 annue evitate: 7.285 Kg). Leggi qui il mio precedente post.
L’intera gestione agronomica di Les Crêtes è basata sul rispetto e sulla valorizzazione del “terroir”, con la ferma convinzione che essere in armonia con l’ambiente, rispettare e preservare il terreno e il suo equilibrio è fondamentale per continuare ad avere buon vino. Da alcuni anni si applicano i principi dell’agricoltura biodinamica e biologica su selezionati appezzamenti, al fine di porre le basi di una viticultura sempre più sostenibile.
«Regalare una lampadina a basso consumo - si legge in una nota diffusa dall'azienda - vuole essere un gesto per consentire anche ai propri clienti e amici di sperimentare in prima persona le buone pratiche di riduzione degli sprechi e produzione di energia pulita. Un omaggio in grado di veicolare una cultura e un’educazione al risparmio energetico, che può apparire eroico come la produzione di vini di montagna, nel cui settore il fondatore di Les Crêtes, Costantino Charrère, padre di Elena ed Eleonora, fu uno dei pionieri italiani».
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