14 novembre 2012

Banca d'Italia: Continua a Deteriorarsi l'Economia Valdostana


Da sinistra Antonio Ferraro, il Direttore Gennaro Argirò e Marta Auricchio
Questa  mattina Banca d'Italia ha presentato il tradizionale aggiornamento congiunturale sull'economia della Valle d'Aosta nel 2012. A illustrare i contenuti del documento il Direttore Gennaro Maria Argirò coadiuvato da Marta Auricchio che ha illustrato l'economia reale e da Antonio Ferraro che si è occupato della parte sul credito.

Ecco la sintesi del rapporto che potete trovare anche sul sito di Banca d'Italia insieme al Pdf del testp integrale.


Nella prima parte dell'anno è proseguito il deterioramento congiunturale iniziato alla fine dell'anno scorso. Nel settore manifatturiero l'indebolimento della domanda interna ed estera ha determinato un calo della produzione e del fatturato delle imprese. L'attività di investimento è rimasta debole. Le aspettative delle imprese non prefigurano un miglioramento significativo della congiuntura nei prossimi mesi.
Nelle costruzioni è proseguita la fase negativa iniziata nel 2009; vi ha influito la debolezza della domanda sia pubblica che privata. Nei servizi la congiuntura è stata complessivamente sfavorevole; segnali positivi si sono avuti nel comparto turistico. Le condizioni nel mercato del lavoro hanno risentito del quadro congiunturale negativo: nel primo semestre gli occupati e il tasso di occupazione sono calati; il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 7 per cento. È tornato a crescere il ricorso alla Cassa integrazione guadagni.
Nei primi sei mesi dell'anno i prestiti bancari alle famiglie sono diminuiti; vi ha ancora influito la debolezza della domanda. Dopo il picco toccato nella seconda metà del 2011, l'irrigidimento dell'offerta di prestiti si è attenuato. Il credito alle imprese è ancora aumentato anche se a ritmi modesti: all'aumento dei finanziamenti alle aziende di maggiori dimensioni si è contrapposta la diminuzione di quelli concessi alle imprese più piccole. La domanda di credito delle imprese è rimasta debole, in particolare nel comparto delle costruzioni, riflettendo soprattutto una ridotta attività di investimento in capitale fisso. Hanno invece agito in senso moderatamente espansivo le esigenze di copertura del fabbisogno di circolante e quelle connesse con la ristrutturazione del debito.
La qualità del credito erogato alle imprese è ulteriormente peggiorata, mentre è rimasta stabile quella per le famiglie consumatrici. La raccolta bancaria presso le famiglie e le imprese è tornata a crescere, anche se in misura lieve. Sono aumentati sia i depositi, nelle forme diverse dai conti correnti, sia le obbligazioni bancarie. 

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