Monica Gazzola |
L'identikit
Iscritti totali e “trend” dell’ultimo triennio:
987 (935 inf, 29 AS, 23 VI ) negli ultimi 3 anni:
2010: 64 iscritti(molti stranieri, diversi trasferiti da altri collegi)
2011: 18 (3 trasferimenti, il resto nuove iscrizioni)
2012: 43 (1 reiscrizione e 1 trasferito, le altre tutte nuove)
Composizione direttivo: presidente Monica Gazzola), vice Helga Zen, segretario Bagnasacco Anna, Tesoriere Ivo Gerbelle, consiglieri Federica Duò, Barailler Luigi, Katia Vallet, Romina Campagnol e Elena Borin
Mail: ipasviaosta@gmail.com
Sito internet: www.ipasviaosta.it o il nazionale www.ipasvi.it
Le domande
Tutto sommato coincidono. Gli infermieri sono sempre una professione molto coinvolgente che richiede comunque una certa presa in carico del paziente e un coinvolgimento personale notevole. Inoltre a livello regionale viviamo una situazione infermieristica discreta. Ci sono delle carenze ma sono sicuramente meno problematiche di quelle che si verificano nelle altre regioni italiane dove i tagli sono stati imponenti. Da noi i tagli sono stati lievi. Bisognerà vedere cosa accadrà nel 2013.
Esistono possibilità di lavoro in Valle d’Aosta oppure il settore è saturo?
Dal punto di vista pubblico in questo momento l'ambiente si sta saturando. L'azienda Usl ha in corso un concorso che si sta espletando in questo periodo per l'assunzione di un numero importante di infermieri in un regime di rapporto indeterminato. E' ovvio che in Valle la possibilità di utilizzare la professionalità infermieristica anche con altre tipologie di lavoro è ancora tutta da studiare, tutta da definire. Ci sono sicuramente degli sbocchi interessanti a livello della libera professione e dell'associazionismo infermieristico,
da analizzare compatibilmente con le esigenze del territorio stesso.
Esistono nuovi sbocchi professionali?
Se per sbocchi professionali intendiamo specializzazioni o altri ambiti di lavoro siamo in una fase in divenire. Abbiamo allo studio e all'approvazione dell'organizzazione a livello nazionale una nuova bozza di revisione
delle competenze infermieristiche. Potrebbe diventare possibile il riconoscimento di alcune competenze che gli infermieri hanno già a livello normativo con la possibilità di legittimare un certo tipo di operatività. Va anche detto che c'è tutto l'ambito della prevenzione e dell'educazione terapeutica e della popolazione che n
questi ultimi decenni è stato preso in considerazione molto poco in quanto si puntava soprattutto all'assistenza in ospedale e sul territorio. In questo momento di crisi economica tutto quello che può essere utile per prevenire una situazione di degenza, di malattia, anche cronica diventa sempre più importante. Qui gli infermieri hanno un grande ruolo e ci possono essere degli spazi ampi di azione. Ne cito uno su tutti. Tutto quello che riguarda l'area della prevenzione e della gestione dei pazienti cronici in ambito sportivo. Si tratta di
gestire alcune patologie in modo da permettere a queste persone di riuscire a svolgere tutta una serie di attività sportive. Un altro elemento nuovo è che in una cittadina del varesotto è stato aperto un ambulatorio
infermieristico a livello di un comune e dove è stata istituita per questi cittadini una “nursecard” grazie alla quale è possibile usufruire di tutta una serie di servizi infermieristici.
Iniziative di formazione realizzate nel 2012 e in programma nel 2013?
Nel 2012 abbiamo proposto ai nostri associati due convegni. Uno a livello nazionale più specificatamente infermieristico sulla responsabilità professionale e un altro, proposto tutti gli anni, con un taglio più multiprofessionale dove partecipano tutte le altre professioni che mette al centro lo sviluppo delle interazioni
tra le varie professioni. Poi c’è tutta una serie di eventi informativi con numeri ridotti che svolgiamo tutti gli anni mirati a dare più competenze e strumenti operativi agli infermieri che operano in Valle d'Aosta.
Consigli per chi si vuole avvicinare alla professione?
Sicuramente è una professione che ha necessità di una buona preparazione di base e che ha bisogno di persone in grado di prendere l'iniziativa, di assumere responsabilità. E' una professione intellettuale e come tale merita un certo tipo di preparazione di base e anche in itinere al corso. In sintesi serve tanta tanta buona volontà e voglia di studiare.
Un giudizio sulla riforma degli Ordini? Che cosa ha senso fare e che cosa no?
Sicuramente va fatta. Dal punto di vista infermieristico l'interesse è che il Collegio infermieri, con tutti i limiti di questo status, diventi Ordine. Questo garantirebbe un'equiparazione con tutte le altre professioni intellettuali
.- come i medici, come gli ingegneri - visto e considerato che la nostra formazione è completamente universitaria e la nostra responsabilità e autonomia è pari a quella degli altri professionisti. Non andrebbe allargata alla creazione di tutta una serie di ordini professionali che sono legati alle lauree triennali e che stanno creando grande confusione all'interno degli atenei.
Qual è il rapporto con il mondo delle imprese e con quello del credito?
Per quanto riguarda le imprese è ancora tutto da costruire. L'ultima novità è la creazione di un organismo all'interno della Chambre che permette anche alle professioni sanitarie di avere voce in capitolo. In merito
al credito va detto che gli infermieri sono ancora in massima parte dei dipendenti pubblici. Ma l'associazionismo infermieristico e la libera professione fanno degli infermieri dei soggetti che potrebbero accedere al mondo del credito in modo diverso.
Un valore da recuperare in questa nostra società sempre più sfilacciata…
Per noi infermieri è quello dell'assistenza, della vicinanza alle persone. Io aggiungerei in questa società, in questo clima anche quello della lealtà nei confronti degli altri colleghi.
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