Ecco la seconda parte del post dedicato all'imprenditoria giovanile: in Italia e in Valle d'Aosta. Il primo è stato pubblicato circa un'ora fa.
123mila le imprese straniere di under 35
123mila le imprese straniere di under 35
Interessante risulta essere anche l’incidenza e l’espansione dell’imprenditoria giovanile straniera che, con le sue 123mila imprese registrate, rappresenta il 18,2% del totale dell’imprenditoria giovanile (arrivando a superare il 30% in Toscana e a sfiorarlo in Emilia-Romagna, mentre ha incidenze a una cifra in molte regioni del Mezzogiorno) e poco più di un quarto di quella “etnica” complessivamente considerata. Elevata la sua dinamica di crescita anche negli ultimi due anni (+14,8% tra il 2011 e il 2012, con le imprese iscritte nel 2012 che hanno superato di 18mila unità quelle cancellate).
La situazione valdostana
158 dello stock complessivo di imprese sono gestite da giovani stranieri. Nel corso del 2012 le iscrizioni sono state 37 e le cessazioni 20. Un fenomeno che non presenta caratteristiche molto differenti rispetto allo stock complessivo di imprese under 35 operanti in Valle.
La situazione valdostana
158 dello stock complessivo di imprese sono gestite da giovani stranieri. Nel corso del 2012 le iscrizioni sono state 37 e le cessazioni 20. Un fenomeno che non presenta caratteristiche molto differenti rispetto allo stock complessivo di imprese under 35 operanti in Valle.
Un terzo delle imprese giovani è artigiano
Anche l’ingresso dei giovani nel mondo dell’artigianato è piuttosto frequente (il 29% delle imprese giovanili è a carattere artigiano, per un totale complessivo di quasi 196mila unità, pari al 13,6% dell’intero comparto). Un segnale di vitalità di un segmento che per tanti aspetti è fortemente penalizzato dalla crisi. Anche in questo caso appare evidente una divisione in due del Paese, con il Nord che presenta una incidenza intorno al 40% delle imprese giovanili artigiane sul totale dell’imprenditoria giovanile (con la Valle d’Aosta e l’Emilia Romagna a svettare con punte del 43%) e un Mezzogiorno che non arriva neanche al 20%, con punte particolarmente modeste in Campania (13,4%) e Sicilia (17,7%).
13mila imprese cooperative giovani
Anche il ‘volto’ giovanile del mondo cooperativo, sebbene ancora piuttosto minoritario nel panorama delle imprese di under 35 italiane, mostra tassi di evoluzione piuttosto rapidi (+1.700 il saldo 2012 fra iscritte e cessate; +12,2% il tasso di evoluzione), indicando come le finalità mutualistiche e di relazionalità particolare con il territorio e con le comunità locali tipiche del cooperativismo siano in grado di fornire crescenti soluzioni occupazionali alla crisi del mercato del lavoro. Le cooperative di giovani erano più di 13mila a fine 2012 e rappresentavano il 9,1% del totale delle imprese cooperative.
La situazione valdostana
I dati valdostani sono decisamente negativi. Un tasso di natalità del 12,5 inferiore alla media nazionale (14,7), del Nord Ovest (16,2) e del Trentino Alto Adige (24,7). Un tasso di mortalità che risulta il più alto a livello nazionale: 6,3 contro il 3,3 del Nord Ovest, il 2,4 italiano e il 2,4 del Trentino Alto Adige. E' chiaro che pure il tasso di evoluzione con un 6,3 è pari alla metà di quello nazionale e di area e addirittura un quarto di quello del già citato Trentino.
Start-up innovative
Recentemente, anche per favorire lo sviluppo imprenditoriale giovanile, sono state introdotte, per mezzo di una normativa operativa da agosto 2012, norme di semplificazione per lo start-up di alcune tipologie di impresa, le cosiddette “Srl semplificate”, con l’obiettivo di favorire lo spirito imprenditoriale dei giovani under 35 anni, assicurando un regime particolarmente agevolato, sia per l’ammontare del capitale sociale necessario per la sua costituzione (basta un euro), sia per i minori costi da sostenere.
Accanto alle Srl semplificate, poi, vi sono quelle a capitale ridotto − nate con l'art. 44 del Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla Legge 7 agosto 2012, n. 134 −, che possono essere avviate anche da “over 35” e che possono prevedere un capitale sociale anche di un solo euro, e regole di governance più flessibili.
Nonostante il fatto che tali misure siano molto recenti, al 30 aprile 2013 sono ben 11.337 le Srl semplificate o a capitale ridotto annotate nei Registri delle Camere di commercio, con il Mezzogiorno che ne rappresenta più del 43%,. Le Srl semplificate rappresentano più del doppio di quelle a capitale ridotto, e ciò evidenzia come tale voglia di imprenditorialità sia caratteristica, soprattutto, dei più giovani.
Il sostegno all’imprenditorialità, recentemente, ha visto anche altri importanti passi in avanti, con il riconoscimento delle start-up innovative finalizzato alla garanzia di una serie di esenzioni e agevolazioni a favore della diffusione incrementale del fenomeno, per favorire una crescita imprenditoriale che coniughi innovazione, attrazione di talenti e investimenti, sostenibilità, valorizzazione e occupazione dei giovani.
Le imprese iscritte alla sezione delle start-up innovative dei Registri camerali rappresentano ovviamente solo una parte del mondo delle start-up e degli spin-off accademici in Italia. Esse, al 27 maggio 2013, risultano pari a 811, concentrate soprattutto nel Nord, in regioni come la Lombardia, che ne conta ben 152 (il 18,7% del totale nazionale), l’Emilia-Romagna e il Veneto (rispettivamente 98 e 87) o il Piemonte (85 start-up innovative). Di queste quattro sono valdostane.
