1 marzo 2012

Intervista al Presidente della BCC Valdostana Martino Cossard (seconda parte)

Martino Cossard
Seconda parte dell'intervista al presidente della Bcc Valdostana Martino Cossard. Il primo post è di ieri. Lo puoi trovare qui.

Ora Basilea 2 è applicata...

Sì. Dal 1° gennaio. E comporta un impegno patrimoniale più gravoso rispetto al passato. Lo sconfinamento che supera un certo periodo va ad incidere sul patrimonio. Ecco perché bisogna far
crescere il patrimonio in modo che sia equilibrato rispetto alle attività che si svolgono. Per una banca
come la nostra non è un'operazione semplice. Le grosse banche lanciano invece una sottoscrizione
di capitale sociale spesso con risultati anche interessanti. Noi invece possiamo soltanto consentire
l'incremento delle quote sociali che già ci sono e portare a patrimonio parte dell'utile annuale.
E farete così anche quest'anno?

Il 70% è obbligatorio, ma probabilmente la percentuale sarà maggiore. Una parte serve per remunerare
le azioni e un'altra parte va a beneficenza come previsto dallo Statuto. Una percentuale dell'utile va pure al fondo della cooperazione. Credo che per il territorio la Bcc sia una bella realtà. In quanto Banca locale sentiamo di più le necessità E quest'anno lo abbiamo notato chiaramente. Nel momento in cui le banche avevano come obiettivo più che fare credito il fare raccolta - in Valle sono arrivati anche nuovi istituti di credito - molti utenti si sono rivolti a noi per ottenere del credito. A dire di alcuni notai - tanto per fare un esempio - eravamo una delle poche banche che faceva mutui.
C'è concorrenza all'interno del sistema bancario?
Sì. Ormai la concorrenza è notevole.

E le banche on line, il credito elettronico?
E' sicuramente il futuro. Anche se vedo che la clientela valdostana in generale - per quella che è

la mia esperienza - necessita di avere un contatto diretto con la propria banca. Vedremo con le
nuove generazioni. 

Sulla vicenda Banca d’Italia qual è la vostra posizione?
Su questo tema abbiamo diffuso una nota dove spieghiamo che il Consiglio di amministrazione della BCC Valdostana, riunitosi recentemente, ha affrontato il clamore mediatico emerso in questi giorni, avente ad oggetto l'ispezione periodica della Banca d'Italia effettuata un anno fa e la sanzione

amministrativa irrogata al termine della stessa alla governance della Banca. Di tale verifica l'interesse degli organi di stampa è stato, peraltro, destato, in via esclusiva, dal profilo attinente l'operatività non convenzionale riscontrata su una posizione facente capo all'Assessore regionale Claudio Lavoyer. Il Consiglio ha così provveduto a riconsiderare i rilievi emersi dall'ispezione e la conseguente sanzione, nuovamente valutando con la massima attenzione tali rilievi, giungendo al termine di tale disamina a ribadire la totale trasparenza e regolarità del contesto in cui opera la Banca, cercando di soddisfare le richieste e le necessità dei Valdostani in questo difficile momento economico che sta attraversando
il nostro Paese. Infatti anche per il 2011 il sostegno all'economia locale è stato molto intenso. Proprio nel momento in cui l'intero sistema creditizio evidenziava difficoltà nell'erogazione del credito.
Come Cda intendiamo assicurare tutti i Soci e Clienti sul tradizionale supporto che la Banca continua ad offrire alla comunità Valdostana, in quanto nessun riflesso operativo e tanto meno patrimoniale, la stessa ha subìto in conseguenza all'ispezione avvenuta. Giova, infatti, sottolineare, per un verso, che l'ispezione della Banca d'Italia rientra fra quelle che periodicamente, per legge, l'Organo di Vigilanza è tenuto ad effettuare sulle banche e dunque la stessa non è stata provocata dall'esistenza di sospetti che
si appuntassero sulla nostra attività; per altro verso, le sanzioni inflitte sono state comminate al minimo di legge, il che non sarebbe ovviamente accaduto laddove fossero stati riscontrati flussi di denaro sospetti. Tali sanzioni, inoltre, sono state irrogate e pagate personalmente dagli amministratori,
dai sindaci e dal direttore generale, senza dunque che la banca abbia, per ciò, subito alcun esborso. Riguardo alla pubblicità mediatica che ne è emersa, con accostamento della nostra Banca a profili di interferenza con il quadro politico regionale, il Consiglio non ritiene di dovere esprimere alcuna valutazione in merito a vicende che non rientrano nella ropria sfera istituzionale né nei propri compiti di gestione finanziaria e creditizia locale, salvo ancora una volta ribadire come gli accadimenti propri
della politica mai abbiano interferito con la gestione dell'azienda di credito, rimanendo sempre estranei
alle relative linee di conduzione, unicamente ispirata ai principi di ottimizzazione economica e
solidarietà già in precedenza ricordati. 

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