Stefano Fracasso |
Questa settimana propongo l'intervista al Presidente della Rav (Raccordo Autostradale Valle d'Aosta) Stefano Fracasso.Proponiamo questa intervista proprio in questi giorni in cui si ritorna a parlare di aumenti tariffari. Ricordo che si tratta dell'intervista proposta su Radio Proposta in Blu il 13 dicembre e la settimana successiva pubblicata sul Corriere della Valle d'Aosta.
Come nasce la RAV e qual è la sua
mission?
La
società è stata costituita nell’anno 1983 da Italstat 5% Edilfin 5% (entrambe
del gruppo IRI) nel 1985 RAVA acquista da Italstat il 42% ed in seguito la
residua quota pubblica viene privatizzata. La mission era quella di completare
il collegamento tra Aosta e Traforo del monte Bianco per agevolare i transiti
internazionali ed allo stesso tempo togliere traffico, soprattutto quello pesante,
dalla viabilità ordinaria. Nel 1988 sono iniziati i lavori del 1° tronco
(ao-morgex) terminati nel 1994 Ultimazione dei lavori dei vari lotti del 2°
tronco nel 2007 (morgex-entreves)
Lei è da pochi mesi sulla tolda di
comando. Quali sono le difficoltà maggiori nell’occuparsi di un simile soggetto?
Pur
essendo RAV una società di piccole dimensioni fa parte del gruppo Autostrade
per l’ Italia che è una società quotata in borsa, le difficoltà sono state
quindi quelle di acquisire dimestichezza con i meccanismi necessariamente più
rigidi e complessi di questi grossi gruppi. Non dimentichiamoci poi che la
gestione dell’infrastruttura autostradale è disciplinata dall’ente Concedente
Ministero delle Infrastrutture e Trasporti - SVCA con cui ci si deve necessariamente
confrontare e non sempre i contatti con gli ambienti ministeriali sono
semplici.
Avete appena presentato il vostro
bilancio 2012. Non è stato un anno facile …
Il
2012 no è stato un anno semplice e non lo sarà nemmeno il 2013 in quanot i
traffici sono ulteriormente in calo (- 4,7 % circa rispetto allo stesso periodo
dello scorso anno). Oltre ad una congiuntura negativa il bilancio RAV è
fortemente condizionato da un’anomalia derivante dall’enorme impatto degli
ammortamenti finanziari che assorbono circa i 2/3 delle risorse della società
quando normalmente non superano il 15/20%. Gli ammortamenti finanziari, detto
in parole povere, sono il meccanismo mediante il quale i soci recuperano gli
investimenti effettuati nella società nel corso della durata della concessione.
I trasporti sono un buon osservatorio
dell’andamento economico di una Regione. Quali sono le sue valutazioni?
Più
che dell’andamento economico di una regione direi che possono essere letti
quale indicatore di un’area economica allargata a tutta l’Europa visto che la
nostra autostrada si trova su una direttrice che raccoglie i traffici
commerciali che vanno dall’est all’ovest del continente e viceversa. In questo
senso possono essere significativi i dati riferiti al traffico dei mezzi pesanti
che a tutto il mese di Novembre hanno fatto registrare un calo del 6,9%
rispetto allo stesso periodo dell’ anno . Questo dato negativo, fortemente
condizionato da un inizio d’anno con cali preoccupanti che hanno sfiorato il
15%, sembrerebbe registrare un rallentamento negli ultimi mesi sino ad arrivare
al mese di Novembre in cui il calo di traffico si è attestato sullo 0,1%.
Questa tendenza fa sperare che gli scambi internazionali ritornino ad essere
stabili anche se non azzarderei giudizi di ripresa economica.
Uno dei temi caldi è indubbiamente
quello delle tariffe. Le nostre autostrade sono spesso portate ad esempio come
estremamente care. Ma come nasce una tariffa?
Il
sistema è molto complesso, esemplificando al assimo la tariffa viene
determinata con l’ Ente Concedente mediante la stesura di un piano finanziario,
che copre tutta la durata della concessione, nel quale si quantificano tutti
gli elementi di costo tipici della gestione autostradale e di conseguenza si
determinano le tariffe da applicare per la copertura degli stessi. Rifacendomi
a quanto detto prima in merito all’anomalia degli ammortamenti finanziari
contenuti nel nostro piano finanziario risulta abbastanza comprensibile come
dovendo ricorrere alla leva tariffaria come unico componente positivo del conto
economico le tariffe risultino particolarmente elevate. L’unica soluzione per
ovviare in futuro a questa anomalia sarebbe un prolungamento della concessione
o altre forme tecniche che permettano di spalmare gli ammortamenti finanziari
su un periodo più lungo.
Sul tema della partecipate si è
scatenato in consiglio regionale un grosso dibattito. A suo avviso come la
politica deve rapportarsi con l’economia?
Quando,
come nella nostra regione, la politica entra a far parte del mondo economico in
modo consistente a mio avviso l’istituzione che rappresenta la politica deve
sapere distinguere il ruolo che ha all’interno delle proprie partecipate da
quello istituzionale a tutela dei propri cittadini. Sono due ruoli
completamente diversi e con finalità diametralmente opposte e che necessariamente
vanno interpretati correttamente per non creare confusioni di ruoli. L’attività
economica ha necessariamente come obiettivo quello di produrre dei frutti
l’importante è che i frutti derivanti dalle attività economiche siano messi a
disposizione della collettività. Non vedo quindi nulla di sbagliato nella
scelta delle istituzioni pubbliche di investire in società che operano in campi
strategici come possono essere quello dell’ energia o delle infrastrutture a condizione
che gli eventuali frutti di queste gestioni siano utilizzati a beneficio dei
cittadini.
Come interpreta il suo ruolo di
rappresentante pubblico in un soggetto che a sua volta si relaziona con
soggetti attivi in campo economico?
Il
ruolo di amministratore non è da interpretare in quanto è disciplinato dalle
norme del codice civile che gli impongono di operare con la cosiddetta
“diligenza del buon padre di famiglia” che significa operare correttamente e
nell’interesse della società. Fatto questo necessario preambolo il mio ruolo in
quanto amministratore nominato dal socio RAVA è quello di tutelare gli interessi
economici che il socio ha nella società, sarà poi un compito di RAVA tutelare
gli interessi dei cittadini Valdostani anche attraverso l’azione che può
esercitare tramite i propri rappresentanti nel Cda.
Una novità da annunciare come RAV?
L’apertura
della nuova sede è stata senz’altro la novità di quest’anno che ha apportato
sia un miglioramento delle condizioni di lavoro del personale sia un migliore
servizio all’utenza telepass che può beneficiare di una migliore accessibilità
alla struttura.
Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Nella
mia veste di amministratore più che di sogni parlerei di obiettivi, senza
dilungarmi anche qui in tecnicismi, il mio obiettivo a breve termine è quello
di addivenire ad un riequilibrio del piano finanziario vigente, che va in
revisione entro il prossimo mese di giugno, in modo che la società possa
ritrovare un equilibrio di bilancio senza dovere necessariamente ricorrere alla
leva tariffaria. Per fare ciò sarà necessario confrontarsi innanzitutto con il
socio di maggioranza, ma anche e soprattutto con l’ Ente Concedente che ha
comunque sempre l’ultima parola.
0 commenti:
Posta un commento