Non va poi dimenticato che la Valle dal gennaio 2009 può contare su una legge per lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile. Dal 9 marzo 2011 sono state finanziate oltre trenta imprese.
La situazione valdostana
I dati valdostani sono decisamente negativi. Un tasso di natalità del 12,5 inferiore alla media nazionale (14,7), del Nord Ovest (16,2) e del Trentino Alto Adige (24,7). Un tasso di mortalità che risulta il più alto a livello nazionale: 6,3 contro il 3,3 del Nord Ovest, il 2,4 italiano e il 2,4 del Trentino Alto Adige. E' chiaro che pure il tasso di evoluzione con un 6,3 è pari alla metà di quello nazionale e di area e addirittura un quarto di quello del già citato Trentino.
Start-up innovative
Recentemente, anche per favorire lo sviluppo imprenditoriale giovanile, sono state introdotte, per mezzo di una normativa operativa da agosto 2012, norme di semplificazione per lo start-up di alcune tipologie di impresa, le cosiddette “Srl semplificate”, con l’obiettivo di favorire lo spirito imprenditoriale dei giovani under 35 anni, assicurando un regime particolarmente agevolato, sia per l’ammontare del capitale sociale necessario per la sua costituzione (basta un euro), sia per i minori costi da sostenere.
Accanto alle Srl semplificate, poi, vi sono quelle a capitale ridotto − nate con l'art. 44 del Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla Legge 7 agosto 2012, n. 134 −, che possono essere avviate anche da “over 35” e che possono prevedere un capitale sociale anche di un solo euro, e regole di governance più flessibili.
Nonostante il fatto che tali misure siano molto recenti, al 30 aprile 2013 sono ben 11.337 le Srl semplificate o a capitale ridotto annotate nei Registri delle Camere di commercio, con il Mezzogiorno che ne rappresenta più del 43%,. Le Srl semplificate rappresentano più del doppio di quelle a capitale ridotto, e ciò evidenzia come tale voglia di imprenditorialità sia caratteristica, soprattutto, dei più giovani.
Il sostegno all’imprenditorialità, recentemente, ha visto anche altri importanti passi in avanti, con il riconoscimento delle start-up innovative finalizzato alla garanzia di una serie di esenzioni e agevolazioni a favore della diffusione incrementale del fenomeno, per favorire una crescita imprenditoriale che coniughi innovazione, attrazione di talenti e investimenti, sostenibilità, valorizzazione e occupazione dei giovani.
Le imprese iscritte alla sezione delle start-up innovative dei Registri camerali rappresentano ovviamente solo una parte del mondo delle start-up e degli spin-off accademici in Italia. Esse, al 27 maggio 2013, risultano pari a 811, concentrate soprattutto nel Nord, in regioni come la Lombardia, che ne conta ben 152 (il 18,7% del totale nazionale), l’Emilia-Romagna e il Veneto (rispettivamente 98 e 87) o il Piemonte (85 start-up innovative). Di queste quattro sono valdostane.
Non va poi dimenticato che la Valle dal gennaio 2009 può contare su una legge per lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile. Dal 9 marzo 2011 sono state finanziate oltre trenta imprese.
Tabella 2 - Valore aggiunto prodotto dall'occupazione giovanile, per regione
Anno 2011 (valori assoluti in milioni di euro e percentuali)
Regioni
|
Valore aggiunto (v.a.)
|
Incid. % sul totale Italia
|
Incid. % sul
totale regionale
|
Piemonte
|
19.407,7
|
8,0
|
17,3
|
Valle d'Aosta
|
659,4
|
0,3
|
16,8
|
Lombardia
|
52.798,9
|
21,8
|
17,5
|
Trentino-Alto Adige
|
6.439,0
|
2,7
|
20,4
|
Veneto
|
23.663,0
|
9,8
|
17,7
|
Friuli-Venezia Giulia
|
5.016,3
|
2,1
|
15,2
|
Liguria
|
6.275,8
|
2,6
|
16,0
|
Emilia-Romagna
|
20.715,4
|
8,5
|
16,4
|
Toscana
|
15.206,0
|
6,3
|
16,1
|
Umbria
|
3.486,5
|
1,4
|
17,9
|
Marche
|
6.372,5
|
2,6
|
17,2
|
Lazio
|
23.637,9
|
9,7
|
15,4
|
Abruzzo
|
4.518,0
|
1,9
|
17,2
|
Molise
|
960,9
|
0,4
|
16,7
|
Campania
|
14.618,6
|
6,0
|
17,2
|
Puglia
|
13.473,5
|
5,6
|
21,3
|
Basilicata
|
1.634,2
|
0,7
|
16,8
|
Calabria
|
5.291,9
|
2,2
|
17,8
|
Sicilia
|
13.249,3
|
5,5
|
17,4
|
Sardegna
|
5.070,4
|
2,1
|
16,9
|
Nord-Ovest
|
79.141,9
|
32,6
|
17,3
|
Nord-Est
|
55.833,7
|
23,0
|
17,2
|
Centro
|
48.702,9
|
20,1
|
16,0
|
Mezzogiorno
|
58.816,9
|
24,3
|
18,0
|
ITALIA
|
242.495,4
|
100,0
|
17,2
|
Fonte: Rapporto Unioncamere, “Giovani, Imprese e Lavoro”, 2013
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